Garlasco, indagato l'ex procuratore di Pavia: “Corrotto per scagionare Sempio”

SuL bloc notes: "Gip archivia X 20-30 euro"
Nuovo colpo di scena sul caso dell’omicidio di Chiara Poggi. Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, indagato per corruzione in atti giudiziari in relazione all'archiviazione dell'indagine del 2017 sulla posizione di Andrea Sempio nel delitto di Garlasco. Per la pm Claudia Moregola e il procuratore capo Francesco Prete il magistrato ha ricevuto soldi per scagionare il 37enne.
Perquisizioni in casa di ex investigatori e parenti di Sempio
L'inchiesta per corruzione in atti giudiziari ha portato alle perquisizioni nelle dimore dell'ex procuratore, a Pavia, Genova e a Campione d'Italia, e nelle case di due appartenenti alle forze dell'ordine, ora in congedo, che lavoravano nella sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica. Secondo indiscrezioni, gli investigatori sarebbero sulle tracce dei flussi di denaro versati dai familiari del 37ennre per ottenere l’archiviazione. A finire sotto la lente della Guardia di Finanza e dei carabinieri del nucleo investigativo sono state, oltre le abitazioni di Venditti anche quelle di ex investigatori e inquirenti e di altre figure chiave legate, a vario titolo, al delitto di Garlasco e alle successive inchieste giudiziarie. Tra queste anche la casa dei genitori di Andrea Sempio e quelle di alcuni parenti.
Le anomalie sulle indagini
Secondo la Procura di Brescia "le indagini condotte nel 2017 a carico di Andrea Sempio sono state caratterizzate da una serie di anomalie, tra cui l'omissione, da parte della pg incaricata delle indagini della trasmissione di alcuni passaggi rilevanti delle intercettazioni ambientali". Sarebbero emersi "alcuni contatti opachi" con personale della sezione di pg, "e la breve durata dell'interrogatorio di Andrea Sempio" lascia trasparire "la verosimile conoscenza anticipata da parte dei membri della famiglia Sempio dei temi su cui sarebbero stati sentiti dai pubblici ministeri".
L’appunto a penna su un bloc notes in casa Sempio
Il sospetto di chi indaga è che Venditti abbia archiviato in modo troppo rapido la precedente inchiesta sull'amico del fratello della ventiseienne uccisa nella villetta di via Pascoli. L’ipotesi nasce, secondo indiscrezioni, da alcune vecchie intercettazioni e da un appunto a penna su un bloc notes "Venditti / gip archivia X 20-30 euro" con la data 'febbraio 2016'. Un promemoria che avrebbe la grafia di Giuseppe Sempio, padre del nuovo sospettato del delitto della ventiseienne. Il documento, datato ai primi di febbraio 2017, risale a pochi giorni prima della notifica ufficiale ad Andrea Sempio della sua iscrizione nel registro degli indagati per l’omicidio di Chiara Poggi. Secondo gli inquirenti, ciò suggerirebbe che la famiglia fosse già informata delle mosse della magistratura, nonostante il procedimento fosse ancora coperto dal segreto istruttorio.
Giro sospetto di denaro
Secondo quanto scrive il Messaggero le verifiche patrimoniali hanno evidenziato un trasferimento sospetto di denaro: circa 40mila euro, partiti dalle zie paterne di Sempio a fine 2016, transitati tramite uno zio e infine accreditati sul conto del padre. Gli investigatori ipotizzano che parte di quella somma possa essere stata destinata a un magistrato sotto forma di contanti.
L’intercettazione
Un ulteriore indizio arriva da un’intercettazione ambientale registrata dopo l’interrogatorio di Sempio. In auto con il padre, il 37enne si lasciò sfuggire un commento ritenuto significativo dagli investigatori: una conversazione in cui padre e figlio si contraddicevano sulla tempistica del ritrovamento di uno scontrino, parte del suo presunto alibi
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