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Rino: Cento anni, due guerre, una gamba da buttare

La storia di Rino, che per colpa di una scheggia aveva dovuto farsi tagliare una gamba

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Non ho mai dimenticato il giorno in cui festeggiammo il suo traguardo dei cento anni. Era il primo centenario del Comune di Bagno di Romagna, poco dopo ne sarebbero arrivati altri, ma il suo primato per me lo rendeva unico anche per la sua storia che era stata e ancora oggi resta unica. Ancora oggi non mi so spiegare il motivo che lo spinse a dire a tutti che a tavola mi voleva vicino. Ricordo che il suo figlio, Benito, mise a tacere sua sorella, dicendole che se il babbo voleva così lo si doveva accontentare. E’ vero che io ero stato per l’amicizia che rendeva vicine le famiglie a San Silvestro, però di acqua sotto i ponti ne era passata e io altrove molta della mia strada avevo camminato. Fu bello in quel giorno sentirlo rispondere alla figlia che gli ripeteva: “Babbo non esagerare nel bere. E lui le risponde: “Oggi lasciami stare con lui”. E mi ripeteva che insieme ad un altro bicchiere ci poteva stare. E sorridendo mi ripeteva che la sua storia la sapevo ascoltare, anche se oramai la sapevo a memoria. Ricordo che gli risposi che conoscevo quella della sua gamba da buttare. Fu così che raccontò come in trincea l’alcol lo avesse salvato. Poi aggiunse: il freddo mia ha fermato l’emorragia e il cordiale rendeva incoscienti sull’attacco da affrontare; nel combattimento, rimase mutilato alla gamba senza rendersi conto del danno causato alla mia persona. Dopo il grave incidente fu trasferito a Napoli all’ospedale militare, ma la scheggia di ferro non la seppero liberare. Sorridendo concluse dicendo: beviamo il resto della bottiglia e lasciamo le cose così come sono. Non ho mai saputo come ha chiamato il figlio Benito. Questa è la storia di “Rinaldo Rinaldini detto Rino”, che per colpa di una scheggia aveva dovuto far tagliare una gamba che stava per andare in cancrena 

Redazione
© Riproduzione riservata
04/11/2020 10:03:24

Valter Rossi

Romagnolo doc, ex insegnante al liceo scientifico Augusto Righi di Cesena, nato a Bagno di Romagna e laureato in lettere moderne all’Università di Firenze e in sociologia ad Urbino. Nel 1982 ha usufruito di una borsa di studio dell’Unione Europea, sulla Geografia Economica svoltosi a Berlino in Germania. In collaborazione con l’ANED ha curato la testimonianza sul passaggio del fronte in Romagna e sulla vita dei militari nei campi di concentramento. Assessore dal 1980 al 1985 a Urbanistica e Cultura del Comune di Bagno di Romagna e vice Presidente delle ex Comunità Montana Cesenate. Autore di diversi libri, ha pubblicato: La Memoria e la Speranza, Generazione Superstite, Donne Schizzate e storia di San Silvestro in Fontechiusi. La sua ultima opera: Taccuini di Viaggio.. redazione@saturnonotizie.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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