Il Dominio Invisibile: Come l'Europa Controlla il 50% del Commercio Marittimo Globale

MSC rafforza la sua posizione nel mercato globale
La recente elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha sollevato interrogativi sugli effetti che le sue politiche potrebbero avere sull'economia italiana. Durante il suo precedente mandato, Trump ha adottato misure protezionistiche, imponendo dazi su vari prodotti per promuovere la produzione interna. È plausibile che questa strategia venga riproposta, con possibili ripercussioni sulle esportazioni italiane verso gli Stati Uniti.
Impatto sulle Esportazioni Italiane
Gli Stati Uniti rappresentano un mercato chiave per l'export italiano, in particolare per settori come l'agroalimentare, la moda e l'automotive. L'introduzione di nuovi dazi potrebbe aumentare i costi dei prodotti italiani, riducendone la competitività sul mercato americano. Ad esempio, durante il primo mandato di Trump, l'imposizione di tariffe su prodotti come vino e formaggi ha causato un calo delle esportazioni italiane in questi settori.
Relazioni Commerciali e Politiche
Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, ha espresso l'intenzione di rafforzare i legami con gli Stati Uniti. Tuttavia, un'eccessiva vicinanza potrebbe creare tensioni all'interno dell'Unione Europea, soprattutto se le politiche americane dovessero entrare in conflitto con gli interessi comunitari. Un equilibrio diplomatico sarà essenziale per evitare ripercussioni negative sulle relazioni commerciali con altri partner internazionali.
Settori Potenzialmente Interessati
Oltre all'agroalimentare, altri settori potrebbero essere influenzati dalle politiche di Trump:
● Automotive: Possibili dazi sulle importazioni di automobili potrebbero colpire marchi italiani presenti sul mercato statunitense.
● Energia: Un ritorno alle politiche a favore dei combustibili fossili potrebbe ridurre le opportunità per le aziende italiane nel settore delle energie rinnovabili negli Stati Uniti.
Considerazioni Geopolitiche
Le posizioni di Trump su questioni internazionali, come la guerra in Ucraina, potrebbero avere implicazioni indirette sull'economia italiana. Un cambiamento nell'approccio americano potrebbe influenzare le dinamiche geopolitiche ed economiche in Europa, con possibili effetti sulla stabilità dei mercati e sulle politiche energetiche.
Donald Trump e le sue potenziali politiche protezionistiche si inseriscono in un contesto economico europeo già fragile, caratterizzato dalla "guerra dell'automobile" e da importanti trasformazioni industriali che stanno colpendo l'Italia e la Germania in modo diverso.
La Guerra dell'Automobile
- Germania: Un tempo leader indiscusso del settore automobilistico europeo, la Germania sta affrontando sfide senza precedenti. La transizione verso l'elettrico, i costi crescenti delle materie prime e la pressione della concorrenza asiatica (in particolare cinese) stanno indebolendo le case automobilistiche tedesche, tradizionalmente viste come un pilastro economico.
- Italia: L'Italia si trova in una posizione ancora più critica. Con la perdita di una fabbrica nazionale di automobili (FIAT è ormai parte del gruppo Stellantis, con decisioni strategiche prese all'estero), il paese ha perso il controllo su un settore strategico che era una delle colonne portanti della sua economia. La mancanza di una guida nazionale nel settore automobilistico si traduce in una ridotta capacità di rispondere alle sfide globali e di sfruttare nuove opportunità, come quelle legate alla mobilità elettrica.
Un Treno Perso che Costa Miliardi
L'Italia ha "perso il treno" della riconversione industriale verso tecnologie avanzate e sostenibili, come i veicoli elettrici, le batterie e l'intelligenza artificiale applicata alla mobilità. Questa mancanza di visione e investimento rischia di costare miliardi al sistema paese per diversi motivi:
- Perdita di posti di lavoro: La mancanza di un piano industriale nazionale forte porta a un progressivo declino occupazionale nei settori legati all'automotive.
- Dipendenza estera: Senza una filiera nazionale, l'Italia è costretta a importare tecnologie e prodotti finiti, aumentando il deficit commerciale e riducendo la sovranità industriale.
- Mancanza di innovazione: L'assenza di un leader nazionale nel settore limita la capacità del paese di partecipare attivamente alla rivoluzione tecnologica in corso.
Il Costo Strategico della Perdita
Questa situazione rappresenta non solo una perdita economica ma anche strategica. Il settore automobilistico non è solo un motore dell'occupazione e dell'innovazione, ma un elemento fondamentale per la competitività geopolitica. La Germania, pur arrancando, mantiene ancora un peso significativo nei tavoli europei grazie al suo settore automotive, mentre l'Italia rischia di essere marginalizzata in decisioni che influenzano la politica industriale del continente.
In questa situazione terrestre incerta il nostro futuro è sul mare
Il trasporto marittimo riveste un ruolo cruciale nel commercio globale, con una significativa partecipazione di compagnie europee. In particolare, MSC (Mediterranean Shipping Company) e Maersk dominano il settore, controllando una quota considerevole del mercato mondiale.
Quote di Mercato e Capacità delle Flotte
- MSC: Nel 2024, MSC ha raggiunto una quota di mercato globale del 19,9%, con una flotta di 801 navi e una capacità totale di 5.705.424 TEU (unità equivalenti a venti piedi).
- Maersk: Nello stesso periodo, Maersk deteneva una quota di mercato del 14,6%, operando 685 navi con una capacità complessiva di 4.193.392 TEU.
Insieme, queste due compagnie europee controllano oltre il 34% della capacità globale nel trasporto marittimo di container, evidenziando l'importanza dell'Europa in questo settore strategico.
Alleanze Globali nel Trasporto Marittimo
Per ottimizzare le operazioni e ampliare la copertura delle rotte, le principali compagnie di navigazione hanno formato alleanze strategiche. Fino al 2025, le tre principali alleanze erano:
- 2M Alliance: Composta da MSC e Maersk, questa alleanza ha rappresentato una quota significativa del mercato globale. Tuttavia, è stato annunciato che l'accordo decennale tra le due compagnie non sarà rinnovato alla sua scadenza nel 2025, portando entrambe a operare indipendentemente o a cercare nuove partnership.
- Ocean Alliance: Include CMA CGM, COSCO Shipping Lines ed Evergreen, con una flotta combinata di 323 navi, offrendo 40 servizi settimanali e coprendo 95 porti.
- THE Alliance: Composta da Hapag-Lloyd, HMM Co. Ltd., Ocean Network Express e Yang Ming, operava con 241 navi, fornendo 32 servizi settimanali e servendo 78 porti.
Queste alleanze hanno permesso alle compagnie di ottimizzare le rotte, condividere risorse e ridurre i costi operativi, influenzando significativamente le dinamiche del commercio marittimo globale.
Implicazioni per l'Italia
Nonostante l'assenza di una compagnia nazionale dominante nel settore automobilistico, l'Italia mantiene una presenza rilevante nel trasporto marittimo attraverso MSC, fondata dall'italiano Gianluigi Aponte. La posizione di MSC nel mercato globale offre opportunità strategiche per l'Italia, facilitando l'accesso ai mercati internazionali e sostenendo l'economia nazionale.
Tuttavia, la riorganizzazione delle alleanze globali e le dinamiche competitive in evoluzione richiedono un monitoraggio attento. La fine dell'alleanza 2M, ad esempio, potrebbe ridisegnare le rotte commerciali e influenzare le tariffe di trasporto, con potenziali ripercussioni sulle esportazioni italiane.
Conclusione
Il dominio europeo nel trasporto marittimo, guidato da MSC e Maersk, sottolinea l'importanza strategica del settore per l'economia continentale. Per l'Italia, la partecipazione di MSC rappresenta un asset significativo, ma è essenziale rimanere vigili sulle trasformazioni del mercato globale per sfruttare appieno le opportunità e mitigare eventuali rischi.
MSC rafforza la sua posizione nel mercato globale
Note
1. MSC (Mediterranean Shipping Company): È una compagnia svizzera fondata dall'italiano Gianluigi Aponte, attualmente leader mondiale nel trasporto marittimo di container. Con una flotta di 801 navi e una capacità totale di 5.705.424 TEU, controlla il 19,9% del mercato globale. MSC è una delle poche compagnie con forti radici italiane che mantiene una presenza dominante nel settore marittimo globale. (Wikipedia)
2. Maersk: La compagnia danese, un tempo leader mondiale, è ora al secondo posto con una quota di mercato del 14,6% e una capacità di 4.193.392 TEU. È un partner strategico di MSC nella 2M Alliance fino al 2025. (Wikipedia)
3. 2M Alliance: Formata nel 2015 da MSC e Maersk, questa alleanza strategica ha dominato il commercio marittimo globale per un decennio, condividendo rotte e ottimizzando le operazioni. Tuttavia, è stato annunciato che si scioglierà nel 2025, aprendo nuove opportunità e sfide per entrambe le compagnie. (TrasportoEuropa)
4. Ocean Alliance: Comprende CMA CGM (Francia), COSCO Shipping Lines (Cina) ed Evergreen (Taiwan). Questa alleanza rappresenta una delle maggiori competenze logistiche globali nel trasporto marittimo. (Wikipedia)
5. THE Alliance: Include Hapag-Lloyd (Germania), HMM Co. Ltd. (Corea del Sud), Ocean Network Express (Giappone) e Yang Ming (Taiwan). Ha una flotta combinata di 241 navi, coprendo rotte chiave tra Asia, Europa e Nord America. (Wikipedia)
6. TEU (Twenty-foot Equivalent Unit): Unità standard di misura nel trasporto marittimo per indicare la capacità di carico di container. È utilizzata per confrontare la capacità delle flotte.
7. Gianluigi Aponte: Fondatore e presidente esecutivo di MSC, Aponte ha trasformato MSC in una delle più grandi compagnie di trasporto marittimo al mondo. Il successo di MSC è una rara eccezione nella perdita di controllo italiano su settori strategici.
8. Implicazioni per l’Italia: L'Italia beneficia indirettamente dalla posizione dominante di MSC, ma non possiede più un operatore nazionale nel settore marittimo che possa competere autonomamente.
9. Quote di mercato globali: Circa il 50% del commercio marittimo globale è controllato da compagnie europee, evidenziando il ruolo cruciale del continente nel commercio internazionale.

Maurizio Bragagni
Maurizio Bragagni è laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Pisa, Master in Business Administration alla Cass Business School, City London University, specializzando a Cambridge in Sutainable Stategy ed Chartered Director of the Institute Director of London, Dottorato Honoris Causa in Economia Politica conferito dalla Bolton University. Il dottor Maurizio Bragagni è Visiting professor alla Bolton, Manchester University, in Leadership, ed è Honorary Senior Visiting Fellow of The Bayes Business School (formerly Cass), the City University of London in management. Maurizio Bragagni è sempre stato impegnato nel dialogo tra nazioni, e nel promuovere la Pace e l’uguaglianza tra le nazioni. Nel 2018 gli è stato conferito O.M.R.I., Cavaliere al Merito della Repubblica Italiano dal Presidente Mattarella, per aver aiutato il dialogo tra Italia e Regno Unito durante la Brexit. Nel 2021 è stato nominato Officer British Empire dalla Regina Elisabetta II (Elizabeth the Great), e nel 2022 la Repubblica di San Marino gli conferisce il Cavalierato col grado di Grand Ufficiale dell’Ordine di San Agata per aver aiutato la Repubblica durante la Pandemia del Covid (Awards). Il dottor Maurizio Bragagni è direttore della Tratos UK Ltd, Freeman della City, Fellow della Society of Leadership Fellows at St George’s House, Windsor Castle,e Fellow della The Royal Society for Arts, Manufactures and Commerce (RCA), presidente della Fondazione Esharelife con cui aiuta più di 3000 bambini, in maggioranza bambine e mussulmane ad uscire dalla povertà. Il dottor Maurizio Bragagni è autore di diversi libri From Roman Invasion to unshakable Bond: The Ango Italian Relationship: A Constant Renaissance, Brexit Business Better Britain, Insight to Hindsight.
Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.
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