Mancano 1300 medici, la Regione Veneto riassume quelli in pensione
Zaia: «All'ultimo concorso bandito dall'Azienda Zero solo una decina di candidati»
Con una delibera approvata oggi nella seduta di giunta, la Regione Veneto ha deciso di autorizzare i direttori generali delle Ulss ad assumere a tempo determinato medici in pensione per garantire i livelli essenziali di assistenza qualora non vi fosse disponibilità di medici sul mercato. Lo ha annunciato il presidente Luca Zaia. «Finché non sarà risolto il problema a monte - ha detto Zaia - e cioè quello delle scuole di specializzazione, abbiamo deciso di adottare questa delibera ad ombrello, anche per garantire i direttori dal punto di vista giuridico. Vogliamo evitare che si arrivi alla situazione inglese, dove, per carenze di organico, si è costretti a inviare gli esami in India per farli refertare». Attualmente, in Veneto mancano circa 1300 medici. «Li troveremo - ha aggiunto il presidente della Regione - soprattutto con i concorsi regolari. Il problema, però, è che all’ultimo concorso bandito dalla nostra Azienda Zero si sono presentati solo una decina di candidati per 80 posti a disposizione. La nostra delibera non ha nessuna finalità polemica, ma intende semplicemente mettere al centro la priorità di curare i nostri cittadini. Si apre sicuramente una falla e si aprirà il dibattito, ma a noi interessa avere medici».
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