Lignani Marchesani: "Il fallimento del progetto di città delle giunte di centrosinistra"
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Il consigliere sul nuovo insediamento residenziale e di servizi in zona bretella Apecchiese
Il nuovo Piano Urbanistico Attuativo, esposto in Commissione Assetto del Territorio che si sostanzierà in 35000 mq di nuove costruzioni (di cui circa 60 per cento residenziale e 40 per cento servizi e commercio) nell'area tra il quartiere Graticole e la bretella apecchiese evidenzia il fallimento urbanistico di decenni di Giunte di sinistra, degno proseguimento della spoliazione del centro storico nel momento in cui si decise di rendere commerciali intere aree (per molti ma non per tuti) della zona industriale. Senza entrare in inutili tecnicismi non si tratta formalmente di un nuovo consumo di suolo per ricorso a premialità e per accordi pregressi ma di fatto lo è sotto forma di variante al PRG. Il tutto in un contesto tifernate di aree coperte e residenziali degradate, di metrature già coperte e cattedrali nel deserto, cantieri (di uno dei proprietari nelle aree del nuovo PUA) all'interno del Centro storico. Certo, le opere di urbanizzazione porteranno denaro fresco alle casse del Comune e nuove abitazioni efficientate risponderanno ai parametri green di basse emissioni tanto care ai burocrati europei e alla sinistra ma sorgono spontanee alcune domande con la doverosa premessa che non c'è alcuna polemica con proprietari che si espongono a un fortissimo rischio d'impresa e a cui auguriamo il miglio successo imprenditoriale. Come si inseriscono 35000 metri quadri con un quadro demografico devastante per Città di Castello? La nostra Comunità ha perso cinquemila abitanti, il 5 per cento della popolazione, in soli 10 anni ed il trend è se possibile ancor più marcato verso il basso. I saldi demografici annuali dicono che i nuovi residenti che temperano il decremento appartengono a fasce basse dal punto di vista economico che non hanno dunque accesso a nuove costruzioni di pregio. Abbiamo inoltre già presenti esempi di nuove costruzioni a carattere misto residenziale commerciale con manifesti vuoti e sostanziali sconfitte nel progetto di allocazione (si pensi a Piazza delle Tabacchine) con alte percentuali di nuovo invenduto. La nuova Città del Sole preconizzata dall'Architetto Nigro nella parte "filosofica" del PRG è in un mondo immaginario e come è facilmente constatabile dal fallimento di alta valenza simbolica di Piazza Burri. Nessun progetto concreto sulla città del futuro, nessuna analisi dei flussi demografici, solo rincorse ad avallare situazioni "a cui non si può dire di no" che porteranno al disastro di una città con sacche per non dire ghetti per la medio alta borghesia e vaste aree di degrado, tra cui il centro storico, a vocazione multilingue e cosmopolita di livello sempre più basso.
Invertire questo declino è un'impresa titanica ma e' evidente che chi ha scelto di essere alternativo non può permettersi di abbandonare il campo per rispetto di coloro che non si rassegnano al declino.
Andrea Lignani Marchesani, Consigliere comunale di FdI
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