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“Ripuliamo la Sacci”: al via l’attività del comitato popolare

Le due urgenze sono di trovare una soluzione definitiva e una prospettiva per la viabilità

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Una soluzione definitiva per la Sacci e una prospettiva per la viabilità circostante. Questo duplice obiettivo ha animato la costituzione ufficiale del comitato popolare “Ripuliamo la Sacci” che, nel primo incontro pubblico, ha condiviso le priorità del proprio operato, dando il via a una mobilitazione per sensibilizzare e mantenere alta l’attenzione sull’urgenza di intervenire per superare una delle maggiori problematiche ambientali e urbanistiche del Casentino.

La prima e più importante richiesta fa riferimento alla bonifica e al recupero dell’area dell’ex cementificio Sacci che, posta su otto ettari tra i due territori di Chiusi della Verna e Bibbiena, è un “ecomostro” che genera preoccupazione per i rischi per la salute pubblica e per l’ambiente collegati ai residui di materiali pericolosi e cancerogeni. “Chiediamo”, afferma il comitato nella lettera di presentazione e di adesione rivolta ai cittadini, “di trovare una soluzione definitiva per restituire alla comunità un’area abbandonata e degradata che rappresenta uno scempio intollerabile alla porta di ingresso del Casentino, un monumento a inefficienza, lentezza e incapacità amministrativa, un’offesa a tutti quei cittadini e a tutte quelle imprese che credono nella nostra terra, che investono, che lavorano e che producono con impegno e coscienza. Chiediamo di trovare finalmente una soluzione definitiva trasformando il degrado in uno spazio sicuro, pulito e fruibile per tutti. Chiediamo, inoltre, di eliminare rapidamente qualsiasi rifiuto pericoloso e dannoso per la salute pubblica presente nella zona”.

Un’ulteriore tematica trattata dal comitato è la viabilità dell’area che, attualmente, è caratterizzata da uno strozzamento pericoloso per gli automobilisti e dannoso per l’intera vallata, configurando un punto critico per la circolazione con ricadute negative su traffico locale, sicurezza e sviluppo economico dello stesso Casentino. La volontà sarà dunque di fare pressione sui soggetti pubblici competenti per soluzioni funzionali per il territorio. “Con il comitato”, continua la lettera, “ci rivolgiamo non solo ai cittadini che vivono nei due Comuni interessati, ma a tutti i cittadini del Casentino: la nostra vallata può avere un futuro solo se riuscirà a risolvere unitariamente i problemi del territorio. È finito il tempo del campanilismo e degli egoismi ciechi e anacronistici, in un’epoca di globalizzazione e integrazione. Il comitato non intende essere strumentalizzato né trasformato in una vetrina di aspiranti politici, tecnici ed esperti improvvisati, ma resterà composto da semplici cittadini intenzionati ad assolvere ai loro doveri e a far valere i loro diritti, soprattutto quelli fondamentali previsti dalla Costituzione di salute, sicurezza e lavoro”.

Redazione
© Riproduzione riservata
30/05/2025 14:53:57


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