Le forze di maggiornaza di San Giovanni Valdarno fanno chiarezza

"Sulla Tari, sono state dette davvero troppe falsità"
Vogliamo far chiarezza su alcuni temi che ci stanno a cuore e sui quali viene fatta una narrazione distorta e strumentale. Entrando nel merito della raccolta firme della richiesta di Consiglio Comunale aperto sulla Tari, sono state dette davvero troppe falsità sul tema. Premesso che per noi amministrare è scegliere di fare nel miglior modo possibile OGGI, non rimandare fino a quando sarà tutto perfetto, ma decidere di iniziare comunque un percorso anche se perfettibile I cambiamenti non sempre sono semplici, ma sono necessari soprattutto se, come in questo caso, vogliamo migliorare il nostro impatto ambientale. Cavalcare le resistenze al cambiamento è facile, anche politicamente comprensibile, ma tutto deve essere fatto all’interno delle regole che normano la nostra comunità, e purtroppo questo non è avvenuto e non sta avvenendo. La raccolta firme ha oggettivamente avuto successo, anche se talvolta si sono usati toni ingannevoli parlando ad esempio di una nuova tassa. I rifiuti si pagano già, e peraltro ricordiamo che l’importo della cifra dovuta è stabilito a livello sovracomunale. L’obbiettivo nostro è di passare da tassa fissa a tariffa variabile a seconda della produzione di rifiuti. Ma 2000 firme NON possono cambiare le regole della democrazia. Il nostro Statuto parla chiaro, e nonostante lo scritto sia inequivocabile, sulla petizione si è espresso anche il Segretario comunale, colui cioè che ha la responsabilità di controllare la correttezza e la legittimità degli atti amministrativi.
E’ FALSO dire che il Segretario ha ammesso la correttezza della petizione, ha invece chiaramente detto che NON CI SONO i presupposti statutari per un consiglio comunale aperto, che, recita chiaramente lo Statuto, non può abrogare Atti del Consiglio Comunale. Al massimo la petizione si poteva trasformare in un atto di indirizzo da discutere in un Consiglio Comunale ordinario, ma la revoca del regolamento Tarip avvenuta nel CC del 30/06 ha fatto decadere l’oggetto della petizione stessa. Ma cosa ancor più grave, allo scopo di fare pressione, si è messo in discussione più volte l’onore e l’operato del Presidente del Consiglio, alterando e mistificando anche lo svolgimento temporale dei fatti. Non rifuggiamo il confronto con i cittadini, pochi comuni hanno fatto così tanti incontri pubblici sul tema, incontri peraltro molto partecipati, ed è proprio a seguito di questi che abbiamo deciso di rimanere ancora con il vecchio sistema, per permettere ai cittadini di entrare nella nuova logica di tariffa. Ma ribadiamo con forza che la democrazia si esercita all’interno delle regole e soprattutto all’interno dei luoghi e dei modi propri della stessa, cioè dentro le istituzioni e dentro il Consiglio Comunale, che ricordiamo ancora una volta esprime la volontà elettorale della cittadinanza. Una raccolta firme può stimolare la democrazia, ma non può assolutamente cambiarne le regole. Altri punti su cui è importante fare chiarezza riguardano la terza corsia e la nuova palestra. La terza corsia e le opere compensative sono importantissime per tutto il Valdarno. Purtroppo i finanziamenti del Ministero destinati a finanziare Autostrade per completare quest’opera, come altre opere del tutto territorio italiano, hanno subito un dirottamento verso un altro progetto, il ponte sullo stretto di Messina, uno slogan elettorale del nostro governo.
Al momento in cui è stata presentata la mozione sul tema dal gruppo di opposizione "San Giovanni Civica", abbiamo proposto delle modifiche: la prima riguardava sollecitare il reale soggetto inadempiente, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, e la seconda lo stralcio del sollecito di un’azione collettiva tra i comuni, in quanto la Conferenza dei Sindaci era già stata precedentemente convocata dal nostro Sindaco proprio sul tema. Abbiamo in sintesi invitato l’opposizione a prendere una chiara posizione politica contro il Ministero e a riconoscere il corretto comportamento delle istituzioni locali e regionali, non hanno avuto il coraggio di farlo e per questo abbiamo deciso di votare contro. Per quanto riguarda poi la questione della palestra, risulta evidente come un’opera di questo calibro non poteva essere realizzata solo con il contributo provinciale dati i costi enormemente superiori. E’ stato indispensabile ricercare altri finanziamenti. Finalmente, grazie alla capacità di intercettare un contributo regionale potremo realizzazione l’opera. E’ quindi semplicemente ridicolo ipotizzare la restituzione di quanto ricevuto dalla Provincia, andando peraltro contro anche agli interessi della Provincia stessa che utilizzerà la palestra per gli studenti. Vogliamo infine ribadire un principio irrinunciabile: il rispetto per il nostro Consiglio Comunale e per le nostre istituzioni. Non possiamo accettare che le dinamiche politiche, seppur accese, trascendano i confini della correttezza e del rispetto. Le recenti condotte di San Giovanni Civica, con diffide, attacchi personali, comunicati che falsificano e alterano la realtà dei fatti, minano la dignità stessa delle istituzioni. Il Consiglio Comunale non è un palco per la demagogia o per attacchi privi di fondamento. È il luogo dove si costruisce il futuro di San Giovanni Valdarno, attraverso un confronto serio e leale. Difendere le istituzioni, difendere il rispetto delle regole, significa difendere il bene comune, la trasparenza e la serietà che i cittadini si aspettano dalle persone che hanno votato per essere rappresentati. Marco Bandini Capogruppo Centro Sinistra Per San Giovanni Francesca Damiri Bron Capogruppo Alleanza Verdi Sinistra Andrea Romoli Segretario PD San Giovanni Valdarno Antonio Coppola Coordinatore AVS San Giovanni Valdarno
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