Le Commissioni di bilancio: “Ridurre l’Irpef e semplificare le tasse”
Un nodo ancora da chiarire, invece, resta quello del “Regime forfettario”
Ridefinire l’Irpef e abbassare il peso reale della tasse, l'aliquota media effettiva, in particolare per i contribuenti nella fascia di reddito 28.000-55.000, modificando la dinamica delle aliquote marginali effettive. Sono questi i pilastri per il nuovo Patto Fiscale tra Stato e cittadini che è stato a lungo evocato, a tratti accennato, ma non sempre perseguito come un obiettivo vero. Le Commissioni Finanze di Camera e Senato hanno concordato su questi due obiettivi per «semplificare e stimolare alla crescita» come si legge nella prima bozza di documento sul fisco messo a punto dalle Commissioni che ne inizieranno stasera l'esame.
Sulle spese fiscali relative al consumo di particolari beni o servizi, le Commissioni puntano ad un disegno di legge che le riduca di numero, semplifichi il sistema e reperisca le risorse da destinare «al raggiungimento dell'obiettivo di riduzione dell'aliquota media effettiva, in particolare sull'attuale terzo scaglione». Via, quindi, ai micro-tributi (imposte, tasse, diritti), erariali e territoriali, introdotti nel tempo. Il gettito di tali prelievi, singolarmente, è stato quantificato come inferiore allo 0,01% del totale delle entrate tributarie per lo Stato e allo 0,1% per le Regioni e i Comuni. «Presentano costi gestionali elevati e contribuiscono alla complessità del sistema» secondo la bozza, con onerose procedure di accertamento e riscossione a fronte dell'irrisorietà del gettito prodotto».
Tra i micro-prelievi oggetto di riflessione vi sono: il cd. Superbollo, la tassa di laurea, le tasse di pubblico insegnamento, l'imposta sugli intrattenimenti, la maggiorazione del tributo comunale sui rifiuti, la tassa regionale di abilitazione all'esercizio professionale, l'addizionale regionale sui canoni per le utenze di acque pubbliche, i diritti di licenza sulle accise, l'imposta erariale sui voli dei passeggeri di aerotaxi e sugli aeromobili privati, la tassa sulle emissioni di anidride solforosa e ossidi di azoto, l'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili. Si propone quindi «un'opera di sfoltimento». Un nodo ancora da chiarire atteso da tempo resta quello del “Regime forfettario” applicato oggi alle partite Iva con redditi fino a 65.000 euro, ma anche al sistema delle cedolari secche.
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