Il caso della "famiglia nel bosco" di Caprese Michelangelo: parlano i servizi sociali

"Abbiamo cercato una collaborazione con la famiglia, poi venuta a meno"
A seguito della notizie e dei filmati diffusi negli ultimi giorni riguardo l’allentamento di alcuni minori dal nucleo familiare, si ritiene doveroso fornire precisazioni ufficiali allo scopo di garantire un’informazione corretta e completa.
Il nostro servizio è subentrato al Servizio Sociale e al Tribunale di Bolzano, che avevano già avviato un percorso di tutela nei confronti dei minori.
L’intervento è avvenuto in esecuzione di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, emesso dal Tribunale di Firenze dopo una attenta e approfondita valutazione della situazione familiare, nell’ambito del quale le nostre assistenti sociali hanno operato soltanto in qualità di ausiliare del Tribunale per i Minorenni, attenendosi rigorosamente alle indicazioni ricevute.
Le modalità operative adottate durante l’esecuzione del provvedimento sono state preventivamente valutate tra tutti i soggetti coinvolti, i quali hanno operato con professionalità e nel pieno rispetto della normativa vigente.
L’esecuzione del provvedimento è stata proceduta da un dialogo e da tentativi nei quali ogni professionista chiamato ad operare ha fatto la sua parte; questo per prevenire possibili situazioni di pericolo e con l’obiettivo primario di tutelare la sicurezza e l’incolumità dei minori, dei familiari e degli operatori presenti.
È opportuno ricordare che il servizio sociale ha cercato, fin dalla presa in carico del caso, una collaborazione con la famiglia affinché questa attuasse in autonomia gli interessi dei loro figli.
Dopo i primi incontri però il dialogo della famiglia con i servizi sociali è progressivamente venuto meno.
Questa situazione ha determinato la valutazione di un intervento più strutturato, deciso dalla componente Autorità Giudiziaria, del quale il servizio sociale è stato mero esecutore.
È importante ricordare che né gli assistenti sociali né le forze dell’ordine coinvolte avrebbero potuto sottrarsi all’esecuzione del provvedimento del giudice. Invero la mancata esecuzione di esso costituisce reato.
Il Servizio Sociale, nel pieno rispetto delle norme vigenti e della riservatezza, ribadisce che ogni azione intrapresa ha avuto e avrà come unico obiettivo la tutela dei minori, nel pieno rispetto dei loro diritti, della loro sicurezza e ribadisce la propria osservanza al mandato istituzionale.
Ribadiamo la disponibilità a fornire supporto e aiuto ai genitori in questo momento di particolare complessità e difficoltà, cercando di contemplare il più possibile le esigenze di questi ultimi con il percorso istituzionale in atto e le specifiche prescrizioni del giudice.
Il servizio sociale dell’Unione dei Comuni della Valtiberina Sociale

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