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Influenza aviaria, il virus che potrebbe scatenare la prossima pandemia: ecco cosa sapere

Secondo l’ECDC, il virus si diffonde rapidamente tra uccelli selvatici e allevamenti

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Una nuova pandemia potrebbe arrivare dal cielo. Il sospetto principale è l’influenza aviaria H5N1, trasportata dagli uccelli migratori, che sta facendo preoccupare virologi ed epidemiologi in tutta Europa. Secondo l’ECDC, il virus si diffonde rapidamente tra uccelli selvatici e allevamenti, aumentando il rischio di contatto con l’uomo.

Una diffusione senza confini

“La diffusione geografica del virus è senza precedenti”, avverte Isabella Monne dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. Il virus H5 si è adattato ai volatili migratori e ha raggiunto tutti i continenti, dall’Europa all’Oceania, colonizzando climi dal gelido all’arido. Gli esperti parlano di ‘panzoozia’, l’equivalente animale di una pandemia globale.

Cos’è davvero l’influenza aviaria

Secondo Antonia Ricci, direttore generale dell’Izs delle Venezie, l’influenza aviaria è una malattia dei volatili causata dal virus H5N1. Può passare dagli uccelli agli animali allevati, come polli e tacchini, e in alcuni casi fare il salto di specie verso l’uomo, diventando pericolosa. “Le grandi pandemie del passato sono nate da virus influenzali capaci di mescolare componenti aviaria e umana”, avverte Ricci.

La situazione in Italia: attenzione massima

In Italia il virus non è ancora particolarmente pericoloso per l’uomo, ma la sorveglianza è costante. La stagione dell’influenza aviaria ha già visto una ventina di focolai tra uccelli selvatici e allevamenti, con un rischio concreto soprattutto per le aziende avicole.

Come ci proteggiamo: misure di prevenzione

Calogero Terregino, responsabile del Centro di Referenza Nazionale per l’influenza aviaria, spiega le strategie preventive:

  • Riduzione della densità negli allevamenti e regolamentazione degli accasamenti.

  • Chiusura dei capannoni per evitare il contatto con uccelli selvatici.

  • Sorveglianza ravvicinata nelle aree a maggior vocazione avicola.

  • In caso di virus rilevato, abbattimento degli animali infetti e distruzione dei prodotti contaminati.

Sorveglianza su altre specie e persone

Oltre agli allevamenti, la sorveglianza riguarda cani, gatti, ruminanti e persone a rischio come allevatori e veterinari. Il rischio umano rimane basso, ma mutazioni del virus richiedono attenzione continua.

Vaccini per proteggere animali e persone

Esistono vaccini per l’influenza aviaria, pensati per uso veterinario, in grado di ridurre l’impatto delle epidemie tra gli animali. Inoltre, la Commissione Europea permette agli Stati membri di fornire vaccini per la profilassi di persone a rischio, come allevatori e veterinari, contro il virus H5.

Notizia e foto tratta da tiscali.it
© Riproduzione riservata
27/12/2025 16:17:43


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