Opinionisti Alessandro Ruzzi

Galline dalle uova d'oro: risvolti tenebrosi, sorprendenti, divisivi

Le questioni Estra e Coingas pesano sulla città

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Di tutte le partecipate mai nessuna è stata più appetibile della società del gas. La carica sociale che per accordi interni spetta alla componente aretina offre un emolumento da capogiro oltre che grande visibilità (legata la marea di denari distribuiti sul territorio e per le sponsorizzazioni) oltre ad una visione speciale su posti di lavoro e forniture. Detenuta pel quasi 40% da Prato, un 25% da Arezzo e un 25%  da Siena, il 10% da Ancona, come ricorda il "documento riservato e strettamente confidenziale" disponibile sul sito che inquadra le decine di società che fanno parte del perimetro aziendale: immaginate il delirio  di poltrone -tutte accompagnate da emolumento in CdA o sindaci o supplenti- collegate alla attuale società del gas.

Mettere in pubblica condivisione le partecipazioni in un documento definito "riservato"  esprime tutto il disprezzo per i cittadini soci, oltre a assicurarci che stipendiano incapaci coi nostri duini.

Nata nel 1974, Coingas operava direttamente sul territorio provinciale aretino, presidente un amicone del sindaco Ducci.

Solo due gatti sanno dove sia la stupenda -ed ora vuota- sede di Coingas, guadrini buttati via.

Poi arriva Ciolfi e con lui si orchestra una società a livello superprovinciale, Arezzo in combutta con Prato e Siena (chissà come arrivano a quei riparti societari). A Coingas comanda sempre la falce e martello, e la trasparenza di Estra ne fa le spese.

Fanfani scarica Ciolfi e insedia Brandi (sì, quello di Castiglioni). Ops, marcia indietro tutta e dentro Banchetti. Sempre per premialità interne alla sinistra, spesso ex sindaci sistemati per ricompensa pel duro lavoro. Oppure strani intrecci, come quando Fanfani mise il vertice di una associazione di categoria aretina -ovviamente quella dei commercianti- a presiedere la più ricca branca di Estra per giro d'affari ed emolumento. Figura che non lasciò alcun lavoro o incarico tanto doveva essere impegnativo incassare quei 35.000 euri annui. Di sicuro, io non ho capito una sega nella vita.

Quindi nulla cambia colla presidenza a Macrì, in questo caso promoveatur ut amoveatur.

E ovviamente nessuna voglia di trasparenza e chiara gestione: tutto resti tenebroso.

I destri non hanno interesse a cambiare uno schema che assicura vantaggi alla politica di governo, i sinistri dopo averne goduto per 40 anni non possono dire niente; anche perchè Macrì è stato confermato all'unanimità dai voti dei sindaci sinistri, contenti dei soldi che Macrì destinava a patetiche iniziative. Mi vengono in mente le biciclette elettriche donate a amministrazioni: se le sono "arrubbate", visto che non se ne trova menzione?

Temo i cambi di colore amministrativo: gente che digiuna da decenni deve placare la fame. Come visto con Lucherini sindaco: ci toccherà averne certezza giudiziaria di nuovo?

Staderini e altri sono già stati condannati, ora la sorpresaccia di Anac sulla nomina di Macrì.

Conosco Macrì da quando militavamo in Futuro&Libertà di Fini, oltre 10 anni fa: abbiamo avuto da allora un formale rispetto reciproco. Immaginate tuttavia il mio dolore quando 5 anni fa mi disse che non ero fra quelli che lo potevano chiamare "ciccio". Poi ho capito. Dovevo dimenticare che lui mi aveva presentato Olivetti Rason. Nel 2011 a Firenze. Sicchè non mi sono stupito che quel legale abbia ricevuto centinaia di migliaia d'euro in consulenze da parte di Coingas. Bega che riguarda formalmente Staderini, ma sono curioso di vederne la fine -cioè l'inizio- e casomai capire che giro hanno fatto quei soldi. Sorprendente. Mentre sui 140.000eur al commercialista aspetto capire cosa dovesse fare: una montagna di soldi, forse oltre alla contabilità apriva e chiudeva la sede,  rispondeva al telefono, puliva le scale ed i vetri, tagliava l'erba. Davvero tanti soldi.

Infine, sono fra quelli che ritiene che i cittadini avessero diritto di sapere prima delle elezioni se Arezzo sarebbe finita a processo. I tempi di legge per le indagini e le pronunce e gli atti sono troppo lunghi. E se Ghinelli o amici fossero condannati, pur in primo grado, lo stallo che lo avesse portato a essere un usurpatore della elezione diverrebbe divisivo dacchè ritenevo la sua candidatura un danno alla città già per il solo rischio d'immischiare il Comune in un processo di tale bassezza e fetore. La maggioranza attuale soffre di giustizialismo a la page, si spiegherà tutto diceva qualcuno schifando decenza o onore e con essi il cedere il passo a altri sempre di quel lato politico; avevano alternative per probabile riconquista del Comune da parte destra e non avremmo avuto un sindaco in carica a processo con le evidenti problematiche di amministrazione distratta e affidata a altri, mentre la nostra città è alla sbarra. E i sindaci di sinistra non si oppongono neanche formalmente al ricorso contro Anac che pure mette in imbarazzo chi, loro compresi, ha rinnovato i mandati di Macrì: l'interesse comune è non costringere Estra alla trasparenza e sottrarla al controllo delle comunità. Con tutte quelle poltrone da riempire e scaldare, resta un boccone ghiotto.

In tutto questo, faccio fatica ad augurare sereno Natale..

Alessandro Ruzzi
© Riproduzione riservata
25/12/2021 10:03:45

Alessandro Ruzzi

Aretino doc, ha conseguito tre lauree universitarie in ambito economico-aziendale, con esperienza in decine di Paesi del mondo. Consulente direzionale e perito del Tribunale, attento osservatore del territorio aretino, ha cessato l'attività per motivi di salute, dedicandosi alla scrittura e lavorando gratuitamente per alcune testate giornalistiche nelle vesti di opinionista. alessandroruzzi@saturnonotizie.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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