Opinionisti Giulia Gambacci

Samantha Cristoforetti, la nostra grande “signora” dello spazio

Una carriera al “top” che a 46 anni (oggi) può dire di aver raggiunto il massimo

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Dal record di permanenza dei 199 giorni a cavallo fra 2014 e 2015 ai tanti altri primati al femminile che ha stabilito, fino ad arrivare a essere la prima astronauta donna europea a diventare comandante della Stazione Spaziale Internazionale. Una carriera al “top” per una figura dai mille interessi, che a 46 anni (oggi) può dire di aver raggiunto il massimo

Contrariamente a quanto accaduto finora, con la dedica degli spazi alle grandi donne che ci hanno lasciato, anche in questo numero la protagonista al femminile è in vita; anzi, è giovane e costituisce un altro orgoglio italiano. Parliamo di Samantha Cristoforetti, astronauta e aviatrice con almeno tre primati incamerati: prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea e prima donna europea a comandare la Stazione spaziale internazionale. Non solo: con la missione Iss Expedition 42/Expedition 43 (biennio 2014/2015) ha stabilito il record europeo e quello femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo, esattamente 199 giorni. Poi, è vero che la statunitense Peggy Whitson nel 2017 e Christina Koch nel 2019 hanno superato il suo record, ma l’impresa rimane pur sempre tale. Non vorremmo ribattezzarla anche simpaticamente “l’italiana volante”, ma è chiaro che livello di carriera è una che vola alto, giocando sempre di metafora. E soprattutto è l’ennesima donna italiana della quale dobbiamo andare fieri: nella scienza, nella letteratura, nell’arte, nello spettacolo e nello sport, il genere femminile ci ha regalato donne di primo livello, autentiche “star” nel loro ambito di competenza. La Cristoforetti appartiene a pieno titolo a questa cerchia e allora a diamo a conoscerla meglio.

La certa d’identità dice che Samantha Cristoforetti è nata a Milano il 26 aprile 1977, quindi 46 anni e mezzo per stare nella stretta attualità, anche se la sua vera patria è un Comune di poco più di 2mila abitanti: si chiama Malè e si trova in provincia di Trento. A 17 anni, nel 1994, si trasferisce negli Stati Uniti per dare un senso importante al suo percorso scolastico; attraverso il programma “Intercultura”, frequenta per un anno la Saint Paul Central High School di Saint Paul, in Minnesota. Bolzano e Trento sono le sedi nelle quali frequenta gli studi superiori, poi per lei arriva la laurea magistrale in Ingegneria meccanica all’Università tecnica di Monaco di Baviera nel 2001, anno nel quale inizia la sua carriera di pilota militare partendo dall’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. I primi dieci anni del nuovo millennio sono fondamentali per la sua formazione: una volta uscita dall’Accademia, torna negli Stati Uniti per conseguire la “combat readiness” e quindi tre anni nel reparto, arrivando fino al grado di capitano, poi nel 2004 c’è per lei la laurea triennale in Scienze Aeronautiche nel Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Federico II di Napoli con votazione 110 e lode. A maggio del 2009, viene selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e dopo cinque anni diventa la prima astronauta italiana a effettuare un volo spaziale. È l’11 giugno 2015 quando alle 15.44 fa il suo rientro sulla Terra, in Kazakistan, al termine dei 199 giorni di volo che le valgono il record di permanenza poi battuto dalla Whitson e dalla Koch. Dopo pochi mesi, in settembre, viene nominata ambasciatrice Unicef durante un evento organizzato dall’Aeronautica Militare. Nella vita privata, Samantha Cristoforetti ha un compagno francese, Lionel Ferra, anche lui ingegnere e dal quale ha avuto due figli. Andando sempre più verso la stretta attualità, il 14 settembre 2022 l’Agenzia Spaziale Europea rende noto che la Cristoforetti sarebbe presto arrivata a ricoprire il ruolo di domandante della Stazione Spaziale Internazionale, ricevendo il testimone due settimane più tardi, il 28 settembre, da Oleg Artem’ev.

Quando termina l’Accademia di Pozzuoli, nel 2005, Samantha Cristoforetti è ufficiale laureata del ruolo navigante normale e in accademia è segnalata come allieva modello, tanto che le viene assegnata la “sciabola d’onore”, il riconoscimento che spetta al primo della classe per tre anni consecutivi. Gli anni 2005 e 2006 sono quelli che la vedono specializzarsi negli Stati Uniti con il programma Euro-Nato Joint Jet Pilot Training alla Sheppard Air Force Base di Wichita Falls in Texas: qui diventa pilota di guerra, assegnata al 132esimo Gruppo Volo del 51esimo Stormo di Istrana, in Italia. Fra i servizi che impreziosiscono il suo curriculum, quello al 61esimo Stormo di Galatina, quello al 32esimo di Foggia (Aeroporto di Amendola) e quello al 51esimo di Istrana, prima nell’ambito della Squadriglia Collegamenti (2007-2008) e poi del 132esimo Gruppo Cacciabombardieri (2009), più l’abilitazione al pilotaggio degli aeromobili Aermacchi Sf-260, Cessna T-37 Tweet, Northrop T-38 Talon, Aermacchi MB-339°, Aermacchi MB-339CD e AMX International AMX. Quando nel maggio del 2009 è selezionata come astronauta dall’Esa – prima donna italiana e terza europea di sempre dopo la britannica Helen Sharman (1991) e la francese Claudie Haignerè (2001) – risulta una fra i sei migliori scelti fra 8500 candidati di entrambi i sessi. La sua prima missione – la già ricordata Iss Expedition 42/43 Futura, della durata di sei-sette mesi – prevede per il 23 novembre 2014 il raggiungimento della Stazione spaziale internazionale con un Soyuz: è la prima missione compiuta da una donna italiana nello spazio; prima di lei, nella Stazione spaziale internazionale, erano stati i connazionali Umberto Guidoni, Paolo Nespoli, Roberto Vittori e Luca Parmitano. Ma dapprima è necessario compiere un passo indietro: ogni missione comporta un adeguato periodo di preparazione e il nome della Cristoforetti viene fatto dall’Esa il 3 luglio 2012; da quel momento, per l’astronauta italiana la destinazione si chiama Zvëzdnyj gorodok, “Città delle Stelle” o anche “Star City”, il centro di addestramento russo degli astronauti, nel quale trascorrerà gran parte dei due anni di preparazione. La Cristoforetti si divide tra i centri di addestramento della Russia, dell'Europa e degli Stati Uniti per completare la sua formazione, in quanto ogni centro è specializzato nella porzione di stazione spaziale di propria competenza. A Star City l’addestramento è in aula, nei simulatori di navigazione e nelle centrifughe simulatrici di gravità anche per fronteggiare le situazioni di emergenza. Dopo una breve sosta in Germania, si dirige verso Houston, per le quattro settimane di addestramento alla sezione statunitense della Iss. Si è esercitata sul funzionamento del braccio robotico canadese e sulla preparazione alle attività extraveicolari soprattutto per prendere confidenza con le tute spaziali statunitensi. Ha ricevuto anche un addestramento sanitario, con pratiche di pronto soccorso e utilizzo di strumentazione medica per esperimenti scientifici in assenza di gravità. In settembre rientra in Germania per l’addestramento al modulo europeo Columbus e alla navicella Atv; a fine mese, torna in Russia per una fase di addestramento sulle tute Orlan, quelle spaziali per le attività extraveicolari. Ripassi e simulazioni prima del rientro in ottobre a Colonia per l’addestramento di sopravvivenza in acqua, qualora si verificasse un atterraggio sbagliato del Soyuz; dopo un altro periodo di sei settimane su operazioni di manutenzione e di routine della Stazione Spaziale Internazionale, tra cui anche quelle di igiene personale, di pulizia degli ambienti e di lubrificazione degli apparati meccanici, torna a Colonia per un altro training intensivo sull'Atv fino a tutto novembre. A dicembre è di nuovo in Russia, dove continua il perfezionamento sull'equipaggiamento a carico di Roskosmos. All'inizio del 2014, vengono ripianificati alcuni dettagli dell'addestramento, con nuove visite a tutti i centri precedenti più quello del Giappone. Dal 26 gennaio iniziano quattro settimane di formazione a Mosca, seguite da 2 in Giappone e a Houston fino al 28 marzo, prima di tornare a Colonia. Dal 10 aprile è di nuovo a Mosca fino al 14 maggio, quando si deve trasferire a Bajkonur come rappresentante dell'equipaggio di riserva della missione Soyuz TMA-13M, che si è svolta senza nessun problema. Nuovi trasferimenti a Colonia, negli Stati Uniti e in Russia, prima della partenza, che avviene il 23 novembre 2014, con rientro l’11 giugno 2015. Nel dicembre del 2019, la Cristoforetti annuncia il proprio congedo dall’Aeronautica Militare, a conclusione della ferma obbligatoria di 19 anni. Passiamo al maggio del 2021, quando l’astronauta italiana annuncia la sua partecipazione al volo SpaceX Crew-4 come specialista di missione; il decollo avviene il 27 aprile dell’anno successivo dal John Fitzgerald Kennedy Space Center e con la Cristoforetti ci sono altri tre membri dell’equipaggio. Non appena arriva sulla stazione internazionale, si unisce alla Expedition 67 e il 21 luglio 2022 si fregia di un altro primato: quello di essere la prima donna europea a condurre un’Eva (attività extraveicolare, ovvero passeggiata nel cosmo) e il primo astronauta europeo a condurla con la tuta spaziale russa Oran. Non è finita: il 28 settembre 2022 è anche la prima astronauta donna europea a diventare comandante della Stazione Spaziale Internazionale. 

Alla professione di astronauta, Samantha Cristoforetti aggiunge l’attività di divulgatore scientifico attraverso stampa, televisione e social network. Sulla missione Futura ha tenuto un diario minuziosamente dettagliato che inizia 500 giorni prima della partenza e termina 200 giorni dopo, quando dalla Stazione Spaziale Internazionale è rientrata in Kazakistan. Lei stessa ha dichiarato di voler evitare Facebook per la pubblicazione del diario giornaliero, a seguito delle notizie ricevute sull’uso improprio che veniva fatto delle informazioni da parte degli utenti e di preferire Google+ come piattaforma principale in lingue inglese, affidando all’Associazione Italiana per l’Astronautica e lo Spazio il compito della traduzione in italiano del suo diario. A proposito di social, utilizza Twitter per i continui aggiornamenti sulla sua preparazione alle missioni e ha anche un profilo TikTok che la avvicina di più al mondo dei giovani. Samantha Cristoforetti è inoltre anche una radioamatrice che ha preso parte all’iniziativa Amateur Radio on the International Space Station, che l’ha messa in contatto con le scuole e gli studenti e il 12 febbraio 2015 – nel bel mezzo della missione Futura – una sua intervista effettuata poche ore prima dal conduttore Carlo Conti, in collegamento con la stazione spaziale, è stata tramessa nel corso del Festival di Sanremo. Fra le onorificenze e i riconoscimenti, la nomina a Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana nel 2015 da parte del presidente Sergio Mattarella, ma già dal marzo del 2013 (con Giorgio Napolitano) era commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Il 9 novembre 2017 l’Università degli Studi di Pavia le ha conferito la laurea “honoris causa” in Bioingegneria con la seguente motivazione: “Il Capitano Samantha Cristoforetti (…) ha acquisito competenze che integrano gli aspetti metodologici, tecnologici e progettuali delle scienze ingegneristiche con le conoscenze necessarie per la realizzazione di esperimenti avanzati nel campo delle scienze biomediche. (…) Ha contribuito in modo decisivo all’avanzamento delle conoscenze nel campo delle discipline biomediche di base e delle tecnologie biomediche. La missione spaziale condotta dal Capitano Cristoforetti mostra come la bioingegneria sia una disciplina chiave per la definizione di metodologie e la realizzazione di tecnologie atte alla comprensione di fenomeni pato-fisiologici complessi, e alla valutazione degli effetti di nuove terapie farmacologiche. L’attività svolta dal Capitano Samantha Cristoforetti in condizioni operative e ambientali fuori del comune dimostra in modo chiaro e circostanziato come le sue competenze tecnico/scientifiche siano di altissimo profilo e rientrino nelle competenze specifiche dell’alta qualificazione previste dal corso di Laurea Magistrale in Bioingegneria”. Una seconda laurea “honoris causa” in Ingegneria aerospaziale le è arrivata nel novembre del 2019 dal Politecnico di Torino. A Lei sono stati dedicati un asteroide, il 15006 Samcristoforetti e nel 2016 un nuovo ibrido di orchidea spontanea scoperto in Salento e denominato Ophrys × montalciniae nothosubsp. cristoforettiae, ibrido tra O. incubacea subsp. brutia e O. sphegodes subsp. classica. Non solo: la Mattel ha dedicato una bambola Barbie proprio a Samantha Cristoforetti, con l’intento di fornire alle bambine un modello femminile al quale ispirarsi. Per il resto, la nostra donna dello spazio è una signora che parla, oltre ovviamente all’italiano, anche le lingue tedesca, inglese, francese, russa e presto cinese. Escursionismo e immersioni subacquee le sue principali passioni, compatibilmente con la sua immensa mole di impegni e senza dimenticare il ruolo di compagna e di madre di due figli. Che altro dire? “Chapeau” a un’altra donna che sta facendo grande l’Italia e che ci rende orgogliosi di appartenere a questo Stato. Conquistando lo spazio, ha dimostrato – se ancora ve ne fosse bisogno – che per le donne non esistono confini di alcun tipo quando intelligenza, preparazione, capacità, professionalità e determinazione sono i requisiti sui quali fare affidamento.

Giulia Gambacci
© Riproduzione riservata
24/11/2023 18:27:15

Giulia Gambacci

Giulia Gambacci - Laureata presso l’Università degli Studi di Siena in Scienze dell’Educazione e della Formazione. Ama i bambini e stare insieme a loro, contribuendo alla loro formazione ed educazione. Persona curiosa e determinata crede che “se si vuole fare una cosa la si fa, non ci sono persone meno intelligenti di altre, basta trovare ognuno la propria strada”. Nel tempo libero, oltre a viaggiare e fare lunghe camminate in contatto con la natura, ama la musica e cucinare.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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