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Mancata sperimentazione della Farmacia dei Servizi: un fallimento politico della Regione Toscana

Giotti: "Un probabile considerevole spreco di risorse pubbliche"

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Federfarma Arezzo esprime il suo forte rammarico per il mancato reale avvio della sperimentazione della Farmacia dei Servizi nella Regione Toscana e chiede risposte concrete alla stessa Regione Toscana su alcuni importanti quesiti:

Quale sarà il destino di questi servizi indispensabili per il cittadino una volta terminata la tempistica della sperimentazione al 31 dicembre 2025?

Perché la Regione Toscana non ha rispettato l’iter normativo da lei stessa approvato insieme a tutte le altre Regioni in Conferenza Stato-Regioni perdendo di fatto più di un anno di tempo? 

Perché sono stati considerati solo due servizi e non tutto il “pacchetto” previsto dalla normativa nazionale?

“Riteniamo doveroso - spiega Roberto Giotti presidente di Federfarma Arezzo - che la Regione risponda in tempi brevi perché è nel diritto dei cittadini essere informati sul destino di una parte importante della sanità toscana, considerando anche il fatto dell’imperdonabile esclusione delle Farmacie Territoriali dal Piano sanitario regionale 2024-2026 da parte della stessa Regione”.

“Quello della mancata sperimentazione della Farmacia dei Servizi per la negligenza politica del Governo Regionale toscano è un fallimento annunciato da tempo - insiste Giotti – confermato in extremis nel giugno scorso dalla ultima delibera della Giunta Regionale, probabilmente in vista della tornata elettorale, che comporta non solo un probabile considerevole spreco di risorse pubbliche ministeriali, ma che perde l’occasione di riorganizzare la sanità territoriale, privando i cittadini – soprattutto quelli anziani e fragili residenti in aree rurali e disagiate – della giusta assistenza”.

Critica alla politica negativa della Regione Toscana rispetto alla sperimentazione di fatto fallita della farmacia dei servizi di fatto fatta propria e confermata durante la sua recente visita ad Arezzo anche dal Ministro della salute Orazio Schillaci.

Giotti la acquisisce quindi, in pieno accordo col Ministro, come “una chiara scelta politica” visto che la Giunta Regionale, con la Delibera n. 829 del 23 giugno 2025, ha stanziato 2,65 milioni di euro destinati all’attivazione di soli due miseri protocolli d'intesa con le farmacie pubbliche e private nell’ambito della sperimentazione della Farmacia dei Servizi.

Delibera che presenta due rilevanti e concorrenti profili di criticità: i fondi sono validi fino al 31 dicembre 2025, data in cui la sperimentazione deve obbligatoriamente concludersi con relativa obbligatoria rendicontazione; inoltre, rispetto alla concordata obbligatoria previsione nazionale, i servizi previsti sono esigui mancando così anche il fine ultimo ossia quello di ampliare la gamma dei servizi messi a disposizione dei cittadini.

Gli Accordi della Conferenza Stato-Regioni e il D.M. 77/2022, hanno stabilito il set minimo di servizi da attivare in fase di sperimentazione: servizi cognitivi (riconciliazione terapeutica, monitoraggio aderenza in pazienti con BPCO, diabete e ipertensione); servizi di front-office TSE e FSE; prestazioni analitiche di prima istanza, tra cui telemedicina (ECG, holter pressorio, holter cardiaco, spirometria) e screening colon-retto. La Giunta Toscana ha deliberato l’attivazione solo dei servizi di holter cardiaco, tra l’altro in misura molto ridotta, e Monitoraggio aderenza BPCO e Diabete.

La sperimentazione dei servizi di Holter avrebbe dovuto raggiungere il maggior numero di pazienti possibili per abbattere le liste di attesa, ma ne sono stati previsti in un tempo ristretto solo 120 a fronte di 1250 farmacie presenti nel territorio regionale, ignorando totalmente la possibilità di utilizzare le piattaforme già esistenti effettuati in farmacia in tutte le altre regioni.

“Considerando anche il poco tempo a disposizione - spiega ancora il vicepresidente di Federfarma Arezzo Aloigi Luzzi - si prospetta un flop nei numeri e nei risultati nonostante la buona volontà delle farmacie aderenti. Stesso discorso per il Monitoraggio dei pazienti affetti da Diabete e BPCO per cui è stato inserito un questionario molto scarno dove manca completamente l’effettiva presa in carico del paziente soprattutto nella verifica dei farmaci prescritti ed utilizzati.

La Delibera della Regione Toscana “rende evidente la volontà politica di non riconoscere il ruolo della Farmacia dei Servizi ma di concentrare risorse e attenzione sulle sole Case di Comunità. Più che avviare veramente la sperimentazione e prevedere una reale riorganizzazione dell’assistenza territoriale, la Delibera è utile solo a fini propagandistici in vista delle elezioni regionali di ottobre. La limitazione dei servizi previsti dalla sperimentazione regionale compromette non solo l’efficienza del sistema sanitario territoriale, ma anche la qualità della vita di migliaia di cittadini che avrebbero potuto beneficiare di una sanità di prossimità”.

Giotti conclude: “La Farmacia Territoriale è ormai riconosciuta, sia dalle Istituzioni che dai Cittadini, come un presidio socio sanitario polivalente, un avamposto del SSN dove si dispensano non solo i farmaci, ma anche tutta una serie di servizi sanitari, quali analisi del sangue-urine, servizi telemedicina (ECG, holter cardiaco, pressorio, spirometria) tamponi rapidi, vaccinazione antinfluenzale e Covid. Professionalità e prossimità dimostrata indiscutibilmente durante il periodo della pandemia, quando l’unica struttura aperta h/24 sul territorio è rimasta solo la Farmacia, con ambulatori medici e ospedali chiusi.

Redazione
© Riproduzione riservata
08/10/2025 11:52:52


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