Rubrica Lettere alla Redazione

Ricoverato più volte al Pronto Soccorso e poi subito dimesso: l'odissea di un 55enne

"Disumano il comportamento del responsabile del Pronto Soccorso della Gruccia"

Print Friendly and PDF

"Voglio condividere pubblicamente la mia esperienza anche mettendo in piazza cose private e personali, ma necessarie per denunciare quanto accaduto all'ospedale della gruccia di Montevarchi. Ho portato mio marito al pronto soccorso della gruccia il 17 aprile per una febbre alta che non passava (39,5), dopo un giorno intero viene dimesso con la diagnosi infezione urinaria e viene prescritto un altro tipo di antibiotico (perché premetto che già stava facendo antibiotici)". L'uomo, che si chiama Francesco, continua a stare male, anzi le sue condizioni peggiorano. "La febbre non se ne va e lui peggiora, urina ogni mezz'ora. Richiamo per una visita più approfondita. Torniamo in ospedale. Diagnosi: prostatite. Iniziamo terza terapia. Altro tipo di antibiotici, supposte e 1 pasticca prima di dormire. Mio marito è sempre più debole, non mangia non dorme è dimagrito visibilmente e la febbre non se ne va, 38,5 fissa. Nel frattempo vediamo anche sangue nelle urine. Quindi richiamo il medico dell'ospedale e gli spiego che è peggiorato, mi dicono di tornare per un controllo. Mentre siamo in attesa di entrare mio marito sviene in ospedale (è molto provato) viene soccorso e visitato. Diagnosi: La prostata è veramente in brutte condizioni e l’infezione è peggiorata. Signora dobbiamo dare delle bombe di antibiotici. Chiedo: ma è in grado di reggere questa terapia? È un mese che fa antibiotici, è l'unico modo per togliere l'infezione. Convinta che fosse ricoverato, perché era palese che fosse in condizioni pessime, lo rimandano a casa con la quarta terapia. La notte mio marito peggiora e si sveglia anche con un testicolo gonfio, provo a fargli mangiare qualcosa, si alza e sviene di nuovo battendo la testa sul marmo del camino, chiedo aiuto ai vicini e chiamiamo l'ambulanza. Arrivano lo portano via in barella e arriviamo di nuovo al pronto soccorso dell'ospedale Gruccia Montevarchi alle 8 di mattina. Ci fanno aspettare fuori. Alle 12:30 ci chiamano e ci dicono che mio marito ha un ematoma importante al testicolo e che sarebbe consigliabile operare per togliere l'ascesso. Un infermiera comincia a discutere dicendo che non sa dove metterlo perché non ci sono letti e mi dicono di armarmi di pazienza perché ci sarà da aspettare per l'intervento. Ci fanno uscire in attesa degli ultimi fogli per il ricovero. Alle 17/30 del pomeriggio ci chiamano e mi dicono che lo dimettono con un'altra terapia e che verrà deciso tutto il lunedì successivo (praticamente dopo 7 giorni) perché tanto fino ad allora non gli sarà fatto niente. Vedo mio marito con Il catetere, pannolone, aghi nelle braccia e ancora febbre a 38. Chiedo: Come faccio a portarlo in queste condizioni a casa? Signora lo portiamo noi con l'ambulanza. A quel punto sclero e dico che sono dei delinquenti disumani vergognosi e chiamo i carabinieri. Risponde la polizia e mi dicono che non possono costringere l'ospedale a ricoverarlo ma mi consigliano di denunciare e andare un'altra struttura. Chiedo allora se possono portarlo con l'ambulanza in un altro ospedale e in un modo disumano il responsabile del pronto soccorso mi dice che loro lo portano solo fino a casa e che qualunque altra struttura lo avrebbe dimesso e rimandato casa. Sono disperata e mi sento impotente e vorrei gridare tutta la rabbia che ho dentro ma devo essere forte. Torniamo a casa con l'ambulanza e con l'aiuto di tanti portiamo mio marito in casa con la barella perché lui non è in grado di camminare. Passiamo un'altra notte insonne e la mattina mio marito è peggiorato ancora Con l'aiuto di persone amiche meravigliose decidiamo di caricarlo in macchina e lo portiamo all'ospedale di Firenze, Ponte a Niccheri, consigliato da tanti. Arriviamo al pronto soccorso e troviamo un mondo totalmente diverso. Ci vengono incontro infermieri e personale ospedaliero che si occupano subito di lui. Personale meraviglioso gentile preparato e organizzato. Vengono a informarci di continuo e ci dicono che mio marito deve essere ricoverato con urgenza perché è in condizioni pessime. Piango sono esausta.Mi dicono che adesso è in buone mani di stare tranquilla, sono degli angeli. Mio marito ancora non sta bene ma so che è in buone mani e lo stanno curando come si deve e in modo umano e dignitoso e non come un animale".

 

Redazione
© Riproduzione riservata
26/05/2025 07:29:03


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Lettere alla Redazione

Tutti se ne fregano dell'Ospedale di Sansepolcro >>>

Lettera aperta al sindaco di Bibbiena >>>

Anghiari: questo non può essere il biglietto da visita per i turisti >>>

Indecoroso il marciapiede dell'Ospedale San Donato di Arezzo >>>

Chiediamo rispetto per il giardino delle panchine rosse a Sansepolcro >>>

Escrementi e inciviltà: la pazienza si é esaurita a Sansepolcro! >>>

Chiedo al Vescovo di Arezzo-Cortona e Sansepolcro Migliavacca di fare chiarezza >>>

Comunità psichiatrica riabilitativa Curtatone: che fine hanno fatto i buoni pasto? >>>

Cosa bolle in pentola a Rigutino? >>>

Furti nelle abitazioni: ORA BASTA!!! >>>