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Mondo Politica: intervista a Giovanni Codovini consigliere comunale a Umbertide

La Lega a Umbertide ha vinto senza un programma e senza una classe dirigente preparata

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Candidato sindaco nel 2018, il professor Giovanni Codovini (per tutti Gianni) siede in consiglio comunale come capogruppo dell’opposizione di “Umbertide Cambia” e da sempre è molto attivo nel suo ruolo. Alquanto critico nei confronti dell’amministrazione guidata dal sindaco Luca Carizia, ha preso posizioni decise su argomenti di primaria importanza.

Codovini, se ne sono andati quasi quattro dei cinque anni di amministrazione comunale con il sindaco Luca Carizia. Quale bilancio si può stilare?

“Quando ci si candida al governo della città, la città bisogna conoscerla e averla praticata, altrimenti non si fa il bene comune. Questo il punto da cui partire per capire e valutare il governo leghista ad Umbertide: nel 2018 la Lega ha vinto, al netto del sistema elettorale, senza un programma e senza una classe dirigente preparata. Purtroppo, i nodi sono venuti al pettine: si naviga a vista, senza un progetto di città e senza una classe dirigente all’altezza. Tanto che si sono dovuti chiamare in giunta due ex assessori al bilancio del Pd! Il fatto è che non c’è stata alcuna profonda e seria riforma (riscossione dei tributi e transizione ecologica, per esempio), e gli interventi sono tutti casuali e sporadici. Come sta avvenendo adesso con l’enorme flusso di denaro arrivato con il Pnrr. Si tratta di progetti vecchi e delle passate amministrazioni, che andavano bene venti anni fa, ma non ora. Poi, per andare alla sintesi, anche le politiche fiscali sono state ispirate guardando più alla cassa che all’equità: Imu e addizionale Irpef sono ai massimi livelli e sulla gestione della Tari c’è una sproporzione tra le tariffe e i servizi resi al cittadino. Non c’è stata alcuna profonda politica per gli anziani e le fasce deboli, a cui corrisponde una totale inconcludenza sulla sanità e medicina territoriale. Solo grazie alla tenuta della macchina amministrativa e alla competenza degli Uffici si sono mantenuti i livelli precedenti dei servizi. Voto: 4 per l’esimente della novità”.

In tema di sanità, Lei è stato mesi addietro uno dei promotori del consiglio comunale aperto. Cosa la preoccupa del piano sanitario regionale?

“Il piano sanitario regionale nasce già zoppo per metodo e merito: è stato elaborato senza alcuna condivisione o partecipazione e contributo. Del resto, la stessa Università di Perugia lo ha demolito pezzo per pezzo. Tutto il Piano Sanitario Regionale, disegnato a tavolino, è scritto partendo dal punto di vista dell’amministratore e non dal punto di vista dell’utente, che finisce per sentirlo imposto e non proprio. Così il Psr risulta lontano dai reali bisogni dei singoli territori e dal ruolo primario che i medici dovranno e debbono svolgere nell’erogazione delle cure primarie. Si pensi all’assurda nascita del distretto Altotevere-Lago. Senza un senso. Poi con l’introduzione degli ospedali di comunità e si perdono, almeno per Umbertide, le migliori risorse umane e sanitarie. E la medicina territoriale è solo un nome senza contenuto”.

Il ritorno a maggioranza pubblica dell’istituto Prosperius può dare nuove prospettive a un centro che comunque si è distinto per la qualità delle sue prestazioni?

“Prosperius è innanzitutto una risorsa avanzata e ricca di potenzialità; del resto, è uno dei pilastri del territorio e della macroregione dell’Italia centrale. Soltanto che la gestione di questi ultimi anni, con un Cda scelto anche dalla giunta Carizia, è stata perlomeno inefficiente, con qualche parziale giustificazione del Covid. Basta leggere i bilanci e vedere i dati anche di quest’ultimo trimestre. Ora il tema è l’acquisto delle quote che l’attuale partner privato ha messo nel mercato. Si tratta di una ricerca e soluzione delicata perché dovrà scogliere alcuni nodi di fondo, come il controverso diritto di superficie e la “governance” gestionale, nella quale deve esserci la centralità del privato. Ben venga la maggioranza della proprietà pubblica, che avrà modo, se verrà rispettato il Pnr regionale, di aprire Prosperius anche alla Clinica ortopedica di Perugia. Un fatto decisivo e di crescita”.

Il problema della sicurezza a Umbertide è sottovalutato rispetto alla sua reale portata?

“Come si sa, si deve sempre distinguere la percezione della sicurezza dalla reale condizione di sicurezza. Ma anche tenere conto che sono limitate le competenze dei Comuni sull’ordine pubblico; proprio per questo, le amministrazioni comunali debbono lavorare sul piano sociale e formativo, che sono le vere leve di una politica sulla sicurezza. Per anni la destra umbertidese, che ora amministra la città, ha dipinto il nostro Paese come un ricettacolo di insicurezza, ma poi, una volta al governo, non ha realizzato una politica né di ordine pubblico né di relazioni sociali. L’attuale giunta Carizia non è riuscita a fare nemmeno il minimo sindacale con la costruzione almeno del controllo di vicinato. Tutto è stato uno spot, come quello di armare la polizia municipale, in sé giusto, alla quale non è seguito alcun piano di collaborazione con le diverse forze. Dunque, più che sottovalutazione, c’è mancanza di idee e di profondità di interventi”.

Cosa deve fare il centrosinistra umbertidese per potersi riprendere nel 2023 il governo della città?

“Mi permetto di correggere la definizione di centrosinistra, che è categoria ormai sorpassata e non sta nella realtà delle cose, almeno in una competizione amministrativa. Mi sembra che oggi la politica e l’amministrazione passino attraverso la distinzione fra innovatori e conservatori; se preferisce, fra riformisti e tradizionalisti. Noi siamo dalla parte dei riformisti, che vogliono coniugare meriti e bisogni. Dunque, per governare da riformisti abbiamo bisogno di una idea di città, che va trasformata in tutte le sue forme: dall’urbanistica alla sostenibilità. Per governare e attirare consenso ci vogliono visione del futuro, competenza e soprattutto la volontà di non lasciare indietro e solo nessuno. Non conta essere di destra o sinistra, ma solo se si vuole spostare la frontiera del cambiamento. Questi i valori e criteri per vincere le prossime elezioni amministrative”.

Redazione
© Riproduzione riservata
14/04/2022 09:33:44


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