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C'era una volta l'alta traumatologia dello sport all'ospedale di Sansepolcro
Servizio sospeso da un anno e mezzo, ma ad oggi senza un futuro certo: era un punto di riferimento
C’era una volta l’alta traumatologia dello sport all’ospedale di Sansepolcro. Potrebbe essere il titolo di un romanzo, di un film, ma alla fine è la triste verità. Tante promesse ripetute nel tempo, ma alla fine nulla di concreto: tradotto in pratica questo significa che da un anno e mezzo il servizio è stato sospeso. Ad inizio anno si parlava di ‘spiragli concreti’ all’orizzonte per la ripresa della convenzione fra la Asl Toscana Sud Est e l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi a Firenze, relativamente all’alta traumatologia dello sport nel plesso sanitario della Valtiberina a Sansepolcro. Quello che sembrerebbe, usare il condizionale è comunque d’obbligo, che sia stata colta la palla al balzo della pandemia per interrompere questo importante servizio che negli ultimi anni aveva sviluppato numeri davvero interessanti. “Nel 2022, compatibilmente con la progettualità che le aziende vorranno condividere, anche alla luce delle indicazioni regionali in merito agli obiettivi principali da perseguire nell’ambito dei percorsi chirurgici potrà essere rivalutata l’opportunità di rinnovare la convenzione e/o di ridefinire le caratteristiche del rapporto di collaborazione”: questi erano i passi della lettera che il direttore generale della Asl Toscana Sud-Est, il dottor Antonio D’Urso, inviò nel novembre dello scorso anno all’assessore regionale Simone Bezzini che a sua volta era stato interrogato dal consigliere leghista Marco Casucci. La convenzione, infatti, prevedeva la presenza degli specialisti di Careggi due volte al mese all’ospedale della Valtiberina a Sansepolcro. Il referente, per la parte fiorentina, era il dottor Fabrizio Matassi, specialista in chirurgia del ginocchio e originario proprio di Sansepolcro. “Nel giro di poco tempo era divenuto un punto di eccellenza – si limita a commentare il dottor Matassi – un servizio sviluppato e che ha fatto passi in avanti importanti in questi tre anni di attività. Si svolgevano interventi di alta specializzazione su sportivi infortunati, che venivano visitati con tempi di attesa ridotti in un ambulatorio dedicato”. Nel tempo, come detto, il servizio era divenuto un’eccellenza oltre che essere attrattivo per tanti sportivi di tutto il centro Italia e non solo: convenzione che veniva rinnovata periodicamente, la quale ha visto pure l’ingresso di specializzandi ad assistere gli interventi, seppure l’ok non è arrivato a fine 2020. Servizio che ufficialmente è stato sospeso causa Covid-19, gli altri sono poi ripresi ma non quello dell’alta traumatologia dello sport. L’ospedale di Sansepolcro, quindi, rischia seriamente di perdere un altro tassello importante. Scelte politiche ad alto livello? Non è possibile dare una risposta, certo è che la politica locale si è mossa in più di un’occasione per tentare almeno di salvaguardare i servizi essenziali del locale nosocomio. La domanda è sempre la stessa: quale futuro per la sanità della Valtiberina?
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