Fukushima, l’acqua contaminata della centrale nucleare sarà sversata nel Pacifico
E si punta a riaccendere i reattori
Nonostante l'opposizione dei pescatori e dei paesi vicini, lo sversamento delle acque contaminate di Fukushima nell'Oceano Pacifico non slitterà. Lo ha dichiarato il nuovo primo ministro del Giappone, Fumio Kishida, spiegando che le autorità faranno di tutto perché lo smaltimento dell'acqua sia sicuro.
Le acque reflue, che vengono pompate dai sotterranei del reattore e trattate per rimuovere tutto il materiale radioattivo tranne uno, si sono accumulate nel sito da quando l'impianto ha subito una tripla fusione nel marzo 2011. «Ho sentito che il problema dell'acqua è cruciale e non dovrebbe essere rinviato», ha detto Kishida ai giornalisti dopo aver visitato l'impianto, il Tokyo Electric Power. Più di un milione di tonnellate di acqua vengono immagazzinate in mille serbatoi nel sito e lo spazio a disposizione si esaurirà alla fine del prossimo anno. I lavori per lo smaltimento dell'acqua contaminata dureranno decenni. Forte l'opposizione dei pescatori locali che temono di perdere la loro reputazione già danneggiata dallo tsunami del 2011. Preoccupazione è stata espressa anche dalla Corea del Sud.
A due settimane dall’inizio della Cop26 di Glasgow, la kermesse globale sul clima, il premier giapponese si è anche espresso in favore della riaccensione della centrale nucleare: il Sol Levante punte punta a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Attualmente più di un milione di tonnellate di acqua sono custodite nei serbatoi della Tepco, la società che gestisce l’impianto di Fukushima ma lo spazio a disposizione è destinato ad esaurirsi entro l’autunno del 2022.
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