Compagnie fossili responsabili di milioni di decessi legati all’eccesso di caldo: il rapporto shock

Non si sarebbero verificate senza il riscaldamento globale
I cambiamenti climatici sulla Terra sono ciclici, ma una “piccola” responsabilità sarebbe da attribuire ad alcune compagnie fossili. E’ quanto denuncia nel suo ultimo rapporto la ong Global Witness, che ha incrociato il costo della mortalità dovuta alla CO2 e i piani industriali di Shell, BP, TotalEnergies, ExxonMobil e Chevron. L’organizzazione non governativa stima che, soltanto nell’estate del 2022, in Europa siano morte oltre 60mila persone, e la causa dei decessi sarebbe riconducibile alle ondate di calore. Per gli analisti della Global Witness almeno 1/3 di tutti i decessi legati al caldo, negli ultimi decenni, non si sarebbero mai verificati senza il riscaldamento globale dovuto ai combustibili fossili. I ricercatori della Ong hanno anche stimato il numero di morti che si verificheranno per le medesime cause da qui a fine secolo. Ogni milione di tonnellate di CO2 emesse oggi causerà annualmente 226 morti premature.
La Global Witness ritiene che le 5 principali compagnie petrolifere possano (e debbano) prendere seriamente la transizione ecologica, perché soltanto in questo modo si potranno dimezzare i decessi. Qualora l’invito venisse ignorato si registrerà una vera e propria strage, con oltre 11,5 milioni di morti premature, e l’immissione in atmosfera di circa 51 miliardi di tonnellate di CO2 (GtCO2).
Le compagnie dovranno cambiare i propri modelli di business, e concentrarsi su settori diversi da quello del fossile. Ma il raggiungimento della neutralità climatica è possibile, già entro il 2050. La Global Witness invita pertanto i giganti del petrolio ad accelerare la transizione energetica. Con l’aumento della temperatura media mondiale le ondate di calore saranno sempre più frequenti ed estreme. Le fasce più deboli della popolazione saranno maggiormente esposte ai rischi, sia per fattori di salute che socio-economici.
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