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Il sindaco di Città di Castello interviene sulla situazione finanziaria della Regione Umbria

"Dai vertici regionali non abbiamo ricevuto nessuna risposta tecnica"

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“Non ho una risposta tecnica da offrirle, perché non mi è stata messa a disposizione da parte dei vertici della Sanità forse perché le difficoltà non consentono di scrivere nero su bianco nulla, ma ho una risposta politica, quella di chiamare a raccolta le associazioni di volontariato socio-sanitario con l’obiettivo di condividere con loro un percorso comune nei confronti della Regione per rivendicare come territorio gli interventi di cui abbiamo necessità, di fronte a criticità che cominciano a essere eccessive, ben al di là di quanto si può considerare ordinario”. E’ quanto ha dichiarato il sindaco Luca Secondi, intervenendo in consiglio comunale sull’interrogazione della capogruppo dei Civici X Città di Castello Luciana Bassini riguardante la situazione finanziaria della Sanità regionale. Con l’istanza, la consigliera di minoranza aveva chiesto al primo cittadino di “attivarsi immediatamente nei confronti della Regione Umbria al fine di comprendere il complesso delle motivazioni alla base dei provvedimenti adottati con la circolare emessa nell’ottobre scorso per la riduzione della prescrizione dei farmaci e per la sospensione dell’acquisto di nuovi dispositivi e di sapere quali criteri siano stati utilizzati per definire le percentuali dei tagli lineari stabiliti”. Nel ricordare che l’interrogazione fosse stata presentata prima della riunione della commissione consiliare Servizi e Partecipazioni con l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto e il direttore reginale Massimo D’Angelo, Bassini aveva evidenziato che dal confronto nella seduta dell’organismo consiliare non fosse arrivata alcuna risposta, “tanto meno alla necessità di comprendere se l’eventuale mancato rispetto dei tetti di spesa o delle disposizioni regionali da parte delle direzioni generali e dei medici prescrittori avrebbe potuto prefigurare un danno erariale”. “La situazione sta peggiorando – aveva ammonito la consigliera - perché anche l’entrata in vigore del payback sanitario andrà ad aggravare moltissimo il bilancio regionale”. “Ci aspettavamo tutti in quella audizione delle risposte più pertinenti, più puntuali, più concrete rispetto alle specifiche necessità del nostro territorio, ma onestamente questo non c'è stato, come non c'è stata poi la risposta alla sua interrogazione, che io ho inoltrato ai responsabili sanitari preposti”, ha rilevato Secondi, nel rimarcare come “la delibera della Regione a cui fa riferimento la consigliera Bassini testimoni una difficoltà finanziaria evidente che vive il sistema sanitario regionale, con una contrazione dei servizi percepibile”. “Il problema – ha osservato il sindaco – è che, quando vai a contrarre servizi fondamentali come quelli sanitari, vai a incidere sulla salute dei cittadini, oltre che sull’organizzazione lavorativa degli operatori, che è sicuramente un valore, perché se gli addetti sono nelle condizioni di poter svolgere al meglio la loro funzione si vede anche nella qualità del servizio offerto”. Nel ricordare l’impegno del Comune nell’incalzare la Regione per chiedere conto della situazione della Sanità a Città di Castello, Secondi ha fatto riferimento a una delle questioni che non stanno trovando l’auspicata soluzione. “Tra le sollecitazioni che abbiamo rivolto ai responsabili sanitari c’è quella dell’utilizzo del lascito Mariani, per il quale noi abbiamo dovutamente indicato gli obiettivi”, ha spiegato il primo cittadino, che ha evidenziato: “qui non c'è nemmeno il tema della sostenibilità finanziaria, perché le risorse ci sono, ma c'è piuttosto il tema della capacità di mettere in campo il progetto”. “Chi ha le risorse in mano, non il Comune, ma l’Usl Umbria 1, deve andare avanti con la fase progettuale”, ha ribadito Secondi. In sede di replica, la consigliera Bassini si è detta “allibita” di fronte all’accaduto. “Non credo che sia mai successo che un Comune chieda informazioni su un argomento così importante e non riceva una risposta”, ha osservato l’esponente della minoranza, che ha aggiunto: “questo dimostra veramente l'impegno che dovrà mettere questa amministrazione per chiamare a raccolta i vertici della Sanità”. “Mi duole dirlo – ha concluso Bassini - ma non esiste più una sanità pubblica e trovare soluzioni alternative, come i centri privati, per quanto anche convenzionati, non credo sia la strada giusta”.

Redazione
© Riproduzione riservata
02/02/2023 17:10:44


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