Conferenza a Città di Castello dal titolo "Giulia Trigona: primo femminicidio?"

Tra gli obiettivi sensibilizzare e creare coscienza del rispetto degli altri
Domenica 2 marzo, in una gremita sala del Circolo degli Illuminati a Città di Castello, si è aperta la settimana di eventi volti a celebrare la ricorrenza dell’8 marzo con una conferenza, organizzata dagli Inner Wheel clubs di Città di Castello e Sansepolcro, dal titolo « Giulia Trigona : primo femminicidio? », tenuta dall’avvocatessa Nada Lucaccioni e dal giornalista Paolo Puletti.
Il femminicidio della nobildonna Palermitana , dama di corte della regina Elena di Savoia, per mano del barone Vincenzo Paternò del Cugno suo amante è stato, forse, il primo femminicidio trattato dalle testate giornalistiche dell’epoca.
I relatori hanno trattato e analizzato la vicenda storica del primo novecento non così lontana dalle dinamiche e modalità legate al femminicidio dei nostri giorni. In oltre un secolo poco è cambiato se ancora oggi un ultimo appuntamento chiarificatore diventa un appuntamento con la morte mentre le lente conquiste femminili non sono andate di pari passo con il rispetto di genere che ancora oggi risulta essere discriminante in talune insane relazioni che conducono poi al triste epilogo.
Sensibilizzare e creare coscienza del rispetto degli altri dovrebbe essere un dovere educativo da concretizzare costruendo un ponte tra scuola e famiglia sin dai primi anni dell’infanzia mentre va sottolineato come l’antidoto alla violenza si possa creare attraverso l’impegno della comunità nel sostenere sempre e non solo nelle ricorrenze il rispetto per la donna e ciò che rappresenta.
In chiusura molti sono stati gli interventi del folto pubblico che ha partecipato ad un acceso dibattito sulle questioni sollevate dai relatori,
La conferenza è stata una bella occasione di riflessione su tematiche purtroppo sempre attuali.
Un grazie particolare va al circolo Tifernate Accademia degli Illuminati per l’ospitalità e l’organizzazione dell’evento nella persona del Presidente Gregorio Anastasi.
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