Movimento 5 Stelle Arezzo: "Aisa Impianti e i saldi estivi"

Chi amministra Aisa Impianti ormai non ci stupisce più o, almeno, deve impegnarsi molto per farlo, mentre il Comune invece c’è riuscito con l’arruolamento degli “annusatori” con lo scopo di stabilire da dove arrivi la puzza di rifiuti: forse dall’inceneritore? Veniamo all’impianto di San Zeno per il quale la prima versione di Aisa parlava di ristrutturazione della linea attualmente in funzione per portarla da 45.000 a 75.000 tonnellate annue di rifiuti inceneriti e successivamente una seconda versione riferiva di una nuova linea da 75.000 t/a e la dismissione della linea da 45.000 t/a. Arriva adesso la terza versione - in corrispondenza dei saldi estivi - vale a dire due linee in funzione, quella da 75.000 t/a e quella da 45.000 t/a il cui progetto dovrebbe essere approvato - udite, udite - nel mese di agosto con solo 30 giorni di tempo per i cittadini, le associazioni e i comitati per presentare le osservazioni. Insomma nulla di nuovo: la migliore politica di questo Paese fa sempre così. Neanche si parlasse di pianificazione del ciclo dei rifiuti da fare con dati alla mano! Il presidente di Aisa Impianti poi ci tiene molto a specificare che la nuova linea da 75.000 t/a non brucerà rifiuti, ovvero plastiche-carte-residui di frazione organica, ma brucerà gli scarti degli impianti di selezione, che saranno plastiche-carte-residui di frazione organica: una differenza da carte bollate che permetterà alla nuova linea di chiamarsi “centrale a recupero R1”. Applausi! Torniamo nel mondo reale, innanzitutto ai milioni di euro per questo impianto che saranno pagati come al solito con la TARI che “come sempre” diminuirà. “Doppo”, detto all’aretina. Secondo: la nostra provincia ormai da anni produce circa 200.000 t/a di rifiuti di cui 60.000 provengono dalla città di Arezzo. Dal 2012 dovevamo raggiungere il 65% di raccolta differenziata e, tramite politiche e interventi mirati, una riduzione del 20% sul totale di rifiuti prodotti. Numeri che, se raggiunti, avrebbero fatto bastare e avanzare l’attuale linea da 45.000 t/a. Non si è fatto niente in questa direzione a parte uno pseudo porta porta nelle periferie, che tutto è tranne che un porta porta, e nuovi bidoni ”più belli che intelligenti” nella città, ma basta aprirli e verificare il conferimento (quasi sempre errato purtroppo) per capire che siamo lontani dalla “corretta gestione dei rifiuti”. Si continua perciò con uno smaltimento che deve inseguire una pessima raccolta stradale, affidandoci a suon di milioni ad una impiantistica di ogni genere: San Zeno si trasformerà e si sta già trasformando in un concentrato di impianti che verranno approvati di agosto in agosto tra compostaggio, biometano, fabbrica di materia (selettore plastica carta organico) e inceneritore, dove verranno trattate migliaia di tonnellate di rifiuti della provincia e oltre. Insomma un “polo impiantistico per il trattamento e smaltimento dei rifiuti” per le carte bollate, i presidenti e i politici. Una potenziale “bomba ecologica” per tutti gli altri.