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Sansepolcro: Casa Buitoni, la chiusura slitta al 31 marzo 2018
Intanto, l'impianto pilota per la produzione di paste fresche e pizza è già "emigrato" negli Stati Uniti
Slitta di tre mesi la già annunciata chiusura di Casa Buitoni a Sansepolcro, in quella che fino a 25 anni fa – quando la nuova struttura della Nestlè venne inaugurata – era conosciuta come Villa Fatti, imponente edificio posizionato sulla collina che sovrasta la città. Dunque, non più il 31 dicembre ma il 31 marzo, giorno che peraltro coinciderà nel 2018 con il sabato di Pasqua. Né si può più parlare di "amara sorpresa" in tal senso, perché questa decisione era nell'aria e per la quindicina di dipendenti – tutti praticamente del posto o quasi – si pone il problema della ricollocazione occupazionale. La multinazionale svizzera non licenzia ufficialmente, ma chi vorrà rimanere con essa potrebbe essere costretto a cambiare persino continente. Il centro di ricerca e sperimentazione, nonché di pubbliche relazioni e comunicazione, è oramai prossimo a smontare definitivamente le "tende"; per meglio dire, il centro di ricerca non esiste già più: l'impianto pilota per la produzione di paste fresche e pizza è stato smantellato e i macchinari sono già a Solon, città americana che si trova nello Stato dello Ohio e che raccoglie il testimone di Sansepolcro, mentre lo chef responsabile del centro – residente nella vicina San Giustino Umbro – si è trasferito al centro tecnologico del prodotto che la Nestlè possiede a Singen, in Germania. Nestlè che in Italia, al momento, è rimasta con un solo stabilimento, quello che produce le pizze a Benevento: d'altronde, nell'ottica di una reimpostazione della propria attività, sono state fatte precise scelte dettate da ragioni che molto spesso non tengono conto di una lunga storia e di un rapporto affettivo consolidato con il territorio, come nel caso della Buitoni, fondata a Sansepolcro nel lontano 1827, ossia 190 anni fa. Anche di Villa Fatti – in base a quanto risulta – Nestlè dovrebbe conservare la proprietà, per poi affittare gli eleganti locali a una catena alberghiera che trasformerebbe l'immobile in un relais di lusso. Tempo addietro, il sindaco Mauro Cornioli aveva sottolineato quanto fosse difficile arrivare a dialogare con i vertici della società svizzera di Vevey, anche se ... "Qualche contatto lo abbiamo preso, ma per il momento nessuna novità", ha detto il primo cittadino biturgense. Quale futuro attende la prossima ex Casa Buitoni? Luogo ricettivo con una ventina di camere (ma si parla anche di mini-appartamenti, sempre in ambito alberghiero), con qualche rivisitazione degli eccezionali spazi esterni, che comprendono diversi giardini – tutti ben curati – e che potrebbero essere dotati anche di piscina; notizie che hanno un grado abbastanza elevato di attendibilità, in attesa della conferma. Arriva all'epilogo un capitolo iniziato nell'ottobre del 1992, quando Nestlè dimostrò di tenere in considerazione il territorio; ma evidentemente, i tempi sono cambiati.
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