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Il professor Massimiliano Marianelli nuovo rettore dell’Università degli Studi di Perugia

Stamani nell’Aula Magna di Palazzo Murena la Cerimonia di Passaggio della Mazza Rettorale

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Venerdì 31 ottobre 2025, nell’Aula Magna di Palazzo Murena si è svolta la Cerimonia di Passaggio della Mazza Rettorale, momento solenne che testimonia la continuità dell’antica Istituzione perugina. Il Magnifico Rettore, prof. Maurizio Oliviero, ha tracciato un bilancio del mandato al termine dei sei anni di governo dell’Ateneo; a seguire, il passaggio delle insegne al nuovo Rettore eletto, prof. Massimiliano Marianelli.

La cerimonia, aperta alla cittadinanza e alla comunità universitaria, è stata accompagnata dal Coro dell’Università degli Studi di Perugia, diretto dal Maestro Salvatore Silivestro.

 

Dichiarazioni
Il Rettore uscente, prof. Maurizio Oliviero, dopo essersi soffermato su alcuni importanti traguardi raggiunti dall’Ateneo nel suo sessennio di governo, ha proseguito: “Oggi è una giornata di festa: l’università per me rappresenta il senso della vita, la costruzione di valori. I numeri che abbiamo visto indicano uno stato di salute, ma il merito va alla condivisione, all’impegno, alla passione. Si tratta, ci tengo a sottolinearlo, di un risultato di squadra, ottenuto grazie all’abnegazione di tante persone normalmente invisibili, che operano con dedizione nei loro uffici. Il sostegno ai nostri studenti è stato il nostro grande e più importante punto di riferimento. Siamo stati una governance molto compatta, coesa, misurandoci sulle scelte e sulle priorità. Il vero grande obiettivo era quello di ridare un senso di forte appartenenza alla nostra comunità. Un’università è forte se un territorio è forte, e il territorio è altrettanto forte se l’università è forte.
Riscoprire questo senso di appartenenza e di sfide congiunte è molto importante e accompagnare per sei anni una comunità sempre collaborativa e disposta a mettersi in gioco è stato un vero privilegio.
Abbiamo affrontato momenti difficili, scoprendo la straordinaria potenzialità di questo Ateneo. Oggi guardo avanti e vedo un bel futuro: al nuovo Rettore, rivolgo i miei sentiti auguri.
Guidare un Ateneo come il nostro è un grande privilegio: io ho imparato molto da ognuna e ognuno di voi. Ci eravamo dati degli obiettivi. Se siamo riusciti a raggiungerli o meno lo valuterà la comunità universitaria, ma di una cosa sono certo: ci abbiamo messo tutto il nostro impegno.
Grazie al personale tecnico-amministrativo, al corpo docente, alle studentesse e agli studenti, alle istituzioni del territorio. Alla straordinaria comunità universitaria i miei migliori auguri per il prossimo sessennio”.

 

A seguire, il primo saluto alla Comunità universitaria del Rettore eletto, prof. Massimiliano Marianelli, accolto da un lungo e caloroso applauso: “Provo una grande emozione: il passaggio di consegne non è solo rito, ma segno della vitalità di una comunità che serve il sapere e le persone. 
Un sentito ringraziamento al Rettore Oliviero per aver guidato l’Ateneo con dedizione e passione in anni complessi. Raccolgo il testimone con senso di responsabilità: eredito risultati e, soprattutto, una comunità di persone. L’università è comunità viva: non solo edifici e regolamenti, ma relazioni che tessono la vita accademica. Non luogo chiuso, ma comunità umana e intellettuale, dove la differenza diventa ricchezza. Ora è il tempo di trasformare le idee condivise in azione collettiva, fondata sulla fiducia reciproca.
Il governo dell’Ateneo è cura di un equilibrio: autonomia e collaborazione, decisione e ascolto, innovazione e tradizione. Quattro parole guideranno il nostro cammino: persone, conoscenza, comunità, relazioni. Ogni scelta parte dalla valorizzazione del lavoro e delle competenze di ciascuno e dalla centralità del benessere. Il diritto allo studio è strumento concreto di giustizia, di un’università pubblica che accoglie, accompagna, promuove. Siamo Ateneo nel territorio e del territorio: ogni sede universitaria è centro vitale e finestra sul mondo. La nostra identità è “con e per gli altri”, come ricorda Mounier, con l’obiettivo di contribuire al bene comune oltre la somma dei beni individuali.
Viviamo l’apertura internazionale come responsabilità etica e culturale: ogni relazione è un gesto di pace. Siamo la terra di Francesco e di Aldo Capitini, con la volontà di educare alla pace, alla responsabilità, alla libertà e alla speranza.
Il sapere è bene pubblico; la libertà della ricerca è strumento di progresso; l’umanità, la nostra misura. "Nella pace si gioca l'umanità degli esseri umani" ripete una filosofa a me cara e cui ho dedicato molti studi, Simone Weil.
Le decisioni, anche difficili, saranno per il bene comune, prese con lealtà istituzionale e cura della comunità. Nel 2028 compiremo 720 anni di storia, orgogliosi di essere un “tra” nella grande tradizione dell’Ateneo.
Iniziamo insieme, con coraggio ed equilibrio, credendo nella potenza delle relazioni e nella bellezza del futuro”.

 

Redazione
© Riproduzione riservata
31/10/2025 16:07:19


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