Raccolta fondi su Facebook, perché solo per le Onlus?
Ma in Italia sono il 7% di tutto il non profit
Da alcuni anni Facebook ha permesso alle organizzazioni non profit di raccogliere denaro direttamente sulle loro pagine attraverso uno strumento gratuito collegato al conto donazioni dello stesso ente. Un tool che permette all’utente di effettuare la donazione direttamente sulla pagina ufficiale dell’organizzazione facendo risparmiare a quest’ultima gli elevati costi di sviluppo web di landing page esterne (la non profit viene esentata anche dalle commissioni). Non solo.
I compleanni solidali. Avrai sicuramente notato come alcuni giorni prima del tuo compleanno il social di Zuckerberg ti suggerisca di avviare una raccolta fondi per un’organizzazione non profit affiliata e scelta da un elenco. Una grande vetrina (a costo zero) per tutte quelle realtà che vogliono promuovere i loro progetti solidali. Già, ma chi fa parte di quell’elenco? E quali requisiti deve possedere un’organizzazione per poter raccogliere fondi direttamente sulla piattaforma?
Al programma partecipano solo le Onlus. La guida di Facebook Fornonprofits dice che possono ricevere denaro direttamente sulla propria pagina (e quindi possedere il “donate button” collegato al proprio conto) quelle organizzazioni non profit o di beneficenza che risultino iscritte «al registro emesso o approvato da un ente governativo». Attualmente in Italia l’unico registro a cui fa riferimento Facebook è l’anagrafe Onlus, sigla introdotta nel 1997 per identificare quelle le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale caratterizzate da alcuni requisiti statutari e fiscali.
Nel non profit non ci sono solo Onlus. Sappiamo, però, che le Onlus rappresentano soltanto una parte degli enti non profit presenti in Italia (22.734 organizzazioni su 336.275 istituzioni non profit attive in Italia contate nel 2018 dall’Istat). Fino a oggi, in Italia, non tutte le realtà associative o cooperative sono obbligate a diventare Onlus, perseguendo alla stessa maniera, attività in favore di soggetti svantaggiati o operando in altri settori del sociale. Se oggi, ad esempio, la pagina di un’ Associazione di Promozione Sociale (aps) - anch’essa non profit ma non iscritta al registro Onlus - chiedesse a Facebook di esser inserita nell’elenco delle organizzazioni che possono beneficiare di donazioni attraverso il suo tool, l’amministratore riceverebbe questo messaggio:
Thank you for applying for Facebook's charitable giving tools. Unfortunately, we cannot process your application as your organization does not appear on the local ONLUS list of approved charitable organizations. To verify the status of charities, Facebook requires all organizations in Italy to obtain ONLUS status.
In Italia tante sigle per il non profit. Immaginiamo che per l’azienda di Zuckerberg non sia stato semplice trovare un unico elenco che certifichi le diverse realtà di terzo settore operanti in Italia (odv, aps, cooperative sociali, ong ecc) diversamente da quanto avviene oltreoceano dove l’IRS (Internal Revenue Service, istituto simile alla nostra Agenzia delle Entrate) raggruppa tutte le Charities & Nonprofits americane in un’unica sezione fiscale identificata dal codice 501(c)(3).
Il nuovo Registro Unico del Terzo Settore. Fortunatamente il nostro Paese sta mettendo ordine alla materia e grazie alla Riforma del Terzo Settore avviata con la legge delega 106/2016, anche l’Italia nei prossimi mesi si doterà di un Registro Unico nazionale del Terzo Settore (RUNT) che raggrupperà i diversi enti di terzo terzo settore (ETS) operanti sul territorio italiano (cancellando il registro Onlus). A oggi, però, teniamo a sottolineare come l’azienda americana stia offrendo il suo strumento di beneficenza a meno del 7% delle organizzazioni non profit operanti in Italia. Un’opportunità che al più presto ci auguriamo venga offerta a tutti gli ETS.
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