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Mondo Politica: intervista a Claudio Baroni sindaco di Caprese Michelangelo

Abbiamo lavorato molto e ora stiamo raccogliendo i frutti

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Da quattro anni e mezzo è sindaco di Caprese Michelangelo. Quando si è insediato, Claudio Baroni aveva un preciso programma di rilancio turistico che nemmeno il Covid-19 è riuscito di fatto a bloccare. Poi ci sono gli altri aspetti dell’attività amministrativa che andiamo ad analizzare con lui.

Sindaco Baroni, se dovesse stilare un bilancio dell’anno 2022 cosa metterebbe in evidenza?

“Sotto certi aspetti, la risposta è difficile, perché molto spesso un’azione amministrativa abbraccia più anni, quindi capita che ne inizi una e che ne concludi un’altra avviata in precedenza. Di certo, il 2022 è stato segnato dall’uscita dalla pandemia, il che ci ha rincuorati e ci ha permesso di tornare alle attività in presenza, perché una comunità come quella di Caprese ha bisogno di stare insieme. Lo abbiamo dimostrato con il gran lavoro preparatorio alla Festa della Castagna, che in questa edizione ha riportato tantissima gente nel nostro territorio. Il bilancio 2022 è caratterizzato dal completamento della riqualificazione dei nostri borghi e frazioni anche attraverso accurati interventi di asfaltatura per diverse decine di migliaia di euro. Siamo stati poi assegnatari del bando Pnrr per le scuole: stiamo finendo di appaltare il completamento della scuola materna e degli spazi ludici per 570emila euro. Collegheremo il tutto con la nuova palestra, che a inizio 2023 vedrà la ripartenza dei lavori di realizzazione. Fra le tappe salienti dell’anno che sta per concludersi, c’è anche la riapertura del campeggio comunale con una nuova e motivata gestione dopo un investimento comunale di oltre 35mila euro per la messa in sicurezza dell’area. Abbiamo riaperto il rifugio Faggeta dopo una ristrutturazione di tetto e servizi, non dimenticando il boom di presenze turistiche al museo Casa di Michelangelo e su tutto il territorio, con ottime presenze in ristoranti e strutture ricettive. Dal punto di vista immobiliare, si sono concretizzati tanti e importanti acquisti”.

Investimenti sul Castello e videosorveglianza i capitoli speciali di quest’anno?

“Per ciò che riguarda il Castello, abbiamo fatto un bando di oltre 700mila euro per la messa in sicurezza delle scarpate, a rischio di dissesto idrogeologico come anche alcune strade del nostro Comune. Ci siamo quindi rivolti a studi di professionisti per dare un degno “look” alla parte antica del paese in vista del 2025, anno del 550esimo anniversario della nascita di Michelangelo Buonarroti. Sull’altro versante, abbiamo portato a termine l’impiantistica della videosorveglianza, collegata in rete con Sansepolcro e con il territorio della Valtiberina. Si tratta di telecamere ad alta risoluzione con lettura targhe, collegate in automatico con la banca dati delle forze dell’ordine”.

Volete insomma prepararvi al meglio per l’anniversario ed eventualmente per il 2026, qualora alla Valtiberina venisse riconosciuto il titolo di “capitale italiana della cultura”?

“Il Castello è già stato molto riqualificato in questi ultimi quattro anni e vi sono ipotesi progettuali per installazioni di tipo culturale. I professionisti venuti qui a Caprese ci hanno fornito spunti per una sistemazione visiva, in prospettiva del 2025 e questo lo facciamo soprattutto in un’ottica generale della Valtiberina, la “Valle Museo”, che aspira al riconoscimento di “capitale italiana della cultura” 2026. La Regione ci ha nel frattempo iscritti nell’elenco dei paesi di rilevanza storico-culturale e di importanza turistica da poter visitare. Questo potrebbe essere un passaggio chiave per l’istituzione, un domani, della imposta di soggiorno”.

Il 18 dicembre si vota per l’elezione del Presidente della Provincia di Arezzo. E allora, Silvia Chiassai o Alessandro Polcri?

“Bella domanda! I due candidati stanno dimostrando di avere capacità ed esperienza, per cui meriterebbero entrambi di occupare il ruolo di presidente. Dovessi insomma scegliere in base alle capacità dei singoli, sarei in forte difficoltà. Posso pertanto ribadire come da una parte, quella della Chiassai, vi sia l’esigenza di dare continuità a un mandato (l’accordo sulla ex 3 bis e i diversi lavori pubblici eseguiti sono indici di una presenza della Provincia che mai si era finora avvertita) e come dall’altra l’idea di avere un presidente espressione della nostra vallata sia molto allettante. Deciderò all’ultimo istante e comunque lascio liberi i miei consiglieri di esprimere la loro preferenza”.

Dovesse rivolgersi al nuovo governo, in un momento nel quale per gli enti pubblici vi sono sempre meno risorse, cosa chiederebbe?

“La possibilità di assumere nuovo personale, finora preclusa da patto di stabilità e vincoli di bilancio. Gli enti si ritrovano così sempre più “ingessati” e di dipendenti abbiamo bisogno anche noi. Abbiamo tre soli operai che debbono provvedere alla manutenzione del territorio e ai tanti servizi che dobbiamo garantire. In secondo luogo, spero che il governo ci dia una mano sul caro energia. Abbiamo fatto un investimento di 275mila euro per le nuove luci a led della pubblica illuminazione, che però non bastano per limitare i costi dei consumi, con gli importi in bolletta che sono triplicati”.

Redazione
© Riproduzione riservata
12/12/2022 09:14:39


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