Opinionisti Alessandro Ruzzi

Crimini israeliani

L'Italia risponda con durezza prima che muoia qualche casco blu italiano

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Da molti anni l'Italia mette a disposizione un contingente militare nell'ambito della iniziativa di pace dell'Onu conseguenza della risoluzione 1701-2006 quale forza di interposizione fra le milizie sciite libanesi e la nazione israeliana, un migliaio di soldati ed attrezzature dal costo annuo di alcuni miliardi di euro schierati in territorio libanese al fine di evitare contatti fra forze opposte. Nella zona degli ultimi trent'anni gli israeliani hanno colpito duramente le strutture e gli uomini Onu provocando numerosi morti fra i caschi blu, ieri una ripetuta serie di attacchi intenzionali in zona "italiana"

cannoneggiando strutture e saturando l'aria con fucileria. Il contingente italiano non ha risposto alla provocazione e si è sottratto allo scontro, ma poco dopo le forze armate israeliane hanno ferito alcuni caschi blu cingalesi. Del resto non siamo ebrei, quindi siamo sub umani, quindi siamo sacrificabili: o ci spostiamo o ci asfaltano. Da settimane stanno aggredendo una nazione sovrana provocando vittime civili con la scusa che sono "terroristi" e la presenza degli osservatori di interposizione gli impedisce di portare avanti il massacro nei termini che a loro piace. Da cui si conferma la necessità della presenza dei caschi blu, per protezione di popolazione civile che ha la sola colpa di non essere giudea.

Aspetto che il governo dell'orgoglio italiano prenda misure draconiane contro Israele.

Ritiro dell'ambasciatore, sospensione di tutti i passaporti italiani a coloro che hanno doppia cittadinanza (scelgano con chi stare), una posizione internazionale di contrasto a quanto da oltre un anno sta accadendo nei confronti delle popolazioni civili di Palestina e Libano.

Mi farebbe piacere che anche tutti gli "amici di Israele" prendessero una chiara posizione contro la politica imperialista di Israele portata avanti con metodo nazista, mi piacerebbe che anche la società israeliana revocasse il suo supporto alle politiche sioniste di Netanyahu e compagni.

Usa e Germania foraggiano di armi e munizioni l'esercito di Israele: i primi per la influente comunità ebraica lì residente, i secondi per senso di colpa per l'Olocausto. Riempiano Gaza, Cisgiordania e Libano del sud di loro uomini a protezione dei civili, così conteranno i morti causati dalle loro armi date a Bibi. E la von der Leyen non mi rappresenta quando si schiera con le azioni iraeliane: si dimetta.

Non credo che questo sterminio porti alla pace, si creano condizioni della perpetuazione, vogliono deportare i non ebrei fuori da una terra che non è proprietà giudea (gli è stata concessa senza danno ai precedenti residenti arabi) verso Libano o Egitto o Giordania, addebitando agli europei il costo economico e sociale.

E domani dovremo sentirci ospiti non desiderati per andare a visitare i luoghi dove Gesù ha passeggiato? Presi a sputi e male parole, se non ti sparano...

Qualche giorno fa è morto a Gaza un cittadino italiano e con passaporto

israeliano: ne ha parlato la stampa italiana quasi con cordoglio, ma costui non era un operatore umanitario bensì un militare in prima linea lì per uccidere palestinesi. Quindi accettiamo che italiani vadano a fare i killer e ne siamo contenti?

Io non mi associo al cordoglio, penso ai quasi 1.000 lattanti di età inferiore ad un anno che sono morti a Gaza dopo il 7 ottobre: per Israele erano noti terroristi anche se pocciavano dalle loro mamme, non camminavano e neanche avevano i denti.

Perché Israele condanna senza processo e giustizia senza appello: basta chinare il capo!

Io sono disponibile ad andare a fare lo scudo umano: se la mia vita salvasse un neonato arabo sarebbe degna conclusione contro la barbarie israeliana.

Redazione
© Riproduzione riservata
11/10/2024 15:03:06

Alessandro Ruzzi

Aretino doc, ha conseguito tre lauree universitarie in ambito economico-aziendale, con esperienza in decine di Paesi del mondo. Consulente direzionale e perito del Tribunale, attento osservatore del territorio aretino, ha cessato l'attività per motivi di salute, dedicandosi alla scrittura e lavorando gratuitamente per alcune testate giornalistiche nelle vesti di opinionista. alessandroruzzi@saturnonotizie.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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