Usa, alla Corte Suprema il primo caso che può minare il diritto all’aborto
La corte valuterà la costituzionalità di una legge del Mississippi
Approda alla Corte Suprema americana la prima disputa sull'interruzione di gravidanze che può mettere in discussione il diritto all'aborto negli Stati Uniti, sancito nel 1973 con la storica sentenza «Roe contro Wade». Il massimo organo giudiziario statunitense, per la prima volta da quando vanta una schiacciante maggioranza di giudici conservatori (6 a 3), dovrà valutare la costituzionalità della legge del Mississippi che vieta praticamente tutte le interruzioni di gravidanza dopo la 15esima settimana.
L'ultimo ricorso alla Corte Suprema a favore di una simile legge in Louisiana venne bocciato per un soffio (5 a 4) grazie al voto contrario del giudice capo John Roberts che si e' unito ai liberal guidati da Ruth Bader Ginsburg, scomparsa il 18 settembre dello scorso anno e sostituita dalla la conservatrice, fervente cattolica, Amy Coney Barrett, nominata da Donald Trump.
Il diritto all'aborto sancito con la «Roe contro Wade» del 1973 venne riaffermato 19 anni dopo dalla Corte Suprema con il verdetto sul caso 'Planned Parenthood of Southeastern Pennsylvania contro Casey'. Secondo il Guttmacher Institute, gli aborti sono progressivamente diminuiti dagli anni Ottanta negli Stati Uniti raggiungendo il record minimo negli ultimi tempi.
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