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Mondo Politica: intervista a Valerio Mercati segretario della Lega in Valtiberina
"Necessarie le aree moderate nella coalizione. Non esiste ancora un candidato a Sansepolcro"
È il segretario politico della Lega in Valtiberina. Per Valerio Mercati, biturgense doc, un intenso lavoro svolto per lunghi anni in favore del “Carroccio”, che ha prodotto successi a livello sia di tesseramenti che di risultati, come testimoniano i numeri locali della Lega alle ultime elezioni regionali in Toscana. La politica è per lui passione pura, quella tipica di chi vuol bene al luogo in cui è nato e ha sempre vissuto e al quale vuole dare un proprio contributo. Ha dichiarato di non volere per se nessuna carica in caso di vittoria alle prossime elezioni a Sansepolcro, perché crede che per la politica biturgense é arrivato il momento di mettere in campo le sue eccellenze.
Da quanti anni segue la Lega in Valtiberina?
“Da oltre dieci: quando ho iniziato, la Lega non era ancora un partito, ma un movimento attivo che cavalcava in misura pacata le proteste della gente. E non era anarchia: sapeva scaldare l’animo, anche perché ti faceva sentire italiano e metteva davanti tutte le problematiche importanti”.
Quali sono i cavalli di battaglia della Lega?
“Sono sempre state le questioni di carattere sociale. Quando noi diciamo “prima gli italiani” non significa essere razzisti, come qualcuno ci ha tacciato, ma tenere nella dovuta considerazione anche chi vive in casa propria. L’Europa ci ha tirato dentro: bene, adesso come facciamo a “scappare”? Oramai non si può più uscire, ma che almeno si modifichi qualche legge, perché non possiamo sempre accettare i provvedimenti dettati dagli altri. Viviamo in uno Stato, l’Italia, nel quale tutto è programmato e dobbiamo stare dentro al sistema: in Europa succede la stessa cosa. Abbiamo visto gli inglesi, che saranno pure un popolo a parte, ma sono orgogliosi; qui in Italia, salvo la Lega e Fratelli d’Italia, non c’è nessuno che canta l’inno di Mameli con sentimento”.
Analizzando l’attuale situazione della campagna elettorale a Sansepolcro, il centrodestra vede uniti solo Lega e Fratelli d’Italia, mentre Forza Italia e “Noi per Sansepolcro” al momento non condividono le stesse posizioni. Perché accade questo?
“E’ vero che adesso qui da noi è una questione limitata a Lega e Fratelli d’Italia, però in ambito nazionale Silvio Berlusconi si sta muovendo per fare il partito unico di centrodestra; si muovono anche Matteo Salvini e Antonio Tajani, per cui credo che alla fine anche a Sansepolcro non si farà diversamente, nel senso che verranno seguite le indicazioni su scala nazionale; d’altronde, un centrodestra non unito qui al Borgo non potrà mai vincere le elezioni. Credo insomma che il grande passo sia riportare le aeree moderate nella coalizione, noi e gli amici di Frateli D'Italia dobbiamo avere l'umiltà di fare qualche passo indietro”.
Candidato sindaco già deciso nel centrodestra, oppure è ancora tutto da definire?
“No, assolutamente no, c’è ancora molta incertezza e vi sono perplessità da parte dei nostri vertici regionali e provinciali. Tutto può ancora accadere e chissà che non esca una bella sorpresa. Vi sono degli accordi in corso e la palla è in mano alla nostra rappresentanza regionale. Abbiamo necessità di aggregare nella coalizione persone di esperienza che abbiano dimostrato nella vita di essere dei vincenti. Ripeto, per quanto riguarda il candidato, per la Lega nulla é ancora deciso e dirò anche di più, la stessa cosa vale anche per i componenti che andranno in giunta in caso di vittoria.
Quale valutazione esprime sull’operato dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mauro Cornioli?
“Ha per caso fatto qualcosa? Non ricordo un progetto o un’iniziativa legati all’amministrazione Cornioli, per cui dico che non ha lasciato il segno: in quello che ha fatto non ha brillato, nel senso che si è limitata a svolgere il compitino, all’ordinarietà, sfruttando i progetti lasciati dalla precedente amministrazione. Per ciò che riguarda l’emergenza Covid-19, non si è comportata male, ma nemmeno si è distinta per qualcosa di particolare, cercando spesso solo visibilità”.
Se la Lega e il centrodestra dovessero vincere le elezioni, quali sarebbero le priorità per la città?
“La prima rimane il completamento del secondo ponte sul Tevere, con una viabilità di sfogo verso l'Umbria; la seconda è relativa all’assegnazione delle case popolari. Nessuna preclusione agli stranieri, ma teniamo in considerazione gli italiani. La terza priorità chiama in causa più aspetti: la rivalutazione del centro storico, il miglioramento della viabilità e un’impostazione del turismo (tante chiacchiere e pochi fatti) che non può essere soltanto Piero della Francesca e Cammini di Francesco. Va bene il Palio della Balestra, va benissimo Piero, ma dobbiamo puntare di più su un turismo di qualità e per fare questo occorrono anche iniziative di qualità o quantomeno originali, che possano rendere attrattivo il Borgo”.
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