Speculazioni eoliche in Valmareccha e nel Montefeltro

In data 3 Marzo 2025 è comparso un articolo di “Energia per l’Italia” (https://www.energiaperlitalia.it/ilpd-contro-leolico/) in cui viene censurata l’interrogazione delle consigliere romagnole Alice Parma e Emma Petitti per la tutela della Valmarecchia dalle speculazioni legate all’industria eolica (https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/pale-eoliche-gelo-tra-emilia-romagna-316bf610) . Nel Montefeltro sono otto i progetti di impianti eolici per complessivi 58 aerogeneratori di grandissima taglia (fino a 200 metri di altezza, due volte la torre degli Asinelli di Bologna). Gran parte di questi aerogeneratori sarebbero collocati in Toscana (ma al confine e quindi con impatti sulle Marche e sulla Romagna) e il primo progetto denominato “Badia del Vento”, fortemente voluto dalla Regione Toscana, potrebbe essere autorizzato a breve. Si assisterebbe così alla trasformazione dell’intera area in un complesso industriale eolico con abbattimenti di ettari di bosco e impatti sulla stabilità dei versanti, con previsione di sbancamenti dei crinali al fine della realizzazione di infrastrutture, strade, trivellamenti profondi per reggere le imponenti torri d’acciaio, nell’incredibile obiettivo di impiantarle, oltre tutto, a ridosso di aree di dissesto. Un intervento di censura alla due Consigliere del tutto scellerato e perfettamente allineato con il Disegno di Legge sulle aree idonee voluto dall’Assessora Toscana Monia Monni che con la sua proposta di legge favorirà sfacciatamente l’industria delle energie rinnovabili, un settore che gode di incentivi miliardari puntualmente scaricati sulla bolletta degli italiani e delle imprese. E gli impatti? Meglio se sui territori confinanti, come nel caso di “Badia del Vento”. Attraverso una propaganda orchestrata a puntino, che mostra al grande pubblico come unica soluzione alla crisi climatica ed energetica quella di accelerare la realizzazione di mega impianti eolici e fotovoltaici anche in terreni vergini e ricchi di biodiversità, ci si appresta in realtà ad aggredire i territori, che sarebbero costretti ad affrontare cambiamenti epocali dal punto di vista ambientale, paesaggistico e sociale. Questi cambiamenti nulla hanno a che fare con il benessere del pianeta e dell’essere umano e non sono promossi con l’idea di creare un futuro più ecologico ed equo per tutti, al contrario hanno molto a che vedere con la sete inestinguibile di denaro e di potere di corporazioni energetiche e colossi finanziari. La Regione Toscana fermi questo disegno scellerato a partire dalla realizzazione di “Badia del Vento”, diversamente si concretizzerebbe una palese mancanza di rispetto Istituzionale che non terrebbe conto delle pianificazioni dei territori confinanti e della conferenza dei servizi che ha già acquisito agli atti il “parere negativo” della Regione Emilia Romagna, del Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello, dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia compreso il Comune di Casteldelci, della Provincia di Rimini e di Forlì-Cesena, delle soprintendenze romagnole e toscane e la valutazione di Incidenza Ambientale negativa della stessa Regione Toscana per gli impatti non mitigabili sulle aree protette e sui siti Natura 2000. Arezzo Valmarecchia

Comunicato Stampa Congiunto

Italia Nostra Valmarecchia, Italia Nostra Arezzo, WWF Rimini e WWF Forlì Cesena, I Cammini di Francesco In Toscana, Associazione D’là Dé Foss (Al di là del Fosso), Mountain Wildernss Italia Aps, Associazione Altura, Club Alpino Italiano Regione Emilia Romagna e Regione Toscana, Associazione Amici della Terra, Gioconda Valmarecchia, Appennino Sostenibile, Crinali Bene Comune