Petrolio sui massimi dell’anno dopo lo stop Usa alle esenzioni
La spinta arriva dal nuovo blocco da parte degli Usa sul petrolio iraniano
I prezzi del petrolio sono in aumento di oltre tre punti percentuali questa mattina. Negli ultimi giorni le quotazioni si sono spinte su nuovi massimi dallo scorso novembre e hanno toccato il livello più alto dell’anno. La spinta arriva dal nuovo blocco da parte degli Usa sul petrolio iraniano. A partire dal prossimo 2 maggio, il Dipartimento di Stato americano non sarebbe infatti più disposto ad ammetterà eccezioni nell’import di petrolio da questo Paese. Gli Usa sarebbero quindi pronti ad annunciare che tutti gli acquirenti di petrolio iraniano devono porre fine alle loro importazioni o saranno soggetti a sanzioni. Gli Stati Uniti avevano deciso di introdurre nuovamente le sanzioni sulle esportazioni di petrolio iraniano dopo che il presidente Donald Trump si era ritirato unilateralmente da un accordo nucleare sottoscritto nel 2015 tra l’Iran e sei potenze mondiali. Washington, tuttavia, aveva concesso a otto Paesi, principalmente asiatici, un’esenzione dalle sanzioni. Adesso è arrivato il nuovo blocco. Per gli analisti potrebbe far salire ancora più in alto il prezzo del greggio.
A metà mattina il Brent ha toccato i 74,2 dollari al barile mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) è arrivato a quota 65,94 dollari. Da gennaio il Brent è salito del 30% mentre il WTI è rincarato addirittura del 40%. Per gli analisti, con le nuove restrizioni ci sarebbe già all’orizzonte quota 80 dollari per il Brent e il livello dei 70 dollari per la qualità texana del petrolio (WTI).
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