Guardie zoofile nel canile di Città di Castello: lamiere arrugginite e cani a rischio

La storia si ripete. Il comune stanzia 40.000 euro
Le guardie zoofile di Stop Animal Crimes Italia hanno eseguito sopralluogo presso il canile di Città di Castello (PG) situato a Lerchi e hanno accertato la presenza di numerosi box con superfici abrase, rotte o arrugginite, lamiere sporgenti e taglienti a pericolo per gli animali, tanto che in alcuni punti erano stati posizionati dei blocchi di cemento verosimilmente per impedire la completa rottura e conseguente fuga del cane o introduzione nel box adiacente. Alcuni cani avevano il pelo sporco e arruffato che a nostro parere ne poteva impedire i naturali movimenti, altri cani presentavano ferite ed escrescenze ma più grave unghie lunghe non tagliate; le recinzioni delle aree di sgambamento in molti punti erano rafforzati con pedane marcescenti, le maniglie dei box tutte sporche e arrugginite, alcuni box allagati e sporchi.
L’esito del controllo - avvenuto a marzo e solo oggi divulgato - veniva notiziato alle Autorità competenti e recentemente il Comune di Città di Castello ha stanziato 40.000 euro (altri soldi pubblici) “ .. per migliorare la sicurezza e la funzionalità degli spazi dedicati agli animali..”.
Già anni fa ci eravamo occupati di questo canile, gestito da ENPA, ma nonostante un breve periodo di chiusura disposto dall’Autorità intervenuta nulla era cambiato, fino alla situazione che abbiamo trovato nel sopralluogo eseguito dalle nostre guardie zoofile.
In attesa di miglioramenti delle condizioni degli animali, non potendo accettare che in un canile pubblico possano essere detenuti animali in queste condizioni ed esposti a lamiere sporgenti arrugginite in box fatiscenti, ancora una volta ci chiediamo come ciò possa passare inosservato alle ASL veterinarie e ai Comuni cui spetta il compito di vigilare nei canili, a meno che ciò che abbiamo riscontrato venga ritenuto normale.
Esistono in Italia, purtroppo, alcuni muri che - a prescindere dalla recente riforma animalista del tutto sterile rispetto i veri ostacoli ad una reale tutela degli animali - impediscono di garantire ai cani nei canili le minime condizioni di benessere non solo fisico ma anche etologico-sociale, che secondo noi vanno dai troppi interessi economici delle Associazioni alla stessa stregua dei privati e bandi pubblici cuciti spesso su misura fino al ruolo delle ASL veterinarie, a nostro parere e soprattutto a quello di esperti giuristi e Magistrati spesso restie a riconoscere gli animali esseri senzienti e quindi riconoscere maltrattamenti (soprattutto di natura etologico-ambientale) in loro danno ovvero ahinoi ritenute da molte Procure e Forze dell’Ordine, erratamente, l’unico organo in grado di accertare illeciti, con grave nocumento alle leggi dello Stato e milioni di animali; muri che nessuno, compreso l’animalismo tutto ormai concentrato su aspetti più remunerativi come le emergenze e strutture di ricovero, nemmeno tenta di abbattere.
L’Associazione e le sue guardie zoofile vigilerà sul benessere animale, utilizzando con sana passione e rigore normativo i poteri demandati loro dalle leggi dello Stato ovvero quelli di pubblico ufficiale e di polizia giudiziaria, in una auspicata collaborazione con le Istituzioni pubbliche preposte.
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