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Mondo Politica: intervista ad Antonello Antonelli presidente del consiglio comunale di Sansepolcro

“Le polemiche tra chi governa e chi controlla sono il sale della politica"

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Da un anno e mezzo è presidente del consiglio comunale di Sansepolcro. Antonello Antonelli, già giovanissimo consigliere comunale a cavallo fra gli anni ’80 e ’90 in due legislature, è tornato a Palazzo delle Laudi dopo l’elezione nell’ottobre del 2021 e si sta calando sempre più nel suo ruolo di garante dell’imparzialità e del buon andamento dei lavori consiliari.  

Presidente Antonelli, iniziamo con le dimissioni di Tonino Giunti: la maggioranza avrebbe potuto fare di più per evitare la sua uscita, visto il “malessere” che lui aveva manifestato?

“Le dimissioni di Tonino Giunti sono state per me un fulmine a ciel sereno, in quanto informato a cose fatte, senza ormai poter influire su di una decisione, che non aveva avuto anticipazioni. Al riguardo, non posso che esprimere dispiacere personale, oltre che affermare che a volte non tutte le istanze possono trovare immediata risposta, che in politica la pazienza e l'attesa dei risultati non è mai abbastanza e che i tempi giusti per le soluzioni che ognuno di noi sostiene non possono essere calcolati con esattezza. Allo stesso tempo colgo l'occasione per augurare buon lavoro ai nuovi consiglieri, Michele Gentili e Michele Foni, recentemente entrati a far parte del massimo consesso cittadino”.

In che misura il lavoro delle commissioni rende più snello lo svolgimento del consiglio comunale e si può fare ancora di più per migliorare la situazione?

“Le commissioni consiliari sono regolate dal capo 4° del regolamento comunale, che descrive il ruolo "redigente" e "preparatorio" degli atti di indirizzo e orientamento da sottoporre al consiglio comunale. Un lavoro importante per la limatura e la conseguente massima condivisione possibile, tra le forze rappresentate nell'assemblea cittadina. Limatura che può essere preventiva, come avvenuto per documenti importanti inerenti alla gestione della sanità, oppure successiva alla presentazione di mozioni e ordini del Giorno, perché eventuali emendamenti trovino una giusta quadra con le capacità di azione dell'amministrazione, che deve mettere in pratica le richieste in esse contenute. Alcune commissioni debbono svolgere lavori assidui, vedi quella relativa all'urbanistica, al bilancio, ai regolamenti, alla sanità e al sociale, a causa delle dinamiche amministrative, che ne richiedono frequenti riunioni. Quindi, anche se la descrizione è estremamente schematica, si intuisce che il lavoro delle commissioni assuma un ruolo importante, non solo per il lavoro del consiglio comunale, ma anche per l'azione amministrativa della giunta”.

Proseguono ancora le polemiche delle opposizioni per l’innalzamento dell’addizionale Irpef, dal momento che questo meccanismo andrebbe più a scapito di chi ha i redditi bassi. Non vi era un sistema diverso, anche a suo giudizio?

“Le polemiche tra chi governa e chi controlla sono il sale della politica. Se non vi fossero, la dialettica tra maggioranza e opposizione andrebbe persa. Posto questo concetto, fondamentale per la democrazia, è doveroso ricordare che gli aumenti previsti per i cittadini di Sansepolcro arrivano successivamente a quelli di molti altri Comuni limitrofi, adottati da amministrazioni di diverso orientamento. In alcuni di questi, non viene prevista nemmeno una "fascia minima di rispetto", mentre a Sansepolcro sono esentati redditi sotto i 10mila euro. Stiamo parlando di aumenti che variano da 2 a 5 euro circa al mese, necessari affinché l'amministrazione possa avvalersi di una liquidità utile per investimenti, resi difficili da questi ultimi anni, i cui bilanci sono stati alterati dal Covid-19 e dall'emergenza energetica. Da ricordare che non sono state vessate ulteriormente le categorie produttive, messe a dura prova da eventi appena descritti; che l'anno passato le tariffe Tari sono state calmierate dall'intervento delle casse comunali e che l'amministrazione biturgense ha attivato fondi per famiglie in difficoltà e non vi sono stati aumenti sulle tariffe dei servizi messi a disposizione dal Comune. Credo che la sintesi sia stata sufficiente per dissolvere la consistenza delle polemiche nate sull'argomento”.

Lei si occupa anche della cultura della pace. È in mente l’idea di dare una maggiore visibilità – quella che in fondo merita – al premio che viene consegnato a Sansepolcro e soprattutto al messaggio che questa città invia in tema di cultura della pace?

L'offerta di entrare a far parte dell'associazione "Cultura della Pace" è stata un momento di grande gratificazione personale. Soprattutto per il concetto espresso, che trova la mia più ampia condivisione. Giustamente, parliamo di "Cultura della Pace", che è sostanzialmente differente dal semplice concetto di "pacifismo". Nel profondo del nostro sentire, siamo tutti pacifisti, anche perché consapevoli del fatto che la pace sia condizione irrinunciabile per la nostra società, tanto più in questo periodo, caratterizzato da numerosi e sanguinosi campi di battaglia. Il pacifismo non può però dimenticare le dinamiche di politica internazionale di certe potenze, che - più o meno sottilmente - cercano di creare il caos per imporre logiche egemoniche, anche di carattere economico. Oltre al dramma dell'Ucraina, non dimentichiamo i focolai libici e sudanesi, nei quali lo zampino russo-cinese è abbastanza chiaro e tangibile, con la presenza di porzioni della milizia Wagner. La disperazione delle popolazioni che si riversano in Ciad; l'area di influenza francese, alla quale si sta sovrapponendo lentamente ma inesorabilmente la minaccia di Al Quaeda versione africana; la crisi economica in Tunisia; l'avvicinamento dell'Algeria, nostro fornitore di gas, a Russia e Cina: tante dinamiche, spesso molto più grandi di noi, che l’associazione "Cultura della Pace" affronta con l'ausilio di personaggi del mondo della cultura, del giornalismo e dello spettacolo, perché il corretto uso della parola, fondamentale per il dialogo, possa essere la base della ricerca di argomenti unitari, piuttosto che divisivi sempre con il concetto portante della non violenza, oltre ad agire nel sociale, attraverso attività educative e con raccolte fondi destinate alle famiglie in difficoltà. Sansepolcro, grazie all'associazione, ha il titolo di "Città della Cultura della Pace" e per questo le istanze che arriveranno dalla presidente e dai vari responsabili saranno sempre tenute in debita considerazione dalla nostra amministrazione, anche in periodi non semplici come quelli che stiamo vivendo, avari di fondi, ma non di buona volontà”.

Redazione
© Riproduzione riservata
03/05/2023 12:26:00


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