Saperi e Sapori Consigli & Segreti
L'invasione del falso miele in Italia
Come riconoscere quello davvero naturale
Dolcificante naturale, energetico e ricco di proprietà positive, il miele in commercio è però spesso un "falso". Nel senso che non è puro miele ma viene adulterato con una mescolanza di zuccheri industrali, sciroppo di glucosio, derivati dal riso, dalla barbabietola e dal granturco. Questo tipo di mix che distorce le proprietà del miele, è dannoso per la salute e contribuisce a far vendere il prodotto a prezzi sempre più bassi, si sta diffondendo in modo preoccupante. L'anno scorso è stata la rivista Wired ad approfondire questo tema critico. Un allarme peggiorato dal fatto che la sofisticazione alimentare non è facile da riconoscere.
La salute a tavola e la biodiversità da preservare
Si calcola che in tutto il mondo siano presenti 90 milioni di apicultori e che la produzione annuale di miele sia di circa due tonnellate l'anno. Ognuna di queste attività preserva le api (vero gioiello della natura, ora in via di estinzione) protegge il territorio e rappresenta il meglio dell'essenza di una terra e di una cultura, i cui sapori si sostanziano nel miele naturale. La tattica di usare mischioni di sciroppi industriali con minime parti di miele in mezzo è dannosa da tutti i punti di vista, non ultimo quello che riguarda la nostra salute, il cui primo presidio è la scelta di cibi sani, naturali, essenziali. Il miele lo è. Non è un caso che un gigante del commercio elettronico come Ali Baba (l'Amazon cinese) pubblicizzi con disinvoltura uno "sciroppo di glucosio per miele". Venduto con l'orgogliosa dicitura: "in grado di superare il test C4". Di cosa si tratta? La sigla definisce i quattro atomi di carbonio presenti nelle molecole di zucchero prodotte dalle piante tropicali. Il test che le individua dovrebbe certificare la genuinità del miele che compriamo e mangiamo, ma la difficile standardizzazione della produzione apre la porta a modifiche di ogni genere.
Come riconoscere il falso
Arrivamo ora al punto più dibattuto e critico quando si parla di stare alla larga dal falso miele e del saper riconoscere quello vero. Su Internet è molto popolare la storia degli otto test fai da te che consentirebbero di scoprire quando il miele che abbiamo comprato è puro e quando no. Vediamoli in dettaglio e spieghiamo perché non funzionano: 1-Test del pollice secondo il quale siccome il miele è vischioso dovrebbe aderire al dito mentre se c'è sciroppo tenderà a colare. Purtroppo non è sempre così e la tecnologia alimentare ha messo a punto sciroppi dolci altrettanto vischiosi. 2-Test del bicchiere di acqua tiepida in cui versare un cucchiaino di miele, se questo cola sul fondo e non si scioglie è puro. Falso, anche qui certi sciroppi di zucchero hanno pari consistenza. 3-Test della cristallizzazione secondo il quale, messo in dispensa, il vero miele tende a cristallizzarsi invece di restare liquido. Qui la verità è parziale, la maggior parte dei mieli col tempo formano i cristalli, ma ne esistono certe qualtà che restano liquide (come quelli di acacia e castagno). 4-Test del fuoco: prendere un cotton fioc o del cotone, immergerlo nel miele e avvicinarlo alla fiamma. Se brucia subito è puro, se no è falso. L'unica cosa vera di questa affermazione è di essere totalmente priva di fondamento.
8 test per scoprire se il miele è falso: popolari ma sbagliati
5-Test dell'aceto: se si mescola il miele con aceto la reazione chimica di fronte a un falso libera anidride carbonica formando schiuma. Succede anche con il miele puro, il metodo non è attendibile. 6-Test dell'unghia o del cucchiaio. Stesso principio del test 1 col miele sul dito. E come quello, anche questo test non è attendibile. 7-Prendo un po' di iodio e lo verso in un bicchiere d'acqua, e poi ci metto del miele, se questo dovesse diventare blu significa che è stato adulterato. Vero, ma solo nel caso di grandi quantità di prodotto. 8-Test del pane duro: se sopra ci spalmo del miele puro, il pane resterà raffermo, se il miele è mescolato a prodotti a base acqua il pane si rammollirà. Falso, tutti i mieli contengono una percentuale d'acqua. E allora? L'unico modo di capire se il miele è puro o no sono test chimici di laboratorio, come quello del cromatogramma. Oppure puntare su mieli dal prezzo mai troppo basso, preferibilmente bio e certificati da piccoli produttori. A rassicurarci è la filiera del miele italiano, tra i più rigorosamente controllati in Europa.
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