Ornella Muti: "Quella prima volta da incubo"
E svela un retroscena su Sanremo e Chiara Ferragni
Francesca Romana Rivelli in arte Ornella Muti, icona di una bellezza e sensualità senza tempo, si racconta in un’intervista con l’Adnkronos, a partire dall’esordio, quando il regista Damiano Damiani le assegnò il ruolo che si ispirava alla vicenda di Franca Viola, da Alcamo, che nella Sicilia del 1965, appena diciassettenne, fu la prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore.
Un esordio non semplice, sottolinea la Muti: «Ero una bambina non ancora donna, in un mondo di uomini. Era un mondo al quale non ero abituata, anche abbastanza violento al punto che mia madre si ribellò. Damiani era molto duro con me, mi dissero delle cose terribili e se protestavo mi ripetevano: ‘Dovresti essere contenta di fare un film’. Una volta le cose erano molto diverse da oggi».
La prima esperienza sul set, per Ornella Muti fu molto traumatica al punto che, ha rivelato, «non volevo più recitare: feci un provino ed ero talmente spaventata che non lo superai. Poi quando mi misi con Alessio Orano (il suo primo marito, ndr) un nostro amico mi disse: 'Dai facciamo un film a Ponza e Palmarola (Il sole sulla pelle, ndr) e accettai perché era tra amici e mi rassicurò molto. Grazie a questo film mi riavvicinai al cinema».
Nel '74 l’incontro con Mario Monicelli e il successo in 'Romanzo popolare al fianco di Ugo Tognazzi: «Arrivai sul set e dissi a Mario che aspettavo un bambino e chiesi di sostituirmi - ricorda la Muti - ma lui mi disse: No, assolutamente no. Io ho grande ammirazione e un grande affetto per Ugo Tognazzi perché era una persona meravigliosa».
La frecciata ad Amadeus - Ornella Muti ha poi parlato della sua partecipazione al Festival di Sanremo del 2023 come co-conduttrice insieme ad Amadeus. La diva ha espresso il suo disappunto per il modo in cui è stata trattata dal direttore artistico: «Amadeus bravo direttore artistico ma a Sanremo non mi ha aiutata. Mi sono sentita persa - rivela - mi aspettavo di essere un pò più accompagnata soprattutto quando vedo che l’anno dopo invece per Chiara Ferragni sono state fatte milioni di prove. Io sono arrivata al Festival, ho fatto un check, mi hanno detto ‘devi fare così’ e fine. L’ho trovato ingiusto. Sono stata poco seguita poco guidata e poco accompagnata, ma pazienza, è andata bene, sono stata pulita come lo sono sempre e il pubblico lo ha apprezzato»
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