Maxi operazione contro la mafia cinese in tutta Italia: denunce e perquisizioni anche in Umbria

Chiuso centro massaggi a Città di Castello
La polizia di Stato ha realizzato, nei giorni scorsi, una vasta operazione di polizia, in tutta Italia, coordinata dal Servizio centrale operativo (Sco), che si è conclusa domenica, per contrastare i "fenomeni criminali connessi alla comunità cinese presente in Italia, con particolare riguardo ai delitti legati all’immigrazione clandestina, allo sfruttamento della prostituzione e del lavoro, alla contraffazione di prodotti, alla distribuzione di stupefacenti e alla detenzione abusiva di armi". Le attività investigative in corso su tutto il territorio nazionale e quelle di acquisizione di informazioni hanno confermato che la criminalità cinese gestisce i propri affari illeciti in un costante "dialogo" con altri gruppi di nazionalità diverse, anche italiani. Tale dialogo permette di spartire affari e territori di interesse. Per quanto riguarda la provincia di Perugia, l’attività effettuata dalla locale Squadra Mobile, coadiuvata dal personale dei Commissariati di polizia, dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, nonché dagli equipaggi del Reparto prevenzione crimine, finalizzata ad individuare eventuali sodalizi criminali dediti all’attività di riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite, tra cui l’evasione fiscale, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e il favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, ha portato al controllo di 9 centri massaggi e 3 laboratori tessili, all’interno dei quali sono state identificate, complessivamente, 24 persone. Tra queste, una è stata denunciata in procura poiché inottemperante all’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale. A Città di Castello, inoltre, è stato denunciato un cittadino cinese titolare di un centro di massaggi per il reato di favoreggiamento della prostituzione; i locali, invece, sono stati sottoposti a sequestro.
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