L'allarme della Germania: "Putin non si fermerà all'Ucraina, prepariamoci alla guerra"
I ministri della Difesa e degli Esteri tedeschi parlano apertamente di allargamento del conflitto
Vladimir Putin "non si fermerà all'Ucraina" e quindi "dobbiamo essere in grado di affrontare una guerra entro il 2029", perciò seevono "persone, materiale e finanze che possano difendere" da un attacco russo, e nel mentre "fare deterrenza per evitare che arrivi il peggio". Lo scenario di una guerra che non finisce ma anzi si intensifica è stato chiaramente illustrato da Boris Pistorius, ministro della Difesa tedesco che ha parlato primariamente alla Germania ma presentando un quadro preoccupante e che va a complicarsi per l'Europa. La Germania non è l'unico Paese che pensa a reintrodurre la leva obbligatoria, lo ha già annunciato come intenzione la Gran Bretagna, mentre la Francia parla apertamente di aumentare da subito il suo impegno militare contro la Russia di Putin, in una escalation graduale a partire dal ruolo dei militari francesi come consulenti e addestratori sul campo.
Le minacce russe alla Svizzera
Alle parole di Pistorius hanno fatto eco quelle della ministra tedesca dell'Interno, Nancy Faeser, secondo la quale sarà necessario un grande aggiornamento alle precedenti linee guida del 1989 in fatto di guerra ibrida e attacchi nel cybespazio. La Germania si propone inoltre come Paese di snodo per la dislocazione di truppe Nato in Europa contro i russi. Se da una parte i toni sono decisi e non prevedono scenari di pace, dalla sua Putin non è meno esplicito, lasciando al portavoce Dmitry Peskov il compito di dire che "sulla questione ucraina, la Svizzera ha perso gran parte della sua neutralità, schierandosi con la minoranza occidentale”. Questo in conseguenza della decisione svizzera di ospitare la conferenza di pace del 15 e 16 giugno dove saranno presenti 160 Paesi ma non la Russia. Putin, che è tornato ad esprimere solidarietà a Donald Trump vittima a suo dire "di una persecuzione giudiziaria" ha dichiarato poi all'Ansa che "la consegna di armi occidentali è un passo molto pericoloso". Putin ha aggiunto: "Potremmo fornire missili che colpiscano Paesi Nato, nelle regioni del mondo da dove verranno sferrati attacchi sensibili a siti di quei Paesi che forniscono armi all'Ucraina".
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