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Benetton in crisi, l'allarme dei sindacati: "Il buco era atteso ma non così grande

Luciano Benetton annuncia un buco da 100 milioni e che lascerà il gruppo

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Il mancato raggiungimento da parte del gruppo Benetton degli obiettivi prefissati al 2023 dal piano industriale "era previsto, ma non certo delle dimensioni indicate nell'intervista al Corriere da Luciano Benetton", cioè 100 milioni. E' la reazione delle organizzazioni sindacali di Treviso alle affermazioni rilasciate dal fondatore del gruppo tessile, Luciano Benetton. I sindacati riferiscono che, causa l'andamento non corrispondente alle aspettative, era già stato loro comunicato che non sarebbero stati distribuiti i premi di risultato previsti nel contratto integrativo. I dati 2023, comunque, non sono ancora stati resi noti. 

"Da alcuni manager toni da Marchese del Grillo"

La preoccupazione tra i rappresentati dei lavoratori Benetton sale sulla scorta delle parole di Luciano Benetton in un'intervista al Corriere nella quale annuncia che lascerà il gruppo. Solo nel territorio trevigiano il gruppo, tra le sedi di Ponzano Veneto e di Castrette di Villorba, ha un organico di circa 1.300 unità. Da tempo sono in vigore ammortizzatori sociali ed incentivi all'esodo volontari, pari a circa 50 mila euro. Tuttavia i sindacati temono che queste misure "potrebbero non essere più sufficienti ad attutire l'impatto sociale che una situazione come quella delineata dal fondatore" potrebbe avere sul bacino occupazionale di Treviso. Relativamente agli aspetti caratteriali di alcuni manager, evidenziati nell'intervista dallo stesso Benetton, i sindacalisti affermano: "non tanto l'amministratore delegato (Massimo Renon, ndr), ma altre figure che a lui rispondono hanno manifestato in più occasioni toni di supponenza alla 'Marchese del Grillo', rigettando occasioni di confronto con dirigenti presenti nel sistema di Ponzano Veneto da moltissimi anni".    

Luciano Benetton: "Sono stato tradito"

"Saremo attorno ai 100 milioni (di buco). Comunque tutto quello che è emerso e sta emergendo da settembre ’23 è una vergogna". E ancora: "Mi sono fidato e ho sbagliato. Sono stato tradito nel vero senso della parola. Qualche mese fa ho capito che c’era qualche cosa che non andava. Che la fotografia del gruppo che ci ripetevano nei consigli di amministrazione i vertici manageriali non era reale". Così in un'intervista al Corriere della Sera, è il fondatore di Benetton, Luciano Benetton che si appresta a lasciare il gruppo di abbigliamento ma sottolineando che "adesso occorre guardare avanti, nei prossimi mesi sarà fatto un piano per il futuro, abbiamo perso quattro anni e questo rende tutto più difficile non avendo la bacchetta magica. Purtroppo ci saranno sacrifici da fare. Quello che posso dire è che sarà messo il massimo impegno per ritrovare l’energia dei tempi migliori e dare nuova linfa a questo brand che rappresenta così tanto per la nostra famiglia e che porta il nostro nome". "Per fortuna - spiega l'imprenditore - avevamo deciso di ritirare da tempo dalla Borsa la Benetton. E quindi i rischi imprenditoriali erano e sono tutti in capo alla famiglia. Ma ancora una volta per la mia storia, per quello che significa la società, per i dipendenti, le famiglie, i tanti che entrano fiduciosi nei negozi dalla Moldavia a Parigi da Nuova Delhi a Los Angeles, prima di lasciare il gruppo intendo spiegare con la trasparenza che mi caratterizza cosa è successo senza per questo sottrarmi alle mie responsabilità".

Notizia e Foto tratte da Tiscali
© Riproduzione riservata
26/05/2024 07:16:33


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