Museo e polo didattico: ad Anghiari apre Maraville, torna viva la memoria del passato

Un antico podere messo a disposizione dalla signora Carla Masetti Gennaioli
Un nuovo progetto ha preso ufficialmente il via da ieri nella colline di Anghiari: un salto indietro nel passato, una memoria che torna viva grazie a Maraville. Un antico podere che si trasforma in un mix tra centro didattico e polo museale, messo a disposizione da Carla Masetti Gennaioli. “E’ un progetto pensato dall’ingegner Enrico Montini, guardando l’aiuto che potevamo avere dalla Regione Toscana – dice – questo c’ha dato la possibilità di sviluppare il progetto intitolato ‘Uomini d’arme e contadini’: l’essenza di Anghiari collegata a queste due realtà; i contadini sempre, uomini d’arme al tempo. Molto interessante perché è difficile trovare un’esposizione di grossi macchinari che venivano usati a mano, con uno sforzo immane da parte di uomini e animali: abbiamo utilizzato il podere per rappresentare questa storia”. Maraville nasce con l’obiettivo di custodire queste radici e restituirle in chiave contemporanea: non soltanto un luogo espositivo, ma uno spazio vivo, dove la memoria diventa esperienza e le nuove generazioni possono conoscere, comprendere e valorizzare un patrimonio che appartiene a tutti. Accanto al racconto della mezzadria, il museo ospiterà anche una sezione di divulgazione dedicata ai progetti idraulici della Valle del Sovara nell’800, un capitolo fondamentale per capire come l’agricoltura e le opere di bonifica abbiano modellato il territorio, proteggendolo e rendendolo fertile. Un aspetto distintivo del progetto è che la parte esterna del museo sarà sempre visitabile e accessibile liberamente, offrendo a cittadini, turisti e camminatori lungo la Via di Francesco un punto di sosta e scoperta immerso nella campagna toscana. “E’ un’altra pietra preziosa per Anghiari – racconta il sindaco Alessandro Polcri – devo dire che siamo orgogliosi e un grazie alla signora Carla Masetti Gennaioli per la realizzazione di questo spazio che è una sorta di museo e centro visita; ne sono particolarmente orgoglioso perché oramai Anghiari ha quasi 5 tra musei e centri visite nel proprio territorio. Per un piccolo borgo di neppure 6mila abitanti credo che sia un valore da mettere a regime. La cosa interessante è che oggi, il tema del turismo slow e lento, nei contesti come la Valtiberina crea sempre maggiore interesse. Questo è un dono che la signora Masetti Gennaioli fa alla comunità perché lo spazio sarà aperto alcuni giorni al mese in collaborazione con il Museo della Battaglia e di Anghiari: da la possibilità anche alle scuole di venire e conoscere uno spaccato dei nonni e dei bisnonni di come vivevano nella campagna anghiarese”. Il restauro e l’allestimento sono stati resi possibili grazie al sostegno del PNRR – M1C3 – 2.2 Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale (D.D. 6821/2022), dell’Unione Europea, del Ministero della Cultura, di Italiadomani, della Regione Toscana e con la guida della signora Carla Masetti Gennaioli. Un museo che vuole diventare punto di riferimento per la valorizzazione della cultura rurale; un museo che non vuole solo conservare, ma far vivere la memoria, rendendola strumento per interpretare l’agricoltura di ieri e di oggi come elemento fondamentale per il nostro paesaggio e per il tessuto sociale.
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