Sport a tutto tondo: intervista a Stefano Celli

Ha compiuto 36 anni lo scorso 11 ottobre e dal 2018 milita nella Pallavolo San Giustino (ora targata ErmGroup), che al terzo anno consecutivo di Serie B dà la caccia al salto in A3. Si chiama Stefano Celli, è di Sansepolcro e gioca nel ruolo di opposto. Con la squadra della sua città ha esordito in C e in B2 oltre dieci anni fa, sotto la guida di Elvidio D’Agostino, poi è passato alla Pallavolo Selci, rivelandosi uno fra gli artefici della bella annata in B2 della compagine di Massimo Regini; il ritorno a Sansepolcro in C nelle file della New Volley e poi l’esordio in B a San Giustino, con il sogno promozione che sta muovendo un intero ambiente. 

Celli, come sta funzionando all’interno della squadra il post Covid-19 con l’applicazione delle disposizioni?

“Direi bene, anche perché la società Pallavolo San Giustino è ben organizzata. Noi atleti abbiamo fatto due test sierologici e anche al palasport misuriamo sempre la temperatura e mettiamo le firme nel registro. Il nostro piccolo vantaggio è quello di avere gli spogliatoi soltanto per noi. Certamente, la situazione non è facile, ma per fortuna non incide su allenamenti e programmazione del lavoro da parte dei nostri allenatori”.

L’ultima gara ufficiale della ErmGroup San Giustino è stata quella del 22 febbraio scorso a Città di Castello, con la vittoria per 3-0 nel derby altotiberino. Da allora, come ha trascorso Stefano Celli questo lungo lasso di tempo per non rimanere inattivo?

“Nel primo periodo siamo dovuti forzatamente rimanere in casa, per cui la società ci aveva preparato delle schede per svolgere l’attività fisica a livello casalingo con le poche attrezzature di cui disponiamo. Dopo che il lockdown era terminato, sono andato a fare jogging, quindi ho curato la parte atletica con la corsa e giocato a beach volley assieme a Stefania, la mia compagna, anche lei giocatrice di pallavolo che ora farà l’allenatore”.

A San Giustino per il terzo anno consecutivo, da quando cioè in paese la pallavolo maschile ha ricominciato l’attività. La società sta adesso pensando in grande?

“Diciamo che nel giro di tre anni la dirigenza ha avuto la capacità di strutturarsi a livello sia societario che tecnico: è un presupposto fondamentale, se si vogliono raggiungere i traguardi che contano. Per ciò che riguarda l’organico della formazione maggiore, affidata ai nuovi allenatori Francesco Moretti e Claudio Nardi, siamo rimasti addirittura in nove rispetto alla passata stagione: Conti, Puliti, Sitti, Di Renzo, Cesaroni, Santi, Giunti, Thiaw e il sottoscritto. Come dire che è stato confermato lo “zoccolo duro” della squadra, al quale sono state aggiunte tre pedine che hanno fatto salire il tasso tecnico del gruppo: il centrale Mirko Miscione è un lusso per la Serie B; lo schiacciatore Filippo Agostini, che già conoscevo, ha qualità importanti e l’altro attaccante, Lucio Piazzi, è un giovane molto interessante”.

Una ErmGroup San Giustino competitiva, quindi e pronta per il salto in A3?

“Me lo auguro vivamente! Ci hanno cambiato nuovamente girone, per cui personalmente questo lo conosco di meno, ma – stando a quanto si dice in giro – dovremmo avere le credenziali giuste per puntare alla promozione. C’è poi l’incognita delle marchigiane: sono sei squadre sulle dodici complessive del nostro girone e, come noto, in questa regione la pallavolo viene praticata in forma organizzata, non improvvisata. C’è insomma una tradizione radicata e i campi marchigiani sono sempre agonisticamente molto “caldi”. Non dimenticando la Lube Civitanova, sempre pronta a spedire i suoi giovani a farsi le ossa proprio in questi campionati e quindi fra le nostre avversarie”.

Una vittoria con San Giustino per completare degnamente la carriera di giocatore e pensare a quella di allenatore?

“Sarebbe davvero bello poter conquistare una promozione per chiudere al meglio. Non so ancora cosa farò quando smetterò di giocare e parlo ovviamente di pallavolo, perché nella vita di tutti i giorni faccio il commerciante: io e i miei genitori vendiamo ricambi auto nella zona industriale di Santafiora a Sansepolcro e il lavoro non manca di certo”.