Oxfam in campo ad Arezzo contro abbandono scolastico e povertà educativa
Siglato un nuovo Patto educativo territoriale in Casentino
Prevenire la dispersione scolastica offrendo nuove opportunità formative e soluzioni concrete per contrastare la povertà educativa e rendere la scuola più inclusiva.
È questa la sfida su cui Oxfam ha deciso di lavorare con il progetto “Give me five”, in provincia di Arezzo e in quartieri difficili di altre 4 città (Roma, Napoli, Ragusa e Padova) attraversati da alti livelli di povertà e disagio sociale, dove tanti ragazzi sono a rischio di abbandonare prima gli studi o completarli con competenze insufficienti, andando incontro ad un vero e proprio “fallimento formativo”.
Un intenso lavoro che, in sinergia con tanti partner, sarà realizzato nei prossimi mesi, a fianco di oltre 800 studenti e decine di docenti di 9 scuole; in collaborazione con Indire e con il sostegno dell'Istituto buddista Soka Gakkai.
“Nonostante alcuni progressi degli ultimi anni, resta molta strada da fare soprattutto in tante “periferie” delle nostre città, dove tantissimi ragazze e ragazzi rischiano di restare indietro perché privati di opportunità, spazi di formazione, culturali e di socializzazione, dentro e fuori dalla scuola. – sottolinea Sibilla Filippi responsabile del Programma Educazione Trasformativa di Oxfam Italia – L’obiettivo del progetto è di arricchire il contesto educativo, facilitare l’accesso alle opportunità a beneficio degli studenti e dei docenti, offrendo innovazione didattica, lavorando per prevenire qualsiasi forma di discriminazione di genere, sviluppando sinergie virtuose tra scuola, associazioni e istituzioni nei diversi territori”.
Al lavoro per lo sviluppo dei Patti educativi di comunità in Casentino
Centrale in questa direzione sarà il lavoro che verrà realizzato – in tutti e 5 i territori coinvolti nel progetto - per lo sviluppo dei Patti Educativi di comunità, ossia lo strumento introdotto dal Ministero dell’Istruzione, per affrontare le emergenze e le carenze del mondo scuola, mettendo in rete e responsabilizzando i soggetti pubblici e del terzo settore.
In provincia di Arezzo, dove il tasso di ritardo scolastico dei ragazzi alle scuole superiori è del 15,3% (rispetto al 18,3% della Toscana), l’intervento si concentra nel comune di Bibbiena in Casentino, assieme all’Istituto comprensivo Dovizi e all’Istituto superiore E. Fermi.
Qui - per fronteggiare una situazione di carenza di offerta di opportunità formative nel tempo extrascolastico, di servizi educativi in particolare per l’infanzia e i rischi di dispersione scolastica soprattutto degli studenti di origine straniera- è stato appena siglato un nuovo Patto Educativo Territoriale assieme ai Comuni della Comunità montana del Casentino e le associazioni del territorio. Un risultato che arriva sulla scia del lavoro svolto negli ultimi anni da Oxfam nel Comune di Arezzo nella stessa direzione.
“La lotta dell’abbandono scolastico e alla povertà educativa sono sfide complesse, che né la scuola, né una singola associazione o ente locale, possono vincere da soli. - aggiunge Filippi – Diviene perciò cruciale il lavoro che associazioni, istituzioni, soggetti privati e scuole possono realizzare insieme attraverso i Patti di comunità. Uno strumento che responsabilizza ciascun soggetto, con l’obiettivo comune di non lasciare indietro nessuno. Per questo nei prossimi mesi coinvolgeremo docenti, associazioni e istituzioni locali nella progettazione di attività in grado di animare e riqualificare gli spazi scolastici, assieme ad altri luoghi nei quartieri dove i ragazzi passano le proprie giornate”.
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