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L’Unione dei Comuni salva 24 varietà antiche di alberi da frutto autoctone del Casentino

Tutto questo grazie ad un progetto di recupero sul tema della biodiversità

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Sono ben 24 le varietà locali di fruttiferi del Casentino che sono state iscritte nel Repertorio regionale toscano e all'Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare del MASAF (L. 194/2015). Si tratta di un patrimonio di alto pregio genetico, culturale ed economico che rischiava di essere perduto ma che grazie ad un progetto finanziato dal PSR, e realizzato dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino, saranno tutelate e recuperate.

Attualmente in Casentino sono state individuate e descritte 47 varietà di melo, 32 di pero, 14 di ciliegio dolce e 1 di pesco. Questi fruttiferi sono conservati, in più esemplari, presso il vivaio “Cerreta“ di Camaldoli - una sezione ufficiale della Banca Regionale del Germoplasma della Toscana - e nel campo catalogo “I Luoghi” in località San Martino in Tremoleto, sempre nel comune di Poppi. Un ruolo importantissimo quello del vivaio dell'Unione dei Comuni montani del Casentino, che nel tempo ha propagato e commercializzato diverse varietà di fruttiferi, in particolare quelle più rappresentative della tradizione agricola locale e aventi le migliori caratteristiche organolettiche, di produttività e di conservabilità post-raccolta.

Grazie al il progetto di conservazione messo in atto e concluso nel 2014, Luca Sebastiani, Fabiano Camangi, Alessandra Francini ed Elena Vichi, professori e ricercatori del Sant’Anna, insieme a Fabio Ciabatti e Beatrice Brezzi dell’Unione dei Comuni montani del Casentino, sono riusciti a salvaguardare 24 antiche cultivar a rischio di estinzione, nello specifico 14 meli, 7 peri, 2 ciliegi e 1 pesco.

L’obiettivo del progetto che abbiamo realizzato con successo, era quello di contribuire a delineare le tradizioni alimentari, fitoalimurgiche del Casentino legate alle antiche varietà di frutta attraverso il recupero del cosiddetto ‘ricettario locale’ – ha spiegato Eleonora Ducci, assessore di riferimento nell’Unione dei Comuni – per ricettario intendiamo l’insieme di “saperi” che vanno dalla conoscenza delle materie prime ai periodi ottimali di raccolta della frutta, dalle parti da utilizzare alle modalità e tecniche di conservazione degli alimenti e a tutta l’aneddotica che ruota intorno al protagonista cibo. Siamo riusciti a salvaguardare varietà a serio rischio di estinzione per la presenza sul territorio di pochi esemplari, un patrimonio genetico degno di essere tutelato e valorizzato anche nell’ottica dell’attuale lavoro che è stato svolto di caratterizzazione molecolare e chimico-fisica che ha dimostrato, per talune di queste varietà locali, una potenziale valenza nutraceutica e salutistica”. 

Redazione
© Riproduzione riservata
28/02/2025 16:12:21


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