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Rilancio del "Fanfani-Camaiti" a Pieve Santo Stefano con tanti investimenti

Le parole del dirigente scolastico Giuseppe De Iasi: "Lavori importanti anche al Convitto nazionale"
Due chiacchiere con il Dirigente scolastico Giuseppe De Iasi dell’Istituto “Fanfani-Camaiti” di Pieve Santo Stefano.
Preside De Iasi, un anno di grande impegno, al termine del quale è stata ufficializzata la sua nomina quale Dirigente titolare dell’Istituto Omnicomprensivo “Fanfani-Camaiti” di Pieve Santo Stefano. Qual è il suo bilancio dopo un anno di attività?
“È stato un anno di grande impegno e rinnovamento nella nostra scuola. La direzione dei due istituti – il Giovagnoli sede di titolarità lo scorso anno scolastico e il Fanfani-Camaiti in reggenza – è stata sicuramente molto impegnativa. Nonostante ciò, davvero ingenti le fonti di finanziamento che sono state intercettate e, soprattutto, trasformate in preziose realtà di supporto alla didattica”.
Entriamo nel dettaglio di quanto fatto.
“Accanto ai PON, al PNRR e agli altri bandi, l’istituto ha anche movimentato, e intende continuare a farlo, importanti risorse proprie anche attraverso la fattiva collaborazione con le amministrazioni. A mero titolo di esemplificativo posso ricordare la realizzazione di alcuni progetti, come la “Dotazione di attrezzature per la trasformazione digitale della didattica e dell’organizzazione scolastica” che ha visto l’acquisto di moderni Monitor Touch per tutte le classi anche in sostituzione di quelli vandalizzati in sede centrale nella notte del 16 marzo 2023. Di pari passo va ricordato il progetto per il “Cablaggio strutturato e sicuro all’interno degli edifici scolastici”. Con questi interventi si può dire che il Fanfani-Camaiti ha mosso i primi passi nel mondo della modernità dotandosi di quelle prime strutture essenziali per una didattica innovativa e digitale. Altri interventi hanno riguardato la creazione di “Ambienti didattici innovativi per le scuole dell’infanzia”. Con questi finanziamenti sono stati rinnovati in maniera importante, in ottica innovativa ed inclusiva, gli arredi di tutte le sezioni; o ancora la realizzazione di “laboratori edugreen di sostenibilità per il primo e secondo ciclo”. La scuola, progettando un percorso verticale ha acquistato delle mini-serre idroponiche da installare nei locali scolastici, per poter far vivere ai ragazzi le esperienze – diverse per età e capacità di apprendimento – relative alla semina, germinazione, crescita delle piante, sensibilizzandoli verso una agricoltura green. Invece, presso l’azienda agraria “Belvedere” è stata installata una nuova serra per le esercitazioni didattiche. Il tutto culmina, poi, con l’utilizzo in cucina delle varietà coltivate. Si potrebbe dire, dalla terra alla tavola, in modo ecosostenibile, tutto nel nostro Istituto!”.
Quale, dunque, la prospettiva futura del Fanfani-Camaiti?
“Diverse sono le prospettive all’orizzonte. A valersi sui finanziamenti previsti dal PNRR si procederà verso la realizzazione di una serie di interventi, mirati alla realizzazione di ambienti didattici innovativi, con la trasformazione di ulteriori 18 aule per la Didattica Digitale Integrata e la promozione di una classe “Senza Zaino” da attivare già a partire dall’anno scolastico 2024/25, la realizzazione di due laboratori linguistici moderni e innovativi e infine la nascita di un birrificio didattico nella sede di Belvedere, sede annessa alla azienda agraria”.
Oltre le risorse comunitarie, l’Istituto ha ancora intenzione di finanziare, in proprio, altre realizzazioni?
“Sicuramente sì. Oltre all’acquisto di un nuovo trattore e la realizzazione del nuovo bar didattico e l’ammodernamento delle attrezzature di laboratorio di cucina presso l’istituto alberghiero, abbiamo proceduto all’acquisto di un nuovo pullman da 54 posti, e, cosa più importante, l’Istituto ha avviato il percorso per l’adeguamento/ristrutturazione dell’edificio Belvedere. Il caseggiato, già oggetto di precedenti interventi, richiede ulteriori opere di ristrutturazione nonché l’adeguamento agli standard di accessibilità per i diversamente abili. Con questo intervento l’istituto ha intenzione di usare la proprietà per avviare percorsi di studio residenziale, per diplomati, afferenti l’ITS-EAT (Eccellenze Agroalimentari Toscane) di cui il Fanfani-Camaiti è stato socio fondatore ma con cui non aveva mai collaborato fattivamente in precedenza. Infine, ma non ultimo, anche il Convitto, in vista della unificazione delle sedi maschile e femminile è stato oggetto di importanti opere di ristrutturazione e ammodernamento: sono stati completamente rinnovati gli arredi dell’ala deputata ad ospitare le convittrici per un ammontare complessivo di lavori e forniture che supera i centomila euro. È in fase di definizione, progettazione e prossima realizzazione, l’intervento che riguarderà l’ammodernamento anche dell’ala maschile”.
Ecco, il Convitto. Quali i benefici dell’integrazione in unica sede del convitto maschile e femminile?
Innanzitutto sotto il profilo formativo, pur rimanendo divisi per gli aspetti squisitamente formali (es. camere e servizi igienici), si punta a momenti di forte integrazione di genere che tendano alla co-educazione dei convittori, arricchendo gli uni e le altre, approfondendo il processo di costruzione di genere che è fondamentale ed indispensabile per completare quelle conoscenze che possono permettere poi interventi più consapevoli ed efficaci per accompagnare il raggiungimento di sostanziali pari opportunità tra cittadine e cittadini. Ma non è l’unico beneficio. Non dimentichiamo, infatti, che ciò ha permesso e permette benefici in termini di costi e di gestione del personale. Ovviamente, un cambiamento così importante non poteva non generare qualche temporaneo disservizio”.
Ad esempio?
“Ad esempio, la convivenza negli stessi ambienti di studenti e studentesse ha generato una comprensibile empasse iniziale del personale educativo, nonostante l’Amministrazione abbia dato garanzia sulle scelte poste alla base del rinnovato servizio. Sul fronte strutturale, l’Amministrazione ha organizzato l’ospitalità tenendo conto delle indicazioni contenute nella L. Regionale 86/2016 T.U. settore turistico regionale e successivo Regolamento attuativo, tenendo conto da un lato delle esigenze dei convittori e dall’altro della necessità di preservare l’organico in dotazione al Convitto. Mi preme solo segnalare che, ad oggi, l’unico disservizio esistente, è l’inagibilità di un locale bagno”.
Perché questo ritardo per un così importante servizio?
“Purtroppo, e non per sottrarmi ad eventuali responsabilità, auspicavo in prima persona la consegna dei lavori in tempi diversi. Nelle more, l’istituto aveva già avanzato, lo scorso anno scolastico, impellenti esigenze di ristrutturazione del locale interessato, dovute a perdite di acqua ricorrenti. I lavori hanno avuto inizio, fra le mie stesse perplessità, soltanto all’inizio del mese di settembre u.s. Nonostante l’imminente inizio dell’anno scolastico, e i miei solleciti presso l’Ente Provincia affinché procedessero tempestivamente all’ultimazione dei lavori, ad oggi siamo ancora in attesa del loro completamento. Ad ogni modo, manca davvero poco, per cui restiamo fiduciosi nella imminente ultimazione. Il Convitto sta positivamente, a mio avviso, ricevendo un restyling in termini strutturali e di servizio: i primi, si concluderanno, molto probabilmente nella prossima estate, quando anche l’ala maschile sarà interessata da interventi di ammodernamento, mentre quello del servizio vedrà l’ampliamento dell’offerta formativa che affiancherà ai già noti e storici progetti offerti ai convittori nuove possibilità, quali progetti di fotografia digitale, montaggio video, scrittura creativa, laboratori teatrali, progetti sportivi individuali e di squadra anche presso strutture o soggetti convenzionati. Un’idea, cui tengo particolarmente ma ancora in fase embrionale, è la realizzazione di un canale radio, gestito dai convittori, che potrà ospitare anche la realizzazione di podcast su tematiche didattiche, sociali, ambientali e culturali in senso ampio”.
Per concludere?
“Vorrei, dunque, che venga colta la visione d’insieme che intendo dare all’istituto dove i numerosi investimenti fatti, a partire dalla scuola dell’Infanzia, passando per la Primaria e la Secondaria di I e II grado, fino a includere il Convitto annesso, tendano al compimento di un percorso formativo veramente omnicomprensivo, la cui lungimiranza immagina un orizzonte che si compie oltre il diploma, attraverso anche la realizzazione di percorsi post-diploma plasmati sulle esigenze lavorative emergenti e la realizzazione professionale degli studenti, perché si fa Scuola quando si realizza negli studenti la coscienza del chi sei, di ciò che senti e di quello che vuoi diventare”.
Grazie.
A lei.
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