Tre persone sono state rinviate a giudizio dalla Procura di Perugia per rifiuti illeciti

L'inchiesta era partita da Umbertide dopo alcune segnalazioni
Tre persone sono state rinviate a giudizio dalla Procura di Perugia con l’accusa di gestione abusiva di rifiuti e illeciti amministrativi nello smaltimento dei rifiuti con un profitto illecito stimato in 1,8 milioni di euro. Per la Procura, tra il 2014 e il 2019, un’azienda, già autorizzata a trattare scarti alimentari industriali, avrebbe gestito oltre 16.000 tonnellate di rifiuti urbani biodegradabili provenienti dalla raccolta differenziata di comuni umbri e laziali, tra cui Umbertide, Viterbo e Roma. Smaltimenti che sarebbero stati possibili grazie a provvedimenti autorizzativi illegittimi rilasciati dalla Provincia di Perugia, istruiti da funzionario della Provincia di Perugia, legato da rapporti personali con uno degli imputati., si legge nel documento. Le determine dirigenziali del 2013 e 2015, infatti, sarebbero state firmate con alcune modifiche, ma senza valutazioni ambientali, autorizzando l’ampliamento dei quantitativi e includendo rifiuti domestici non previsti. Per l’accusa sarebbero state smaltite illegalmente 16.269 tonnellate di rifiuti, con un profitto diretto di 1,1 milioni di euro e 667mila euro derivante dalla vendita di biogas.
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