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“Lascito Mariani: non riduciamo un’opportunità di giustizia sociale a un macchinario”

Le parole di Tommaso Massimilla, Segretario PSI Città di Castello

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Abbiamo appreso a mezzo stampa che il 16 settembre arriverà all’ospedale di Città di Castello la nuova risonanza magnetica 1,5 Tesla, con pacchetto software cardiologico e cerebrale avanzato, destinata a sostituire quella vecchia, ferma dal 2019. La nuova apparecchiatura, che sarà operativa entro la metà di ottobre, rappresenta un investimento di circa 1 milione di euro, finanziato con il lascito Mariani.

Ricordiamo che il lascito costituisce un patrimonio di straordinario valore morale e civile per la nostra comunità, è il nobile gesto di profonda generosità di chi ha scelto di destinare i propri beni ai più bisognosi, per “alleviare sofferenze e bisogno di cure” non con una formula generica, ma con una precisa indicazione di giustizia sociale e di vicinanza alle persone.

Per questo motivo guardiamo con preoccupazione la scelta di utilizzare una parte così rilevante del fondo per la sostituzione della risonanza magnetica, certamente un investimento utile, ma è bene ricordare che macchinari di questo tipo rientrano nella programmazione sanitaria ordinaria e dovrebbero essere finanziati con fondi regionali o nazionali. Le risorse straordinarie del lascito, invece, dovrebbero essere impiegate in ciò che davvero non può attendere e che difficilmente trova copertura nei bilanci pubblici: la vicinanza al paziente, l’assistenza domiciliare, la presa in carico delle persone croniche e fragili, i servizi che riducono le disuguaglianze nell’accesso alla salute.

Il rischio concreto è di ridurre un gesto di amore verso la comunità a un semplice atto di manutenzione tecnologica, tradendo la parte più profonda della volontà Mariani ovvero quello di garantire cure, vicinanza e assistenza ai cittadini, soprattutto a chi vive situazioni di maggiore vulnerabilità.

Chiediamo dunque alla Regione e all’USL Umbria 1 in futuro di orientare l’impiego del lascito soprattutto verso la medicina territoriale e i servizi di prossimità. È in questi ambiti che davvero si alleviano le sofferenze quotidiane, si costruisce equità nell’accesso alla salute e si lascia un segno duraturo.

Crediamo che il lascito Mariani non può essere trattato come un semplice capitolo di spesa ospedaliera. Secondo noi, riaffermando un principio caro alla tradizione del riformismo, il lascito deve rappresentare, un’occasione per sottolineare la salute come diritto universale, da garantire soprattutto a chi rischia di rimanere indietro, ecco perché siamo riluttanti all’utilizzo di fondi speciali come questo per la gestione di quello che normalmente dovrebbe essere già garantito dalla normale gestione e programmazione dei fondi pubblici.

 

Tommaso Massimilla

Segretario PSI Città di Castello

Redazione
© Riproduzione riservata
09/09/2025 12:28:06


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