Le olimpiadi sono concluse, grazie a tutti quelli che sono arrivati quarti o peggio
L'elogio dello sport non alberga in Rai
I commentatori Rai alle olimpiadi di Parigi 2024 si sono esibiti in penose interviste ad atleti che avevano deluso le aspettative: aspettative dei commentatori, non degli atleti. In più di un caso in collegamento con atleti giunti fra il quarto e l'ottavo posto, la prestazione è stata presentata come viziata da qualche infame destino privandoli di una medaglia: solo che gli atleti erano contentissimi del loro quarto, sesto o ottavo posto. Perché erano entusiasti della atmosfera vissuta, dell'aver gareggiato dinanzi a platee veramente numerose, consci di aver suscitato interesse verso le proprie discipline che si concretizza nell'arrivo di nuovi praticanti. Meraviglioso, grazie. Vergogna sui commentatori Rai, alcuni dei quali farebbero meglio a darsi ad altre attività non a carico delle mie tasche, mi riferisco a quello che (riconoscibile per i capelli e l'iperbolico e forbito vocabolario) commenta la pallavolo. Nella partita di semifinale che ha visto la nazionale italiana maschile soccombere alla Francia (precedente campione olimpico, mica pellegrini di Navacchio) questo signore avrà detto 20 volte "ecco il punto della ripartenza italiana" venendo regolarmente smentito dai fatti tant'è che la nazionale francese ha inflitto la più cocente delle sconfitte alla nazionale italiana che era giunta sempre vittoriosa sin lì. Non commentatori, tifosi. Non mi servono, tifo da solo, e meglio. Tifo per tutti quelli che sono lì perché sono cosciente che è il risultato di mesi o anni di sacrificio, quindi non posso altro che ringraziare per avermi fatto godere della loro fatica.Diverso il discorso sulle qualità arbitrali, in troppi casi ho assistito a decisioni arbitrali che avrebbero richiesto un diverso pronunciamento da parte della nostra federazione competente e dal comitato olimpico nazionale: quando un atleta subisce un abuso, un'ingiustizia, secondo me è giusto che abbandoni l'impegno agonistico e la sua presenza al torneo. È sicuramente accaduto qualcosa del genere durante la partita di pallanuoto maschile Italia Ungheria, il giocatore italiano meritava una presa di posizione durissima come tutela verso gli atleti che devono essere protetti da giudici inadeguati o peggio imparziali. Hanno contestato la decisione successivamente, da soli e forse esagerando; ma non me la sento di svergognarli. Ringrazio il saltatore in alto Tamberi, se il suo atteggiamento a Tokio aveva un po' lasciato perplesso quello che ha fatto a Roma per l'europeo mi aveva convinto delle sue qualità; forse mal consigliato ha messo il proprio organismo a rischio dapprima spingendolo verso siti inesplorati e poi mettendolo a servizio di una gara che non aveva bisogno di essere svolta. Ringrazio anche la nazionale femminile di pallavolo per il bell'esempio di gioco mostrato, grazie al loro allenatore, una esperienza che mette in cattiva luce quanto invece è accaduto per la squadra maschile di pallavolo, incensata oltremisura in maniera inappropriata. Sono tantissimi i ringraziamenti da fare, ma quello che mi sta più a cuore è l'iniziativa coordinata da una struttura di soccorso internazionale insieme alle Usl -anche toscane- per andare a prendere 16 bimbi in gravissimo pericolo di vita (o per i bombardamenti o per l'impossibilità di offrire cure adeguate in tempo di guerra) in quel di Gaza e portarli in Italia affidandoli alle cure degli ospedali specializzati che si sono resi disponibili: spero possano tutti tornare a gioire, mi si spezza il cuore per quel cucciolo che non è sopravvissuto al tempo necessario per portarlo all'ospedale milanese che lo attendeva ed è morto in ambulanza. Ringrazio tantissimo a tutti coloro che sono arrivati quarti, la famosa medaglia di legno: li ho visti tutti entusiasti, consci di essere stati battuti da atleti più bravi e non hanno avuto alcun remora a riconoscerlo. Riconoscere che in quella specifica gara qualcun altro è stato più bravo, diviene stimolo a essere migliori sin da l'indomani: grazie.
Alessandro Ruzzi
Aretino doc, ha conseguito tre lauree universitarie in ambito economico-aziendale, con esperienza in decine di Paesi del mondo. Consulente direzionale e perito del Tribunale, attento osservatore del territorio aretino, ha cessato l'attività per motivi di salute, dedicandosi alla scrittura e lavorando gratuitamente per alcune testate giornalistiche nelle vesti di opinionista. alessandroruzzi@saturnonotizie.it
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