Un felice Natale per i pensionati al minimo: aumento di 3,12 euro al mese

Spi Cgil: “Aumenti vergognosi di pochi euro, serve riforma vera”
"La perequazione delle pensioni fissata all'1,4% è assolutamente insufficiente a recuperare la perdita di potere d'acquisto prodotta dall'impennata inflattiva del blennio 2022-2023, e oggi gli aumenti previsti risultano quasi del tutto erosi dall'lrpef e dalle addizionali, con un impatto reale minimo e in molti casi simbolico”.
Il sindacato pensionati della Cgil denuncia quelli che chiama gli “aumenti vergognosi per i pensionati” e scende nei dettagli.
L'analisi, con esempi concreti, evidenzia un quadro che conferma la crescente difficoltà economica vissuta da milioni di pensionate e pensionati. Le pensioni minime aumenteranno di 3,12 euro, passando da 616,67 a 619,79 euro. Una pensione nel 2025 di 632 euro netti passerà invece nel 2026 a 641 euro netti, solo 9 euro in più al mese; una pensione di 800 euro netti crescerà anch'essa di soli 9 euro mensili, da 841 a 850 euro; una pensione da 1.000 euro netti aumenterà di soli 11 euro al mese; mentre una pensione di 1.500 euro lordi, dopo la tassazione, crescerà di appena 17 euro mensili.
"Numeri che dimostrano come non solo non si recuperi la perdita accumulata, ma si prosegua su una strada che impoverisce ulteriormente chi vive già con redditi insufficienti. Siamo di fronte a un sistema che rischia di creare disuguaglianze non volute e di alimentare sfiducia e senso di ingiustizia sociale, compromettendo i principi di equità e dignità su cui deve fondarsi la previdenza pubblica”.

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