Quando chiamano, Montedoglio risponde. E la Valtiberina?

Tutti la vogliono, ma la Valtiberina rischia sempre di essere quella penalizzata. Lo spunto mi arriva proprio dalle recenti piogge che hanno innalzato notevolmente il livello di Montedoglio. Di fatto, come scritto più volte, la strada è quella di andare verso il collaudo finale. Ma non è questo il tema centrale, bensì quello dell’utilizzo della risorsa idrica. Dov’è il paradosso? Che tutti utilizzano in provincia di Arezzo – e di parte di quella di Siena – l’acqua di Montedoglio, mentre alcune zone della Valtiberina Toscana non sono ancora servite con le condutture. Valtiberina che, in particolare il territorio di Pieve Santo Stefano, ha consegnato diversi ettari di terreno fertile per la realizzazione dello specchio d’acqua artificiale più grande della Regione Toscana. Ad oggi, ben 14 anni dopo il disastro che interessò Montedoglio il 29 dicembre del 2010, se per quello che riguarda l’infrastruttura il muro è stato risistemato ben più indietro siamo dal punto di vista delle condutture. O meglio, si pensa sempre a portare acqua nei territori altrove come Valdichiana ed in particolare il lago Trasimeno, ma non si sviluppano progetti per completare la rete irrigua nella valle bagna dal Tevere. Giusto? Ai posteri l’ardua sentenza, io dico… poco!