Mondo Politica: intervista a Franco Mollicchi esponente del Pd di Sansepolcro

La politica è la sua grande passione, supportata da preparazione e capacità analitica. Franco Mollicchi ha anche alle spalle una lunga esperienza iniziata con il Partito Socialista, del quale è stato segretario politico cittadino a Sansepolcro, poi è passato ai Socialisti Italiani ma ha mantenuto la sua fede alla tradizione del partito, uscendo nel 2008 per passare nel 2011 al Partito Democratico. Come pubblico amministratore, è stato assessore al Comune di Sansepolcro e alla Comunità Montana Valtiberina Toscana, oltre che consigliere comunale a Palazzo delle Laudi.  

Mollicchi, le dimissioni dell’oramai ex vicesindaco Luca Galli e il neoconsigliere comunale Simona Bartolo che decide di non rappresentare i Democratici per Cambiare sono il sintomo di scricchiolii sempre più evidenti nella maggioranza che governa il Comune di Sansepolcro?

“Sono il frutto, più che il sintomo, di una impostazione politica civica, dove ognuno sta insieme per proprie visioni personali. Non esiste un legame politico funzionale allo sviluppo della città, ognuno guarda al suo orticello”.

In vista delle prossime amministrative che interesseranno anche due Comuni della Valtiberina, Sansepolcro e Anghiari, è preoccupato per un’avanzata in zona del centrodestra che alle regionali di settembre è stata ancora più marcata?

“Direi che per il centrosinistra sia più di una preoccupazione, ossia un dato di fatto. Dovremo fare i conti con un consenso democratico espresso per un progetto politicamente alternativo al nostro, per cui la soluzione da adottare è soltanto una: creare le condizioni politiche per riacquisire il consenso attraverso una sfida basata su un programma complessivo da presentare alle prossime elezioni. È su questo aspetto che dobbiamo insistere: poi, si passerà alla scelta del candidato giusto per la messa in pratica del programma”.

Quale scenario politico prefigura a Sansepolcro di qui alla presentazione delle liste elettorali? E Mauro Cornioli ci riproverà, a suo parere?

“Mi auguro che non vi siano impostazioni culturali civiche, ma un solido confronto su progetti costruttivi per lo sviluppo di Sansepolcro fra centrodestra e centrosinistra, anche se inevitabilmente le novità di turno sono destinate a comparire sulla scena e quindi dobbiamo dare praticamente per scontata la presenza di una qualche espressione particolare della città. Per ciò che riguarda il sindaco Cornioli, la decisione spetta a lui: potrei dire tante cose, ma in questo momento non mi sbilancio, perché comunque non è una questione di nostra competenza, al momento opportuno esprimerò la mia opinione su questa amministrazione, che non sarà sicuramente positiva”.

Casa della Salute: le polemiche, che già c’erano prima ancora che entrasse in funzione, ora sono di nuovo venute fuori per le implicazioni legate al Covid-19. Dove sta l’errore di fondo, se errore vi è stato?

“Il problema della Casa della salute è il risultato di una scelta sbagliata fatta a monte, ossia quella di una struttura privata, per cui è inutile ora fare polemiche. Era altresì evidente che sarebbero sorte difficoltà. La Casa della Salute si sarebbe dovuta collocare in spazi pubblici idonei per svolgere la funzione di supporto al territorio: così non è avvenuto e innescare ora la polemica non fa altro che aggravare la situazione. Parliamoci chiaro: era naturale e logico che andasse a finire così e si tratta del classico frangente nel quale emerge la miopia della politica”.

E del dibattito aperto in città sul nuovo parco commerciale nella zona industriale di Santafiora? Un’operazione da fare, oppure inopportuna?

“Intanto, bisogna capire se vi sia questo disegno, perché ancora non esiste un progetto definito e parliamo soltanto di ipotesi. Ciò detto, una struttura del genere non sarebbe priva di conseguenze su determinati equilibri cittadini e allora è bene che la politica rifletta con attenzione. Quando ci sono operatori che vogliono investire, non bisogna essere favorevoli o contrari per puro pregiudizio. Dobbiamo affrontare la questione pensando ai suoi risvolti nel contesto cittadino. Due gli aspetti che sento di evidenziare: il primo concerne il nodo logistico. Bisogna trovare la giusta soluzione per la viabilità in una zona a traffico sostenuto, che potrebbe diventare ingestibile. Il secondo aspetto è la maniera con la quale l’eventuale centro commerciale si rapporterebbe con la piattaforma commerciale cittadina. È qui che si deve inserire il ragionamento, partendo da un presupposto di base: il commercio si sta trasformando. Nei centri storici ha senso una tipologia di commercio, al di fuori ha senso un altro genere e quindi bisogna armonizzare le due esigenze, creando un sistema che sia attrattivo. Poniamoci la domanda chiave: perché uno deve venire a fare la spesa a Sansepolcro? Parliamone insieme e troviamo una risposta adeguata per tutti”.

Le ripropongo infine una domanda: ha ripensato a quanto aveva affermato tempo addietro e magari quanto sta accadendo lo sta stimolando a tornare in pista?

“La voglia non c’è e dirò di più: sarebbe un guaio se il mio partito mi chiedesse un impegno diretto. È importante reperire figure nuove, anche se mi rendo conto benissimo cosa significhi fare il sindaco, perché ho un passato da amministratore lavorando al fianco di un sindaco e vi posso garantire che la fatica è tanta. Con tutto ciò – si chiaro – non smetto assolutamente di fare attività politica in favore del mio partito e se mi dovessero chiedere una mano, stiano tranquilli: Franco Mollicchi ci sarà, anche se non si candiderà”.