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Il consiglio comunale di Città di Castello prenderà una posizione unitaria sulla sicurezza pubblica

Lettera ufficiale del sindaco Secondi al sottosegretario al Ministero dell’Interno Prisco

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Il consiglio comunale di Città di Castello prenderà una posizione unitaria sulla sicurezza pubblica. Nell’ultima seduta dell’assemblea è stato stabilito di affidare alla commissione consiliare Servizi e Partecipazioni, presieduta da Claudio Serafini, il lavoro finalizzato alla redazione di un documento condiviso dai gruppi consiliari di maggioranza e minoranza che individui precisi impegni dell’amministrazione comunale su questo versante e sottoponga le esigenze della comunità tifernate alle istituzioni e alle autorità competenti. La decisione è arrivata al termine del dibattito in aula sull’ordine del giorno dei consiglieri Elda Rossi e Riccardo Leveque (FDI), Tommaso Campagni (FI) e Valerio Mancini (Lega) che chiedeva misure urgenti per il rafforzamento della sicurezza e dell’ordine pubblico nel comune di Città di Castello. I firmatari hanno accettato, infatti, la proposta del sindaco Luca Secondi e del consigliere Domenico Duranti (PD) di approfondire il documento nella commissione preposta, con l’obiettivo di raggiungere una sintesi politica su un tema che interessa tutta la collettività. I lavori della commissione Servizi e Partecipazioni si baseranno sull’ordine del giorno dei consiglieri di FDI, FI e Lega e sulla lettera ufficiale sulla sicurezza pubblica a Città di Castello che il sindaco Secondi ha inviato il 29 maggio al sottosegretario di Stato al Ministero dell'interno Emanuele Prisco. L’ordine del giorno dei consiglieri Rossi, Leveque, Campagni e Mancini proponeva al consiglio comunale di impegnare il sindaco e la giunta a “condannare pubblicamente la violenta aggressione avvenuta nella notte tra sabato 17 e domenica 18 maggio 2025 tra piazza Fanti e corso Cavour e ad esprimere solidarietà alle vittime dell’episodio, così come a tutti i cittadini colpiti da fenomeni di violenza e degrado urbano”; “potenziare le attività della Polizia Locale, soprattutto nelle fasce serali e notturne del fine settimana, con pattugliamenti mirati nelle zone maggiormente esposte”; “predisporre un piano straordinario per la sicurezza urbana, comprendente: il rafforzamento della videosorveglianza nei punti critici, l’implementazione dell’illuminazione pubblica nelle aree più buie, azioni coordinate di controllo del territorio in sinergia con Carabinieri e Polizia di Stato, campagne di sensibilizzazione rivolte ai giovani e alle famiglie sul rispetto delle regole e sulla prevenzione della violenza”; “riferire al consiglio comunale, entro 60 giorni dall’approvazione della presente mozione, in merito alle misure adottate e ai risultati ottenuti, con possibilità di revisione o rafforzamento delle azioni intraprese”. La lettera ufficiale del sindaco Secondi al sottosegretario Prisco, alla quale, come ha sottolineato il primo cittadino in aula il 7 luglio scorso “non ha fatto seguito alcuna risposta” (neanche alla data odierna, ndr), chiedeva di “valutare un'implementazione dell'organico delle forze dell'ordine in Alto Tevere al fine di garantire la sempre maggiore necessità di sicurezza” e ricordava, in questo contesto, che il Comune di Città di Castello negli ultimi anni: “ha messo a disposizione in forma gratuita un immobile in località Trestina, frazione del comune, per la caserma di Carabinieri”; “ha messo a disposizione un terreno edificabile per la costruzione della nuova caserma dei Carabinieri nel capoluogo”; “ha dato la disponibilità di un terreno per la realizzazione di una sede per la Polizia di Stato”; “ha dato la disponibilità di un terreno per la costruzione di una sede della Guardia di Finanza”; “ha deciso di armare la Polizia Locale per svolgere funzioni ausiliare di supporto alle forze dell'ordine, uniche titolari delle competenze di ordine pubblico”; “ha investito molte risorse proprie, senza l’intervento del Ministero, nella videosorveglianza nell'intero territorio comunale a scopo preventivo”. A nome dei firmatari dell’ordine del giorno, il consigliere Leveque ha accettato la proposta del sindaco Secondi e del consigliere Duranti, “nel rispetto dello spirito costruttivo con cui abbiamo redatto l’ordine del giorno e dell’obiettivo di lavorare per garantire la sicurezza per la nostra città”. “L’auspicio – ha aggiunto - è che la commissione Servizi venga convocata prima possibile, perché il nostro è ordine del giorno urgente, su tematiche sollecitiamo da tempo”. Ricordando come “l’ordine pubblico sia una competenza dello Stato e non del Comune e che l’amministrazione comunale ha fatto tutto quello che è in suo potere”, il sindaco Secondi e il consigliere Duranti hanno evidenziato l’obiettivo di “esprimere una visione condivisa da parte di tutto il consiglio comunale su una tematica che non è né di destra, né di sinistra”, con l’aspettativa di “poter contare in commissione sulla risposta del Ministero dell’Interno e anche su una eventuale fotografia della situazione del nostro territorio da parte della Prefettura di Perugia”.

Nel dibattito in aula la consigliera Elda Rossi (FDI) aveva sottolineato “la preoccupazione della comunità tifernate per l’escalation di episodi di microcriminalità e violenza degli ultimi tempi”, sostenendo la necessità di “agire con senso di responsabilità e concretezza”. “Chiediamo di predisporre un vero e proprio piano straordinario per la sicurezza urbana, con più telecamere, con più illuminazione, con una maggiore presenza sul territorio, perché dobbiamo garantire che ogni angolo della nostra città e del nostro comune sia sicuro e sia sorvegliato, ma anche di predisporre delle campagne educative per i nostri giovani”, aveva puntualizzato la rappresentante della minoranza, aggiungendo: “il sindaco e la giunta facciano specifica richiesta alla Prefettura e alla Questura di attivare un comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica nel comune di Città di Castello, coinvolgendo tutte le forze dell'ordine”. Il sindaco Secondi aveva preso la parola per rimarcare che “l'ordine pubblico è competenza dello Stato” e per chiarire che “la sicurezza è un tema che appartiene a tutti, ma ognuno deve fare la sua parte, in base alle proprie competenze”. “Il Comune di Città di Castello la sua parte l’ha sempre fatta: abbiamo dotato la Polizia Locale dell’armamento perché potesse offrire maggiore supporto alle forze dell’ordine, abbiamo investito nella videosorveglianza, senza beneficiare dei contributi dello Stato per via del nostro indice di criminalità basso, ma continuiamo a farlo come con gli ultimi 60 mila euro messi a bilancio per la compartecipazione al finanziamento tramite un nuovo bando nazionale, che saranno spesi in ogni caso”, ha ricordato Secondi. “Questo ordine del giorno – ha aggiunto il primo cittadino - ha un senso solo nella misura in cui può servire a chiedere al Governo un potenziamento di tutti i presidi delle forze dell'ordine che lavorano in carenza nel nostro territorio, recependo la lettera in questo senso che ho scritto al sottosegretario Prisco, un umbro come noi, senza avere finora alcuna risposta”.  Il consigliere della Lega Valerio Mancini è intervenuto per ribadire che “obiettivi come la videosorveglianza e l’armamento della Polizia locale siano state da sempre battaglie portate in consiglio comunale dal Centrodestra”. Nel far presente che “investire nella sicurezza significa anche fare scelte politiche, dando priorità alle telecamere, invece che ai CVA”, Mancini ha sostenuto: “noi riteniamo che non sia sufficiente l'enorme sforzo che sicuramente sta facendo l’amministrazione comunale”.  “Questo documento è un documento di spunto politico, che si rivolge al prefetto, al questore, per dire che malgrado lo sforzo dei uomini presenti nel nostro territorio, c'è bisogno di un aiuto in più”, ha spiegato Mancini. Nel giudicare “pretestuoso” ricondurre al sindaco le responsabilità in materia di ordine pubblico, la consigliera Emanuela Arcaleni (Castello Cambia) ha definito l’ordine del giorno “ideologico, perché strumentalizza un tema molto importante, che sta a cuore a tutti e non è appannaggio di una sola parte politica”. “Non si può  affermare che la microcriminalità si affronta solo ed esclusivamente con le telecamere e aumentando gli organici delle forze dell’ordine, che scontano una carenza nel nostro territorio certificata per il Commissariato di Pubblica Sicurezza dagli stessi sindacati di categoria”, ha detto Arcaleni, aggiungendo: “non possiamo pensare di diventare uno stato di polizia, in questo ordine del giorno non si parla per niente dell’aspetto sociale, delle azioni che sono indispensabili, e pure mancano in questo comune, specialmente sul versante culturale, rispondendo per esempio con i patti di comunità, sui quali avevo chiesto un regolamento di cui non si sa il destino, perché le situazioni e le sacche di degrado si affrontano anche collaborando con la cittadinanza”. Il consigliere Domenico Duranti (PD) ha preso la parola per proporre degli emendamenti all’ordine del giorno. “Sono disponibile a votare questo documento solo se si prende atto di quello che l'amministrazione comunale ha fatto e che qui non c’è scritto, se si chiede un'immediata risposta alla lettera del sindaco al sottosegretario Prisco del 29 maggio e si sollecita il Ministero dell’Interno a prendere atto dell’impegno profuso dal Comune e provvedere, per quanto di competenza, alla tutela della sicurezza dei cittadini”. La capogruppo del PSI Loriana Grasselli ha dichiarato che “anche il Partito Socialista naturalmente vuole maggior sicurezza e rafforzare le forze dell'ordine”. “Riconosciamo che il Comune ha fatto sforzi enormi – ha puntualizzato la consigliera di maggioranza - quello che chiediamo è un incontro di tutti i sindaci dell'Alta Valle del Tevere con il prefetto e il questore perché sia ottenuto l'incremento degli organici delle forze dell’ordine”. Il consigliere Riccardo Leveque (FDI) ha ribadito che l’ordine del giorno “non è contro qualcuno, riflette un'esigenza che viene dal territorio ed è frutto di una percezione di insicurezza che va aumentando”. “Sulla sicurezza dobbiamo lavorare tutti insieme e dare delle risposte concrete”, ha sottolineato il rappresentante della minoranza, prendendo atto che “l’ordine del giorno ha avuto già il merito di produrre una lettera ufficiale del sindaco al Ministero dell’Interno”. “Il sindaco è responsabile della sicurezza urbana nel suo comune e se c'è la volontà politica si opera al fine di realizzare una maggiore sicurezza”, ha osservato Leveque, evidenziando che i “50 mila euro stanziati dall’amministrazione comunale per la manutenzione dell’impianto di videosorveglianza testimoniano che c’era bisogno di garantire la sua efficienza”. “Noi crediamo che si possa fare di più e meglio anche per potenziare l'organico della nostra Polizia Locale, ma servono scelte politiche di investimento in questo senso, anziché su altri versanti”, ha sostenuto Leveque, rimarcando che l’ordine del giorno non trascura gli aspetti sociali della questione. “Tutte le volte che si parla di sicurezza in questo consiglio comunale si fa una questione di destra e una questione di sinistra”, ha eccepito la consigliera Luciana Bassini (Gruppo Misto-Azione), condividendo l’idea che le competenze del sindaco in materia siano importanti. “Il fatto che il primo cittadino abbia scritto al sottosegretario, va benissimo, però le persone che vivono nel territorio e che tutti i giorni devono far fronte a situazioni anche di microcriminalità molto fastidiose pensano che sia una responsabilità di chi guida l’amministrazione comunale pensare alla sicurezza pubblica”, ha osservato la rappresentante della minoranza, che ha invitato a “fare di più per supportare la crescita dei giovani, contrastare le situazioni di disagio sociale e attenuare il senso di insicurezza dei cittadini, soprattutto nel centro storico”. In sede di replica, il sindaco Secondi ha ribadito che “l'amministrazione comunale ha messo in campo tutti gli strumenti che aveva a disposizione, con investimenti anche nel sociale e nello sport che guardano ai giovani e hanno proprio l’obiettivo di prevenire e contrastare fattori degenerativi della comunità”. Il consigliere Roberto Marinelli (Lista Civica Marinelli Sindaco) è intervenuto per sostenere: “bisogna fare di più, perché se guardiano ai punti di aggregazione direi che negli ultimi anni non c'è stato un incremento, ma un decremento di opportunità e possibilità per i ragazzi”.  “Stiamo sottovalutando secondo me un po' troppo quello che sta succedendo negli ultimi tempi – ha fatto presente il consigliere - perché Città di Castello non è più l’oasi felice di prima, oggi c'è un consumo esasperato, esagerato, di sostanze stupefacenti, non solo tra i giovani, con un mercato che è diventato quasi ingestibile, anche per le carenze di organico che scontano le forze dell’ordine”.

Redazione
© Riproduzione riservata
22/07/2025 18:04:14


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