Alain Delon, spunta un testamento segreto

Quello che stabilisce è clamoroso
Nel silenzio ovattato della sua residenza a Douchy-Montcorbon, Alain Delon ha scritto l'ultimo atto di una vita da protagonista: un testamento segreto, redatto a Ginevra, che affida alla figlia Anouchka non solo la metà del suo patrimonio, ma soprattutto la custodia della sua eredità morale—il nome, l’immagine, l'intero corpus artistico . Un gesto che, più che una distribuzione di beni, appare come una dichiarazione d'amore e fiducia verso la figlia prediletta, lasciando ai figli Anthony e Alain-Fabien il ruolo di comprimari in un dramma familiare che si consuma anche dopo il sipario finale.
La faida dei Delon: tra accuse e rancori - La morte dell'attore, avvenuta il 18 agosto 2024, ha riacceso tensioni mai sopite tra i fratelli. Anthony, il primogenito, ha accusato Anouchka di aver manipolato il padre durante la sua vulnerabilità, sottoponendolo a test cognitivi senza informare la famiglia . Anouchka, dal canto suo, ha respinto le accuse, affermando che i problemi con i fratelli non riguardano l'eredità. La disputa ha raggiunto l'apice quando Alain Delon, ancora in vita, ha espresso il desiderio di denunciare Anthony per diffamazione, difendendo il legame speciale con Anouchka .
Un lascito che va oltre il denaro - Il patrimonio di Delon, stimato tra i 200 e i 300 milioni di euro, comprende case, opere d’arte e diritti cinematografici. Tuttavia, è l'eredità immateriale -la gestione della sua immagine e delle sue opere - a rappresentare il vero cuore del testamento segreto. Anouchka, unica erede di questa parte simbolica, diventa così la custode della memoria artistica del padre, un ruolo che la pone al centro di una narrazione familiare complessa e dolorosa.
Il peso di un'eredità - In un'intervista, Anouchka ha ricordato il padre come colui che le ha insegnato l'amore, sottolineando che i conflitti con i fratelli non sono legati all’eredità . Eppure, il testamento segreto ha riaperto ferite e rancori, trasformando il ricordo di Delon in un campo di battaglia emotivo. La sua ultima volontà, anziché pacificare, sembra aver alimentato una faida che rischia di oscurare l'eredità di uno dei più grandi attori del cinema francese.
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